Cosa c’è dietro l’arresto di Pavel Durov, fondatore di Telegram, social media noto per la sua libertà che conta quasi un miliardo di utenti nel mondo? Gandolfo Dominici ipotizza un possibile legame con il naufragio del veliero di lusso Bayesian

Arresto un po’ bizzaro per un grande e geniale imprenditore di successo totalmente libero, che rifiuta di sottomettersi a qualunque potere

Il sistema di potere ultra-liberista e globalista del cosiddetto Occidente industrializzato comincia ad avvertire che il terreno sotto i piedi gli sta venendo a mancare. E non sopporta l’idea che ci siano social liberi. E’ questa la chiave di lettura dell’arresto del fondatore di Telegram, Pavel Durov. E’ stato arrestato Sabato 24 Agosto, in Francia, Paese governato da banchieri e ultra-liberisti e globalisti, con le sinistre che non esitano a fare da ‘sgabello’ al presidente Emmanuel Macron pur di non far vincere la destra, che ha tanti difetti ma che è fiera avversaria del capitalismo ultra-liberista. Pavel ha la cittadinanza nevisianafrancese ed emiratina. Il fondatore di Telegram è arrivato in Francia su un aereo privato dall’Azerbaigian. I servizi segreti francesi ne erano al corrente e lo hanno arrestato proprio all’uscita dell’aereo. Dicono, le autorità francesi, che esiste agli atti “un’indagine preliminare”. In pratica, c’è già un procedimento penale a suo carico. La motivazione dell’arresto, addotta dalle autorità francesi, è che il fondatore di Telegram sarebbe complice dei trafficanti di droga, di terroristi, di pedolifi e, in generale, di tutto il male presente sulla Terra. Con rispetto parlando, sembrano accuse che non stanno né in cielo né in terra. Il vero ‘reato’ di Pavel Durov che, come racconteremo, è anche un po’ italiano, è quello di essere un uomo libero, o meglio un grande e geniale imprenditore di successo totalmente libero, che rifiuta di sottomettersi a qualunque potere: si è opposto alla Russia di Putin, Paese dov’è nato, e si è opposto ai liberisti-globalisti. I francesi, in particolare, hanno il dente avvelenato verso di lui, se è vero che Telegram, liberamente, ha raccontato e racconta come la Francia stia perdendo il controllo delle proprie colonie in Africa. Senza i soldi e senza i beni strategici che drena ogni anno alle colonie africane (un esempio: l’uranio), la Francia, tra meno di un decennio, sotto il profilo eco nomico, farà la fine dell’Italia. Forse anche meno di un decennio, perché la guerra in Ucraina sta accelerando la crisi economica europea in generale e la crisi economica francese in particolare. Interessante l’ipotesi lanciata dal docente universitario Gandolfo Dominici, che su Byoblu non esclude un legame tra l’arresto di Pavel Durov e il misterioso affondamento del veliero di lusso Bayesian avvenuto nei giorni scorsi del mare di Porticello, a due passi da Palermo. Ma andiamo con ordine.

Chi è Pavel Durov

Proviamo, per grandi linee, a capire chi è Pavel Durov. Lo facciamo leggendo cosa scrive Wikipedia: “Nato a Leningrado (San Pietroburgo) si è trasferito in giovane età a Torino, a causa del lavoro del padre (latinista e professore universitario di filologia classica). Qui starà per quasi tutta la sua gioventù: ha infatti frequentato le scuole dell’obbligo in Italia prima di rientrare, nel 2001, in Russia ed iscriversi al ginnasio accademico. Si è poi laureato con lode discutendo una tesi in filologia presso l’Università di San Pietroburgo. Durov ha una visione libertaria della politica e dell’economia, asserisce di essere  vegetariano  e si definisce un taoista. Il giorno del suo 27º compleanno ha donato un milione di dollari alla Wikimedia Foundation. Chi ha voluto comparare il successo tra Facebook e VK ha definito Pavel Durov «il Mark Zuckerberg della Russia»”. Prima dell’avventura di Telegram, Durov, leggiamo sempre su Wikipedia, “ha fondato VKontakte, in seguito noto come VK, nel 2006, inizialmente influenzato da Facebook. Durante il periodo in cui lui e suo fratello Nikolai hanno costruito il sito web VKontakte, l’azienda è cresciuta fino a un valore di $ 3 miliardi”. Ancora Wikipedia: “Il 21 aprile 2014 Durov è stato licenziato come amministratore delegato di VK. La società ha affermato di aver agito sulla sua lettera di dimissioni un mese prima che lui non ricordava. Durov ha poi affermato che la società era stata effettivamente rilevata dagli alleati di Vladimir Putin, suggerendo che la sua cacciata era il risultato sia del suo rifiuto di consegnare i dati personali degli utenti alle forze dell’ordine federali sia del suo rifiuto di consegnare i dati personali delle persone che erano membri di un gruppo VK dedicato al movimento di protesta  Euromaidan. Durov ha poi lasciato la Russia ed ha dichiarato che ‘non ha intenzione di tornare indietro’ e che ‘il Paese è incompatibile con il business di Internet al momento’. Dopo aver lasciato la Russia, ha ottenuto la cittadinanza di Saint Kitts e Nevis, donando 250 000 dollari alla fondazione per la diversificazione dell’industria dello zucchero del Paese e assicurandosi 300 milioni di dollari in contanti all’interno delle banche svizzere“. Così si è concentrato sulla creazione e sul lancio di Telegram, piattaforma “incentrata su un servizio di messaggistica crittografato con lo stesso nome. La società aveva sede a Berlino e si è trasferita poi a Dubai. Successivamente ha provato a lanciare la criptovaluta ‘Gram’ e la piattaforma The Open Network (TON), raccogliendo una startup da $ 1,7 miliardi con investitori tra cui la vedova di Steve JobsLaurene Powell Jobs. Tuttavia, queste iniziative sono state bloccate dalla SEC e dai tribunali federali degli Stati Uniti“.

