Ci mancava solo il Reddito di cittadinanza in salsa siciliana. E’ la proposta della parlamentare regionale Luisa Lantieri oggi targata Forza Italia dopo aver girato tra i vari partiti

di Renato Sgroi

Nel centrodestra dell’Isola si avvertono echi grillineschi venati di azzurro

Udite, udite. Una deputata regionale ha presentato un disegno di legge (ddl) all’Assemblea regionale siciliana per istituire in Sicilia il “Reddito regionale di cittadinanza“. La particolarità di questa proposta è che arriva proprio da certa Luisa Lantieri (foto sopra tratta da Teleakras), uno dei dodici deputati regionali di Forza Italia: lo stesso partito – componente del Governo nazionale di Giorgia Meloni – che a Roma ha votato a favore della cancellazione della misura. Evviva la coerenza! Ad ogni buon conto, la proposta ha registrato il commento positivo del leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte: caspita! E però è anche giunta la precisazione del presidente della Regione siciliana, Renato Schifani: quella della deputata Lantieri “è un’iniziativa del tutto personale, non concordata col partito“.

Una voce fuori dal coro all’interno di Forza Italia

Il ddl – presentato solo il 6 Giugno scorso – porta solo la firma della deputata azzurra Luisa Lantieri che, allo stato, “rappresenta un voce fuori dal coro all’interno di Forza Italia”: anche perché l’iniziativa è ben “lontana dalle posizioni espresse da Forza Italia su questa misura che non ha dato alcuna risposta sull’avvio al lavoro dei cittadini”, afferma Schifani. Invero, a fine Maggio – pochi giorni prima del deposito della proposta – lo stesso presidente della Regione aveva elogiato gli interventi del Governo Meloni, sottolineando che “la fine del Reddito di cittadinanza ha chiuso l’epoca dei sussidi a pioggia” mentre “l’investimento mirato alla formazione e alla riqualificazione professionale, ha creato nuove opportunità occupazionali e portato all’emersione di quel lavoro nero che si associava al deprecato assistenzialismo fine a se stesso“. Argomentazioni che, comunque, sono del tutto distanti da quelle della deputata di Forza Italia: per la Lantieri, infatti, le soluzioni trovate dal centrodestra a livello nazionale sono tutt’altro che sufficienti ed è per questo che ritiene necessario correre ai ripari con il proposto “Reddito regionale di cittadinanza”. Ad avviso della Lantieri, l’assegno di inclusione – istituito dal governo Meloni al posto del Reddito di cittadinanza – ha causato, un “forte restringimento della platea dei beneficiari“. Per di più, dice la stessa deputata forzista, il supporto per la formazione ed il lavoro (previsto per i cosiddetti “occupabili”, esclusi dall’assegno di inclusione) è una misura che ha “scarsa attrattività ed efficacia“: tant’è che “si prevede che nei prossimi mesi decine di migliaia di persone in difficoltà saranno prive di qualsiasi forma di sostegno al reddito“.

Chi glielo doveva dire a Giuseppe Conte, ‘capo’ indebolito di un partito che perde consensi, che a dargli una mano sarebbe arrivata una deputata di Forza Italia?

Di più. “Nel valutare l’efficacia dimostrata finora dal Reddito di cittadinanza, occorre considerare che l’attuazione della misura ha inevitabilmente risentito della crisi pandemica”, dice sempre la deputata azzurra. La Lantieri ricorda che si tratta di un intervento che “risponde a diversi principi consacrati a livello internazionale“: al riguardo, cita la Carta Sociale europea del Consiglio; l’articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali, il pilastro europeo dei diritti sociali (che, al principio n. 14 prevede che “chiunque non disponga di risorse sufficienti ha diritto a un adeguato reddito minimo che garantisca una vita dignitosa in tutte le fasi della vita e l’accesso a beni e servizi”); nonché le raccomandazioni del Consiglio Europeo e le risoluzioni del Parlamento europeo. “L’introduzione del Reddito di cittadinanza – dice sempre la parlamentare regionale di Forza Italia – ha avuto l’innegabile merito di dare rilievo a detta tematica anche in Italia, dato che in precedenza le misure di contrasto alla povertà erano rimaste a uno stadio pressoché embrionale“. Così la Lantieri, come già ricordato, ha presentato un disegno di legge per introdurre il Redidito di cittadinanza regionale. Avete letto bene. Il partito del Ministro Antonio Tajani ammette in sostanza che è stato un errore smantellare il Reddito di cittadinanza. “Una misura che per l’Istat ha permesso a quasi 2 milioni di persone di uscire dalla povertà assoluta“, ha scritto su Facebook il leader del Movimento 5 Stelle, Conte. “Meglio tardi che mai – ha aggiunto -. Farebbero bene a chiedere scusa per le scelte fatte, per le menzogne dette e per una campagna diffamatoria a reti unificate contro gli italiani in difficoltà”.

Il percorso politico di Luisa Lantieri: da Grande Sud di Gianfranco Miccichè al Governo regionale del PD di Rosario Crocetta, per poi passare con il centrodestra di nello Musumeci prima di approdare a Forza Italia

Vediamo di conoscere meglio la deputata Lantieri. Ispettore del lavoro di professione e attuale vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana, Luisa Lantieri è alla sua terza legislatura a Palazzo dei Normanni. Entra nel Parlamento siciliano nel 2012, eletta con Grande Sud (movimento fondato dall’ex delfino di Berlusconi, Gianfranco Miccichè). Nel 2015 diventa assessore regionale alle Autonomie locali e della funzione pubblica nel Governo di centrosinistra di Rosario Crocetta. Dopo avere aderito al gruppo fondato proprio da Crocetta, nel 2017, viene rieletta nella lista del Partito Democratico. Meno di due anni dopo, però, aderisce al neonato gruppo all’Ars ‘Ora Sicilia’ e sostiene il presidente della Regione di centrodestra, Nello Musumeci. L’adesione a Forza Italia arriva a marzo del 2021 e poco più di un anno dopo viene riconfermata deputata regionale con gli azzurri. Bella carriera… all’insegna della fedeltà e della coerenza politica. Complimenti!

Meno male che la parlamentare regionale riconosce che nelle finanze della Regione ci sono “limiti”

Adesso arriva questa proposta in controtendenza con la linea ufficiale del suo partito. La Lantieri ci spiega che anche la scelta di riprendere il nome del Reddito di cittadinanza ha lo scopo di “rivendicare la continuità con la misura nazionale che, in una delle fasi più difficili della storia recente, ha garantito la dignità delle fasce sociali maggiormente vulnerabili del Paese”. Che dire? Ora, a quanto pare, anche i siciliani che versano in difficoltà economiche hanno, in seno al Parlamento regionale, chi ha preso a cuore la loro dignità. Si legge, nella proposta di legge, che si tratta di un “percorso regionale di inclusione attiva da svolgersi presso una delle imprese aderenti ai protocolli d’intesa“. Poi, quasi a scusarsi, la deputata regionale Lantieri precisa: “Senza alcuna pretesa che la Regione Sicilia si sostituisca allo Stato nell’affrontare quella che è a tutti gli effetti un’emergenza nazionale, la proposta prevede che l’amministrazione regionale garantisca, malgrado i limiti delle proprie disponibilità finanziarie, un sostegno ai nuclei familiari che, tra tutti quelli esclusi dall’Assegno di inclusione in forza dell’assenza di componenti tutelati, versano nelle condizioni di maggiore difficoltà”. Quanta sensibilità!

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