Clima impazzito: ora anche la neve rossa sulle Alpi. Non è che tutte queste stranezze sono provocate dall’uomo? Ormai le piogge artificiali sono realtà. Qualche dubbio sul Sistema HAARP

Fino a poco tempo fa chi parlava di inseminazione delle nuvole era un “complottista”. Ora è realtà. L’alluvione di Dubai

Ricordate quando i soliti ‘complottisti’ denunciavano l’uso di tecniche da parte di alcuni Paesi per provocare le piogge? Ebbene, l’inseminazione delle piogge è ormai una realtà. A Dubai provocare le piogge è una cosa normale. Nei giorni scorsi, in verità, hanno un po’esagerato e buona parte della città si è allagata. Oltre alle piogge è arrivata anche la grandine. Se andate sulla rete troverete decine di articoli dove si racconta che negli Emirati Arabi Uniti cloud seeding è una realtà. Noi riprendiamo un articolo di greenMe, giornale online che si occupa di ambiente molto noto. In un articolo che riguarda proprio l’alluvione di Dubai leggiamo un passaggio che dovrebbe fare riflettere: “Alcuni esperti sollevano preoccupazioni riguardo alle conseguenze non intenzionali del cloud seeding, compreso il rischio di modificare gli schemi meteorologici naturali e l’incertezza sui potenziali effetti collaterali sulle risorse idriche e sull’ecosistema circostante. Inoltre l’efficacia a lungo termine del cloud seeding e la sua capacità di fornire una soluzione duratura alla crescente domanda di acqua rimangono oggetto di dibattito… Resta però da vedere se il cloud seeding sarà in grado di fornire una soluzione sostenibile e affidabile nel lungo periodo, senza causare danni collaterali indesiderati all’ambiente e alla società” (qui per esteso l’articolo di greenMe sull’alluvione di Dubai). (Foto sopra tratta da MeteoWeb)

Cosa combinano con il Sistema HAARP?

In queste ore assistiamo a fenomeni climatici insoliti: per esempio, la sabbia del deserto del Sahara che si sta riversando in Europa, con la neve arancione-rossa sulle Alpi (qui un articolo di MeteoWeb con foto e VIDEO). Come già accennato, i cialtroni che fino a poco tempo fa etichettavano come ‘complottisti’ coloro i quali denunciavano le mutazioni climatiche indotte dall’uomo sono stati costretti a sdoganare il citato cloud seeding. Siccome noi siamo e restiamoa degli inguaribili ‘complottisti’ ci chiediamo e chiediamo: siamo sicuri che il Sistema HAARP – l’installazione civile e militare realizzata negli Stati Uniti e, in particolare, in Alaska, nei pressi di Gakona, in una ex base della United States Air Forc – non venga utilizzato per motificare il clima? Il Sistema HAARP, acronimo che sta per High Frequency Active Auroral Research Program, tradotto significa “Programma di ricerca attiva sulle aurore ad alta frequenza”. Si tratta di 180 antenne che studiano la ionosfera, ovvero la parte di atmosfera che va dai 50 ai 1000 km circa. La ionosfera può influenzare le telecomunicazioni. Questo già pone una domanda: in caso di guerra questo strumento può essere utilizzato per creare problemi? (Sotto, un’immagine del Sistema HAARP, foto Wikipedia)

Fino ad oggi – così ci dicono – il Sistema HAARP non influenza il clima. Si può esprimere qualche dubbio?

Andiamo al clima. E’ noto che i fenomeni meteorologici si sviluppano nella parte bassa dell’atmosfera; nella ionosfera si materializzano le aurore boreali. Le onde emesse dal Sistema HAARP – questo è quanto si conosce fino ad oggi – non vengono assorbite dalla troposfera. Da qui una conclusione fino ad oggi indiscutibile: il Sistema HAARP non può modificare il clima e non può causare piogge. Detto questo, non dobbiamo dimenticare quanto scritto all’inizio di questo articolo: e cioè che fino a qualche anno fa chi parlava di inseminazione artificiale delle nuvole era un “complottista” (l’autore di questo articolo ne ha scritto alla fine degli anni ’80 del secolo passato in seguito a una sperimentazione effettuata in Sicilia da alcuni scienziati israeliani che hanno inseminato le nuvole con ioduro di argento: pur essendo tutto vero siamo stati presi per fanfaroni: allora non era stata ancora coniata la parola “complottista”). Se oggi l’inseminazione artificiale delle nuvole è realtà non sarebbe possibile la presenza di qualche diavoleria legata al Sistema Haarp per interferire sul clima?

