Cina Russia, India, Brasile, Sudafrica, Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti si accingono a ‘colpire’ il dollaro USA con un nuovo sistema di pagamento internazionale alternativo allo SWIFT occidentale

Il nuovo sistema di pagamento, che partità ad Ottobre coinvolgendo 159 Paesi del mondo, è destinato a stravolgere i mercati commerciali internazionali

Nel silenzio generale i Paesi del BRICS – Cina Russia, India, Brasile, Sudafrica, Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti, più i tanti altri Paesi del mondo che non si riconoscono più nel cosiddetto Occidente industrializzato – stanno per varare un nuovo sistema di pagamento internazionale alternativo al sistema occidentale SWIFT. In un mondo di persone normali questa sarebbe una notizia di prima pagina, soprattutto per i Paesi della cosiddetta Anglosfera: Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda. La mossa dei protagonisti del BRICS – che stando a un post pubblicato da Telegram raccoglierebbe l’adesione di ben 159 Paesi del mondo – rientra nel processo di ‘dedollarizzazione’, ovvero l’azione di tanti Paesi che non vogliono più utilizzare il dollaro americano negli scambi internazionali. Quanto sta accadendo è una terribile sconfitta per i Democratici che governano gli USA: il presidente uscente Joe Biden e la candidata alla Casa Bianca dei Dem, Kamala Harris, in queste ore impegnati a Chicago in una delle solite convention elettorali.

Un attacco al cuore del sistema economico e monetario statunitense che si materializzerà qualche settimana prima del voto per le presidenziali americane

La scelta dei tempi da parte dai Paesi del BRICS non è casuale, visto che arriva a meno di tre mesi dal voto delle elezioni presidenziali americane. Pensate un po’: la notizia già circola da alcuni mesi ma il nuovo sistema di pagamento del BRICS diventerà operativo il prossimo Ottobre, con molta probabilità un paio di settimane prima del giorno delle elezioni presidenziali USA. Il nuovo sistema di pagamento alternativo al sistema SWIFT è un colpo durissimo al sistema economico e commerciale occidentale in generale e all’economia degli Stati Uniti d’America in particolare. SWIFT è un acronimo che sta per Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, un sistema che consente alle banche di tutto il mondo di spostare denaro in modo rapido e sicuro. In pratica, le banche sono collegate tra loro. Questo collegamento consente di movimentare investimenti e flussi finanziari per migliaia di miliardi di dollari. La Cina, già da tempo, ha varato un sistema di pagamento alternativo allo SWFT, il sistema CIPS (Cross-Border Interbank Payment System) al quale ha aderito la Russia quando è stata messa fuori dal sistema SWIFT subito dopo la scoppio della guerra in Ucraina (qui un articolo).

Kamala Harris e i Dem dovranno fare a meno dell’abbassamento dei tassi di interesse da parte della FED?

Ora la Cina, la Russia, l’India e, in generale, i Paesi del BRICS si accingono a varare un nuovo, grande sistema di pagamento per il commercio internazionale partendo da 159 Paesi. Questo significa che 159 Paesi del mondo avranno una seria alternativa al dollaro americano negli scambi commerciali internazionali. E significa anche che altri Paesi non occidentali li seguiranno a ruota. Certo, non c’è ancora la moneta unica del BRICS agganciata all’oro alternativa al dollaro americano, ma poiché circa venti Paesi del mondo commercializzano già i propri prodotti ignorando il dollaro statunitense (leggere, appunto, ‘dedollarizzazione’), con il nuovo sistema di pagamento del BRICS i Paesi del mondo che rifiutano il dollaro americano hanno a disposizione una base operativa che li agevola negli scambi commerciali internazionali. Se fino ad oggi, a livello mondiale, i prezzi del petrolio, del grano, del mais, della soia e di altri prodotti agricoli freschi e trasformati (pensiamo a tutti gli oli vegetali) vengono calcolati in dollari americani, con il nuovo sistema di pagamento, con molta probabilità, assisteremo a un cambiamento epocale anche su questo fronte. Di più: i Democratici americani si aspettano che, a Settembre, la FED, la Banca Centrale statunitense, abbassi i tassi di interesse per dare ‘respiro’ all’economia americana (e qualche voto in più a Kamala Harris). Ma con questa mossa dei Paesi del BRICS non sappiamo fino a che punto la FED procederà ad abbassare i tassi di interesse, tassi alti che, fino ad ora, piaccia o no, hanno ‘incoronato’ il dollaro americano come ‘moneta rifugio’. Con quello che sta per accadere un ‘deprezzamento’ del dollaro americano non sarebbe esattamente un toccasana…

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano

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