Ci stanno trascinando nella guerra contro la Russia. Altro che fondi Pnrr e Fondo di sviluppo e coesione. Che senso ha in questo scenario andare a votare per le elezioni europee?

L’Ucraina di Zelesky, dopo aver avuto i soldi dall’Occidente, adesso vuole soldati e, soprattutto, vuole che le armi occidentali colpiscano le città russe. E’ ovvio che se ciò avverrà la Russia colpirà le città occidentali. Secondo voi è normale che invece di parlare di questo in Italia si parli di calcio e di tennis?

Due giorni fa, commentando i quasi 7 miliardi di euro che dovrebbero arrivare in Sicilia, abbiamo manifestato i nostri dubbi sull’esistenza di questi fondi (qui il nostro articolo). Non è un problema di mancanza di volontà politica da parte del Governo nazionale di Giorgia Meloni. Il problema è che i soldi non ci sono. Forse dei fondi del Pnrr ne è rimasta una piccola parte. Idem per le risorse del Fondo di sviluppo e coesione da dove dovrebbero arrivare i circa 7 miliardi di euro destinati alla Sicilia. Quando scriviamo che l’Italia è in bolletta, cioè senza soldi, non scherziamo. E’ sotto gli occhi di tutti che la guerra in Ucraina ha svenato l’Unione europea. E si continua ad andare avanti così. Anzi, la situazione peggiora, perché oltre ai soldi – che ha già ricevuto dagli USA e dall’Unione europea – l’Ucraina di Zelesky adesso vuole anche i soldati. All’Ucraina servono in tempi brevi almeno 500 mila soldati. I 27 Paesi Ue, per fornire i soldati all’Ucraina, debbono, di fatto, dichiarare guerra alla Russia. A parte la Francia, i Paesi Ue dell’Europa dell’Est (Polonia in testa) e alcuni Paesi Ue dell’Europa del Nord, gli altri Paesi dell’Unione si rifiutano di inviare soldati in Ucraina, perché ciò equivarrebbe a una dichiarazione di guerra alla Russia di Putin e ai suoi alleati, Cina in testa. (sopra foto Wikipedia)

Se l’Europa entrerà in guerra contro la Russia la Sicilia diventerebbe subito un’area a rischio, perché nella nostra Isola si trovano la base militare aerea di Sigonella e il MUOS di Niscemi

Non essendo riusciti a convincere tutti i Paesi Ue a inviare soldati in Ucraina, hanno ‘rigirato la frittata’. La NATO e alcuni Paesi europei si dicono d’accordo nell’utilizzare le armi inviate in Ucraina – in pratica missili e bombe – per bombardare le città russe. La replica di Dmitrij Medvedev, numero due del Consiglio di sicurezza di Mosca, è stata chiarissima: ciò comporterebbe, ha detto, “l’inizio delle terza guerra mondiale”. In parole semplici, se le armi occidentali colpiranno una città russa, i missili russi cominceranno a colpire le città occidentali, a cominciarec dalle città europee. La Sicilia diventerebbe subito un’area a rischio, perché nella nostra Isola si trovano la base militare aerea di Sigonella e il MUOS di Niscemi (foto sopra tratta da No MUOS). Queste cose che state leggendo non bisogna enfatizzarle. Noi le scriviamo da tempo, soprattutto da quando i russi sono passati al contrattacco in Ucraina prendendosi mezzo Paese, provocando una spaventosa fuga di profughi ucraini verso l’Europa: notizia che viene nascosta. Secondo voi è un caso che noi che scriviamo queste cose negli ultimi quindici giorni siamo stati bloccati ben due volte da Facebook, con la precisazione che non rispettiamo i loro ‘standard’?

In questo scenario continuare a restare alla mercé di un’Unione europea di banditi e predoni è una follia. Che senso ha andare a votare per le elezioni europee se sta franando tutto?

Noi ce ne fottiamo e continuiamo a scrivere. Sottolineando che, in questo scenario, la situazione economica e finanziaria dell’Italia non può che peggiorare. Anche perché ai costi smisurati provocati dalla guerra in Ucraina (si pensi alla crisi energetica provocata dall’assenza di gas russo) si aggiunge anche la follia truffaldina dell’Unione europea, che costringe l’Italia – in virtù di un debito pubblico odioso o detestabile – a pagare da 80 a 90 miliardi di euro all’anno di interessi sullo stesso debito. Come scriviamo ripetutamente, non è possibile che l’Italia- massacrata dall’Unione europea dell’euro dal 2011 ad oggi con balzelli e penalizzazioni di tutti i tipi – sia passata da un debito pubblico di mille e 800 miliardi di euro del 2011 a un debito pubblico di quasi 3 mila miliardi di euro di oggi. Non c’è bisogno di essere economisti per capire che questo è un debito pubblico truffaldino. Continuare a restare alla mercé di un’Unione europea di banditi e predoni è una follia. Per questo è importante non andare a votare alle imminenti elezioni europee, perché andare a votare significa avallare queste porcate.

Due giorni fa il capo del Governo Giorgia Meloni è arrivata in Sicilia per annunciare l’arrivo di quasi 7 miliardi di euro. Due giorni dopo lo stesso Governo nazionale blocca un appalto da 43 milioni di euro al Comune di Palermo. Non è quanto meno singolare?

Torniamo così all’inizio di questo articolo. Ma dove dovrebbe trovarli il Governo italiano quasi 7 miliardi di euro da dare alla Sicilia? Certo, si tratta del Fondo di sviluppo e cosione previsto da tempo per la nostra Isola. Pensate veramente che, nello scenario che abbiamo descritto, a due passi da una guerra mondiale, l’Italia, dopo aver pagato una barca di soldi per la guerra in Ucraina e dovendo pagare una barca di soldi per gli interessi sul debito pubblico e per il nuovo Patto di stabilità voluto dalla Ue (altri soldi che l’Italia dovrà versare agli ‘europeisti’: da 10 a 18 miliardi di euro all’anno) abbia ancora i soldi del Pnrr e del Fondo di sviluppo e coesione? Leggiamo sul Giornale di Sicilia on line che il Governo nazionale ha annullato la gara di appalto da 43 milioni di euro per la rete idrica di Romagnolo-Sperone a Palermo. Secondo voi il Governo nazionale di centrodestra annulla il finanziamento a un Comune – quello di Palermo – amministrato da una Giunta comunale di centrodestra – per il piacere di farlo o perchè i soldi non ci sono? Secondo voi perché non iniziano i lavori per la sistemazione della piscina comunale di Palermo? La risposta è semplice: anche in questo caso mancano i soldi. Leghiamo tra loro gli eventi: due giorni fa il capo del Governo arriva in Sicilia per annunciare l’arrivo di quasi 7 miliardi di euro e due giorni dopo lo stesso Governo nazionale blocca un appalto da 43 milioni di euro al Comune di Palermo. Non è quanto meno singolare? Il Segretario politico di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte, denuncia da un anno l’assenza dei fondi del Pnrr, citando casi di decine di Comuni e di enti pubblici italiani che aspettano soldi che non arrivano. Se andate nella sezione ECONOMIA E FINANZA di questo blog troverete decine di articoli che raccontano la ‘scomparsa’ dei fondi Pnrr. Intanto, noi che scriviamo queste notizie non possiamo postare i nostri articoli su Facebook perché violiamo gli ‘standard’ di questo social. Così va il mondo…

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