Ciro Lomonte al Sindaco di Palermo Roberto Lagalla che ha annunciato l’arrivo da Roma di 225 milioni di euro: “Questi soldi non arriveranno mai perché Roma è a un passo dal default”

Il Segretario politico di Siciliani Liberi torna a ribadire che dallo Stato non arriveranno né i fondi del Pnrr, né le risorse del Fondo di sviluppo e coesione (Fsc)

Il Segretario politico di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte, continua la sua battaglia di verità sui fondi europei e statali che, a suo dire, non ci sono. E lo fa prendendo spunto dalla conferenza stampa tenuta qualche giorno fa dal Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla (nella foto sopra tratta da Comune di Palermo), nella quale ha annunciato l’arrivo di 225 milioni di euro. Questi soldi, dice Lomonte, non ci sono. “Il Sindaco di Palermo – scrive Lomonte – ha annunciato alla cittadinanza tramite la stampa che il Comune di Palermo avrebbe pronti 300 milioni di euro con cui affrontare decine di acquisti e di lavori: 225 milioni dal Fondo di coesione comunitario, accentrato da oltre un anno da Roma, e 70 milioni di residui non spesi del Bilancio comunale che il Consiglio comunale si accingerebbe ad allocare per varie spese. Poi, parlando con i giornalisti, è stato più preciso: i soldi “arriveranno a giorni, dopo che il Dipartimento nazionale per la coesione ha approvato la proposta del Pon-Metro del Comune di Palermo” (https://www.palermotoday.it/…/fondi-pon-metro-225…). Ovvero, non sono ancora stati incassati. Siciliani Liberi è una forza politica leale e orientata allo sviluppo. Saremmo solo ben lieti che Roma potesse dare alla città di Palermo devastata da 30 anni di co-gestione Leoluca Orlando-Gianfranco Micciché ben 225 milioni. Purtroppo, anche questi fondi rischiano di essere come quelli del Pnrr: inesistenti. Vediamo come e perché”.

Sempre secondo il leader degli Indipendentisti siciliani, i soldi del Pnrr e dell’Fsc il Governo nazionale li ha spesi per pagare stipendi e bonus. E anche per pagare – aggiungiamo noi – i 90 miliardi all’anno di interessi sul debito pubblico

“Il Dipartimento di cui parla il Sindaco di Palermo – scrive sempre il Segretario di Siciliani Liberi – è il Dipartimento per le politiche di coesione: una struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri che opera a supporto del Ministro per il Sud. In pratica, cioè, Roma non ha solo tolto alle Regioni le risorse del Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) e quelle del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) accentrandole a Roma: ma le ha tolte persino al Ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il Pnrr, il pugliese Raffaele Fitto. Accentrandole direttamente presso la Presidenza del Consiglio. E lo ha fatto per un motivo ben preciso: quei soldi, ora che la Bce non compra più Btp da oltre un anno, servono a pagare ben altre spese che quelle per lo sviluppo (in realtà quasi tutta spesa clientelare) al Sud. Servono a pagare stipendi pubblici, pensioni, e Cassa integrazione in deroga a milioni di persone con tutte le aziende ferme o con gli impianti al minimo da oltre un anno. Sono di ieri i veri dati relativi ad esempio alla Fiat: pressoché tutti i lavoratori sono in Cassa integrazione in deroga da mesi. E la Fiat li invita, se vogliono lavorare, a trasferirsi negli impianti francesi o polacchi (https://torino.corriere.it/…/stellantis-agli-operai-di…)”. Questi soldi, aggiungiamo noi, servono anche a pagare gli interessi sul debito pubblico, ovvero circa 90 miliardi di euro all’anno.

Anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha denunciato pubblicamente il mancato trasferimento delle risorse Fsc. Va detto che a Palermo i soldi per sistemare le strade cittadine si sono materializzati

