Con Trump sarà la fine della guerra in Ucraina? O punta a una ‘pace armata’ contro la volontà russa coinvolgendo militari Ue e inglesi? E se Putin, per tutta risposta, si prenderà Kiev? Altro che pace…

Ricordiamoci che Donald Trump si insedierà il 20 Gennaio del prossimo anno. Cambiamenti in vista per NATO, Fondo Monetario Internazionale, Unione europea e ONU (compresa l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità

Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, certo. Ma non si è ancora insediato. Si insedierà il 20 Gennaio del prossimo anno. Dunque assumerà i pieni poteri tra più di due mesi e mezzo. Non è un particolare di poco conto. Per due motivi. Il primo motivo, piuttosto trascurato, è che l’amministrazione del Democratico Joe Biden è ancora in carica e lo sarà, per l’appunto, fino al 19 Gennaio 2025. Oltre che raccontare cosa farà Trump nei prossimi quattro anni sarebbe più che mai opportuno seguire cosa farà Biden alla Casa Bianca da qui fino alla sua uscita di scena. Un canale Telegram racconta, ad esempio, che il presidente uscente vorrebbe inviare in Ucraina 6 miliardi di dollari: dovrebbe essere la tranche finale degli aiuti stanziati nei mesi scorsi dal suo Governo. Ci riuscirà? Non è, questo, l’unico atto importante che l’amministrazione uscente potrebbe assumere. Forse andrebbero ‘marcati stretti’ NATO, Fondo Monetario Internazionale, Unione europea e l’ONU con il proprio braccio operativo in materia sanitaria: l’OMS, sigla che sta per Organizzazione Mondiale della Sanità. Sono le istituzioni che hanno sempre ostacolato Trump e che il nuovo presidente dovrebbe ridimensionare, o magari riformare e, in qualche caso, abolire.

Un canale Telegram scrive che il nuovo presidente USA vorrebbe creare un ‘cuscinetto’ tra Russia e Ucraina con militari dell’Unione europea e del Regno Unito. Una ‘pace militarizzata’ che la Russia di Putin respingerebbe

Trump in campagna elettorale e apena eletto ha detto che porrà fine alla guerra in Ucraina. E qua e là si legge che la “Russia vuole collaborare con la nuova amministrazione americana di Donald Trump”. Su Telegram si nota una mezza ‘frenata’: la Russia è disposta a collaborare anche se “subordinatamente al raggiungimento degli obiettivi russi in Ucraina” (sempre Telegram). Mosca afferma di “non farsi illusioni” nei confronti di Trump, “che è ben noto in Russia”, poiché l’élite americana, “indipendentemente dall’appartenenza di partito aderisce ad atteggiamenti anti-russi e alla linea del contenimento di Mosca”. Insomma, l’interesse di Mosca c’è ma, come si usa dire in questi casi, sembra che i russi parlino alla nuora perché suocera intenda… Una possibile traduzione potrebbe essere: le Regioni russe dell’Ucraina restano alla Russia, semmai si può discutere sugli altri territori che i militari del Paese di Putin hanno occupato. Arriviamo così al punto centrale della questione ucraina. Come raccontano le cronache di queste ore, Trump e il suo grande sponsor, Elon Musk, hanno sentito telefonicamente il presidente ucraino Zelensky. Contemporaneamente circola la notizia che il presidente uscente Biden si prepararebbe ad inviare in Ucraina 500 missili. Sarà così? Un canale Telegram annuncia che Trump, quando si insedierà, punterebbe a schierare truppe europee e britanniche nella zona cuscinetto di 1.200 chilometri tra Russia e Ucraina. Il nuovo presidente americano punterebbe a una sorta di ‘pace militarizzata’. Solo che la Russia vuole la demilitarizzazione. Se lo scenario sarà questo la guerra continuerà. Senza contare il ‘casino’ che si scatenerà nell’Unione europea, che dovrebbe inviare migliaia di militari nella ‘zona-cuscinetto’ tra Russia e Ucraina contro la volontà di Mosca. Già i russi hanno i cabbasisi rotti dagli europei. Figuriamoci cosa succederebbe se la Ue e glki inglesi dovessero inviare militari al confine tra Ucraina e Russia. Sarebbe una dichiarazione di guerra alla Russia da parte dell’Europa e del Regno Unito. Una follia.

Scommettiamo che prima che Trump si insedi alla Casa Bianca i russi entreranno a Kiev?

Intanto, com’è noto, la Corea del Nord è entrata in guerra accanto alla Russia. La presenza dei militari nordcoreani è stata interpretata dalla solita informazione occidentale come un aiuto ai russi nel fronteggiare l’invasione di militari ucraini e mercenari occidentali nei territori russi. In verità, l’esercito russo ha già immobilizzato gli invasori di Kursk, la Regione del Paese di Putin presa di mira da militari e mercenari. A parte un paio di missili in qualche centro abitato, non è esagerato affermare che l’invasione della Russia è fallita. Gli attacchi alle centrali nucleari russe sono rimasti sulla carta. I militari nordcoreani sono arrivati a Kursk per consentire ai militari russi di concentrarsi in buona parte in Ucraina. E infatti in questi giorni la Russia sta attaccando contemporaneamente l’Ucraina e gli invasori a Kursk. Ma sta attaccando soprattutto l’Ucraina. Non è da escludere che Putin voglia tentare in primo luogo di bloccare l’arrivo di nuovi missimi in Ucraina e, contemporaneamente, di prendere Kiev prima dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca. Fino a questo momento non vediamo la prospettiva della fine della guerra in Ucraina ma, al contrario, scontri sempre più duri in Ucraina e a Kursk. Con grandi ‘casini’ per l’Unione europea, che dovrà continuare a pagare i costi della guerra.

Foto sopra tratta da Il Messaggero

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