L’articolo dell’Associazione Nazionale Studio UFO

Riprendiamo un interessante articolo pubblicato qualche anno fa dall’ANSU, l’Associazione Nazionale Studio UFO che leggiamo su I Nuovi Vespri: “HAARP si configura come un programma di ricerca attiva ad alta frequenza aurale, ma tralasciando i paroloni scientifici che descrivono il progetto, quello che ci è stato taciuto può essere molto più facilmente compreso dalla lettura del seguente stralcio estrapolato dalle 440 pagine dello studio sull’impatto ambientale dello HAARP, e riportato dalla rivista Popular Science: ‘…le trasmissioni dell’IRI (Strumento di Ricerca Ionosferica), possono innalzare la temperatura corporea interna di persone vicine alle emissioni, incendiare automobili ed oggetti di metallo, fare esplodere missili che usano fusibili elettronici, e interrompere le comunicazioni di aerei ad alta e bassa quota, nonché fare insorgere avarie nei sistemi di controllo del volo…’. Il lettore più attento non potrà non rilevare una nuova, inquietante analogia con i fenomeni accaduti nel paesino siciliano, anomalia rafforzata dal fatto che proprio sui monti vicini al paese sono installate alcune antenne, così come è stato rilevato dieci anni fa durante le osservazioni sui fenomeni analoghi rilevati a Vicenza”. Questa parte dell’articolo fa riferiento ai fatti accaduti in Sicilia nei prini anni del 2000 a Canneto di Caronia, in provincia di Messina.

Un fatto è certo: il Sistema HARP produce “una quantità tale di microonde da sconvolgere in maniera inaspettata gli equilibri naturali terrestri”. Siamo così sicuri che non ci siano effetti sul clima?

“Uno degli obiettivi che si propone HAARP – prosegue l’articolo – è una sorta di tomografia terrestre profonda, una TAC da eseguire di volta in volta su aree bersaglio diverse al fine di rilevare l’esistenza di basi sotterranee, giacimenti di petrolio, depositi minerali o quanto altro, una operazione eseguita attraverso il bombardamento a base di microonde dell’area selezionata. Esistono quindi evidenti analogie tra quanto accade a Caronia e gli effetti prodotti sulla terra dal progetto HAARP, tenendo anche conto che esistono già numerosi satelliti in orbita con il compito di irradiare la crosta terrestre: quale è la potenza utilizzata per sondare una determinata area geografica? Sicuramente si tratta di una quantità tale di microonde da sconvolgere in maniera inaspettata gli equilibri naturali terrestri”. L’articolo dell’ANSU cita ancora Popular Science, per la precisione, un successivo stralcio riferito alle attività di HAARP, estratto da un articolo del 1995: “… il sistema HAARP era di esclusiva responsabilità degli Stati Uniti, i quali, contro ogni rimostranza degli ambientalisti e di vari gruppi ecologisti costruì l’IRI, che permetterà il puntamento di bersagli in modo rapido, con raggi di radio frequenza in ogni direzione e verso il basso od a 30 gradi sopra l’orizzonte. Inoltre, l’HAARP avrà 1.7 gigawatts (1.7 Miliardi di Watt) di potenza irradiata effettiva nella gamma di frequenza da 2.8 a 10 MHz, provocando così, un danno permanente all’atmosfera superiore della Terra”. Sappiamo così che questa potenza irradiata provoca un “danno permanente all’atmosfera superiore della Terra”. Parliamo di un mix di emissioni radio e chimica. Siamo così sicuri che non ci siano effetti sul clima?

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