“In queste condizioni – scrive sempre il leader degli Indipendentisti siciliani (nella foto sopra) – sperare che Roma trasferisca ‘nei prossimi giorni’ 225 milioni al Comune di Palermo è segno di puerilità politica e culturale. Roma non ha trasferito nulla a Regioni e Comuni relativamente al Pnrr. E nulla trasferirà a Regioni e Comuni del Fsc e del Fesr. L’unico politico che lo ha compreso, è il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca (foto sotto tratta da Regione Campania). Che da oltre un anno non fa che reclamare i fondi del Fsc da Roma spiegando di avere ‘tutti gli oltre 200 Comuni in dissesto’, con riferimento, ovviamente, ai Comuni della Campania (https://www.youtube.com/watch?v=1F0sZri8kRQ). ‘Dateci una data per quando i fondi del Fsc saranno disponibili’, diceva il presidente campano incontrando l’inerme Commissario europeo Elisa Ferreira a Napoli. Ma nulla. Dopo quasi un anno, non un centesimo è stato erogato alla Regione Campania. Né alla Regione siciliana. Eppure il Sindaco di Palermo il 5 Settembre convoca la stampa e annuncia – a dire la verità con espressione preoccupata – che 225 milioni saranno trasferiti al Comune di Palermo nei prossimi giorni'”. O forse il Sindaco di Palermo, con la convocazione della conferenza stampa, ha voluto mettere le mani avanti, lanciando un avvertimento al Governo nazionale? Ricordiamo che nei mesi scorsi, quando il Sindaco del capoluogo dell’Isola ha annunciato un piano per la sistemazione delle strade cittadine non ci credeva nessuno. Poi, però, il piano è partito e oggi, dopo quarant’anni di abbandono, tantissime strade di Palermo sono state sistemate. Tanto che gli esponenti della ‘presunta’ sinistra della città di Palermo saono schiuman ti di rabbia: loro hanno amministrato la città per dieci anni ma non hanno sistemato una sola strada e ora, nel vedere i cittadini palermitani finalmente soddisfatti, almeno per le strade, non hanno argomenti, se non le chiacchiere. E’ evidente che i soldi per sistemare le strade di Palermo sono arrivati. Non sono tanti ma si sono materializzati. Ciò non significa che la denuncia di Lomonte sia sbagliata, perché di soldi in giro se ne vedono pochi.

Lomonte torna a vaticinare sul futuro dell’Italia: “A breve il Tesoro non avrà più i soldi per pagare gli interessi ai detentori dei 3000 miliardi di debito pubblico italiano”

Torniamo a Lomonte che aggiunge: “Ancora una volta invece è solo Siciliani Liberi a dovere spiegare al Sindaco di Palermo, ai consiglieri comunali e quelli (“deputati”) regionali quale sia la reale situazione finanziaria di Stato, Regione e Comuni. Finite le ferie il presidente della Campania è rientrato nella sede del palazzo della Regione. E il 30 Agosto ha constatato sconcertato la realtà. Rinvolgendosi alla popolazione, ormai inerme, direttamente tramite un video pubblicato su un noto social network subito ripreso dalla stampa (https://www.agenzianova.com/…/campania-de-luca-accordo…) ja affermato: ‘Sullo sblocco dei fondi di sviluppo e coesione siamo ancora in attesa: è incredibile. Ci hanno detto che si sarebbe firmato perché non c’è più nulla da verificare, che si sarebbe firmato per fine Agosto alla ripresa dell’attività post festiva. Stiamo aspettando, ad oggi non abbiamo avuto alcuna comunicazione. L’accordo per la Regione Campania rimane ancora bloccato. In questo momento per quanto riguarda i fondi di coesione che sono dati il 60 per cento alle Regioni e il 40 per cento ai Ministeri, il Ministero della Coesione ha 13 miliardi di euro di fondi. Di questi non è arrivato un euro in Campania, né a Bagnoli, né in Irpinia, né da nessuna parte. Non è arrivato un euro né a Napoli né in Regione né da nessuna parte”. A nostro modesto avviso, ha ragione Lomonte: questi 13 miliardi di euro non ci sono più. “Il Sindaco di Palermo è un professore universitario di una disciplina medica oggi in quiescenza – aggiunge il Segretario di Siciliani Liberi – già due volte assessore regionale. Non è un uomo politico. Sindaco: Roma è a un passo dal default sul debito pubblico. Significa che a breve il Tesoro non avrà più i soldi per pagare gli interessi ai detentori dei 3000 miliardi di debito pubblico italiano. Per questa ragione, il Comune di Palermo non ha ricevuto né riceverà da Roma un centesimo oltre i soldi trasferiti per pagare gli stipendi alle migliaia di dipendenti del Comune di Palermo e delle sue numerose aziende. Né i soldi del Pnrr, né quelli del Fsc. Semplicemente, perché senza la Bce che compra Btp creando euro dal nulla, Roma non ha più i soldi necessari a coprire il bilancio dello Stato e delle sue articolazioni periferiche”.

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