Un geniale imprenditore che riesce ad essere ‘indigesto’ alla Russia di Putin e all’America di Biden

Come si può notare, Pavel Durov riesce ad essere ‘indigesto’ alla Russia di Putin, agli Stati Uniti d’America, al Governo delle banche della Francia. Oltre che imprenditore di successo, il creatore di Telegram è un mito vivente. Se Julian Assange ha rivelato le magagne del potere, con riferimento soprattutto agli imbrogli, in alcuni casi criminali, di Stati Uniti d’America e Inghilterra, Pavel Durov è importante, anzi, insostituibile, perché consente a tutti di esprimere le proprie opinioni senza censura. Nei Paesi non democratici, che ormai nel mon do sono la grande maggioranza, Telegram è importante percé consente ai cittadini di comunicare e scambiare le opinioni tra di loro. Questo non piace al potere, soprattutto alò sistema di potere occidentale, che ormai ha preso la via orwelliana della gestione degli Stati. E non piace soprattutto ai leccaculo del potere, che un tempo si chiamavano pennivendoli: per loro, la presenza di Telegram è un continuo confronto co le loro cattive coscienze. Chi è abituato ad avere padroni odia le persone libere. Regola generale che diventa fondamentale nel mondo dell’informazione. Il fatto che Telegram abbia oggi quasi un miliardo di utenti genera un’indifferente invidia. Scrive Byoblu, un media noto per la sua libertà: “Se esistesse una classifica sulla libertà dei social network, Telegram occuperebbe il primo posto. Soprattuto per chi fa informazione indipendente sapere che oggi esiste ancora un posto nel mondo sconfinato del web, nel quale poter pubblicare i propri contenuti senza essere limitati, bannati, censurati o oscurati è fondamentale. Ma adesso anche la sopravvivenza di quella parte di mondo è a rischio” (qui per esteso l’articolo di Byoblu che ricostruisce il ‘caso’ Pavel Durov).

Le critiche di Elon Musk per l’arresto di Pavel Durov e i possibili legami con il naufragio del veliero di lusso, Bayesian, avvenuto nei giorni scorsi nelle acque del mare di Porticello, a due passi da Palermo. L’ipotesi del docente universitario Gandolfo Dominici

Non mancano le reazioni. Elon Musk ha sostenuto l’hashtag FreePavel e ha chiesto il rilascio di Pavel Durov. Ha scritto tre volte la parola “Libertà” in francese sul social network X. “Accusa assurda”: questo il commento del team di Telegram sulla detenzione di Pavel Durov. Con la precisazione che Telegram è conforme alle leggi dell’UE, incluso il Digital Services Act: la sua moderazione soddisfa gli standard del settore e viene costantemente migliorata. Interessante lo scenario descritto dal citato Gandolfo Dominici, docente universitario di marketing e cibernetica. In un collegamento con Byoblu Dominici ipotizza un possibile collegamento tra l’arresto di Pavel Durov e lo strano affondamento del veliero di lusso Bayesian avvenuto nei giorni scorsi nel mare di Porticello, alle porte di Palermo. Un naufragio dai contorni poco chiari nel quale hanno perso la vita personaggi di primo piano dell’economia mondiale: “Mike Lynch, la figlia dello stesso imprenditore, la diciottenne Hannah Lynch, il presidente della holding bancaria di investimento Morgan Stanley, Jonathan Boomer e la moglie, il legale di Lynch, Chris Morvillo con la moglie Nada”. Per la cronaca, Mike Lynch operava nel settore dell’informatica (qui un articolo). “Siamo davanti a uno scontro tra élite”, dice nel video di Byoblu il professore Gandolfo Dominici (che potete seguire qui).

Foto tratta da Telegram

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