Chi era veramente Albert Pike, soprannominato ‘Il Papa della Massoneria, l’uomo che nel 1871 ha previsto tre Guerre Mondiali compresa l’attuale?

Oggi proviamo a raccontare la vita di un personaggio affascinante, importante e inquietante che riusciva a vedere nel futuro. Un americano che conosceva in anticipo la storia d’Europa e del mondo

La Terza guerra mondiale è ormai nelle cose. La stiamo vivendo, anche se un’informazione occidentale distorta cerca di nascondere la realtà. Da una parte abbiamo i Paesi del cosiddetto Occidente industrializzato capeggiati dagli Stati Uniti d’America; dall’altra parte abbiamo Cina, Russia e, in generale, i Paesi del BRICS che puntano a sostituire il dollaro americano negli scambi commerciali internazionali (qui un articolo). In realtà, l’Occidente non è compatto: nell’Unione europea ci sono Paesi legati agli USA e alla NATO come Polonia e gli altri Paesi ex Unione Sovietica e come i Paesi del Nord Europa; ma ci sono Paesi europei che fanno il doppio gioco: dicono di stare con l’Occidente ma, nei fatti, oscillano un po’, non disdegnando di intrattenere rapporti con Russia e Cina: è così per la Germania ed è in parte così per la Francia. Ma non è questo il tema che vogliamo trattare oggi. Il personaggio di oggi, del quale proveremo a tratteggiare un ritratto in questo approfondimento è Albert Pike. E’ un uomo che ha attraversato quasi tutto il XIX secolo, dal 29 Dicembre del 1809 quando nacque, a Boston, nel Massachussetts fino a quando lasciò questo mondo: il 2 Aprile del 1891, a Washington. Un americano che conosceva molto bene l’Europa e la storia dell’Europa: e fino a qui non c’è molto di strano. La particolarità di Pike sta nel fatto che, oltre a conoscere il passato e il presente in cui viveva, conosceva anche il futuro: con una precisione impressionante o, come vedremo, inquietante Prike ha previsto la Prima, la Seconda e l’attuale Terza Guerra mondiale. Insomma, un ‘complottista’ che ha raccontato verità, altro che ‘Teoria del complotto’. Ma andiamo con ordine.

Che legame c’è tra le previsioni di Pike, che risalgono al 1871, con quanto sta avvenendo oggi nel mondo tra Russia, Ucraina, Unione europea, Stati Uniti d’America, Israele e mondo islamico? La lettera a Giuseppe Mazzini del 1871

Cominciamo con una premessa: noi dobbiamo molto agli articoli che venivano pubblicati da un sito che, da qualche anno, non è più in rete: Regno delle Due Sicilie.eu. In questo scrigno di cultura era possibile leggere notizie e approfondimenti di storia, economia, politica, questione meridionale. Abbiamo conservato alcuni articoli, pubblicati su I Nuovi Vespri, che ogni tanto riprendiamo. Oggi illustreremo una lettera che Albert Pike scrisse a Giuseppe Mazzini nel 1871. In questa lettera – e qui entriamo subito in argomento – non solo prevede la Prima e la Seconda Guerra mondiale (spiegando anche le ragioni di tali Guerre!), ma prevede anche la Terza Guerra mondiale che “dovrà essere fomentata approfittando delle divergenze suscitate dagli agenti degli Illuminati fra sionismo politico e dirigenti del mondo islamico”. Chi era questo inquietante personaggio? Che legame c’è tra le previsioni di Pike, che risalgono al 1871, con quanto sta avvenendo oggi nel mondo tra Russia, Ucraina, Unione europea, Stati Uniti d’America, Israele e mondo islamico? Cominciamo col dire che questo personaggio ha vissuto una vita intensa, varia e avventurosa. Aveva dimestichezza con i libri. Nel 1825 venne ammesso all’Università di Harvard. Dopo due anni abbandonò l’Università e proseguì gli studi da autodidatta. Doveva essere piuttosto bravo se è vero che, per alcuni anni, si dedicò all’insegnamento. Ma non era questa la vita che voleva.

Massone per circa cinquant’anni nel Rito Scozzese Antico ed Accettato

Irrequieto, per alcuni anni visse di caccia e di commerci. Viaggiò tra Nuovo Messico e Texas fino a quando si stabilì in Arkansas. Qui ricominciò a dedicarsi all’insegnamento e a scrivere per vari giornali. Dopo il matrimonio con Mary Ann Hamilton si laureò in Legge e iniziò la professione di avvocato. Scriveva anche poemi che erano molto apprezzati. E siccome non si faceva mancare niente, si dedicò anche alla vita militare. Uomo curioso, amava conoscere il mondo che gli stava attorno. Come abbiamo provato a raccontare, cambiò spesso mestiere. Ma c’è un universo che Pike conobbe nel 1840, poco più che trentenne, e non abbandonerà mai: la Massoneria. Prima fece parte dell’Odine Indipendente degli Odd Fellows; successivamente si unì al Rito Scozzese Antico ed Accettato. Per circa cinquant’anni, fino alla morte, Prike si dedicò alla Massoneria. “Nel 1859 – leggiamo su Wikipedia – fu eletto Sovrano Gran Commendatore della Giurisdizione Meridionale del Rito Scozzese. Rimase Sovrano Gran Commendatore per il resto della sua vita, dedicando gran parte del suo tempo allo sviluppo dei rituali dell’ordine. Nel 1871 pubblicò un libro intitolato Morals and Dogma of the Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry, la prima di numerose edizioni. Ciò ha aiutato l’Ordine a crescere durante il diciannovesimo secolo. Ha anche studiato e scritto il trattato seminale Divinità indo-ariane e adorazione come contenute nel Rig-Veda. Negli Stati Uniti, Pike è ancora considerato un eminente e influente massone, principalmente nella giurisdizione meridionale del Rito Scozzese”. 

Il ruolo dell’ufficiale di marina canadese, il commodoro William Guy Carr

Dall’America, Prike, chiamato anche ‘Il Papa della Massoneria’, intratteneva rapporti con noti massoni del Vecchio Continente. Uno di questi era il citato Giuseppe Mazzini. Arriviamo così a un testo che abbiamo conosciuto grazie al sito Regno delle Due Sicilie.eu. Si tratta di uno scritto a cura di EPIPHANIUS: Massoneria e sette segreteControcorrente Edizioni, pag. 163, 164, 165, 166. “Mazzini intratteneva una fitta corrispondenza col Pike (1): ai fini del nostro studio sono ben significative due lettere in particolare: quella che Mazzini inviò al Pike il 22 gennaio 1870 e quella del Pike a Mazzini datata 15 agosto 1871. Jean Lombard annota che questa corrispondenza si trova depositata negli archivi di Temple House, la sede del Rito Scozzese di Washington, ma off limits, cioè di consultazione vietata; pur tuttavia la lettera di Albert Pike, scritta il 15 agosto 1871, venne una volta esposta al British Museum Library di Londra. Là un ufficiale di marina canadese, il commodoro William Guy Carr (presente in veste di consulente per gli Stati Uniti alla Conferenza di San Francisco del 26 giugno 1945) potè prenderne conoscenza e pubblicarne un riassunto nel libro citato Pawns in the Game. Il documento è curiosamente profetico e precorritore della sinistra triade ‘crisi – guerra – rivoluzione’, che ha tormentato il XX secolo”.

Come faceva Pike a sapere, nel 1871, che negli anni successivi ci sarebbero state ben tre Guerre Mondiali?

Ecco alcuni passi del riassunto di William Guy Carr: “[…] La prima Guerra Mondiale doveva essere combattuta per consentire agli ‘Illuminati’ di abbattere il potere degli zar in Russia e trasformare questo Paese nella fortezza del comunismo ateo. Le divergenze suscitate dagli agenti degli ‘Illuminati’ fra Impero britannico e tedesco furono usate per fomentare questa guerra. Dopo che la guerra ebbe fine si doveva edificare il comunismo e utilizzarlo per distruggere altri governi e indebolire le religioni. La Seconda Guerra Mondiale doveva essere fomentata approfittando della differenza fra fascisti e sionisti politici. La guerra doveva essere combattuta in modo da distruggere il nazismo e aumentare il potere del sionismo politico, onde consentire lo stabilimento in Palestina dello Stato sovrano d’Israele. Durante la Seconda Guerra Mondiale si doveva costituire un’Internazionale Comunista altrettanto forte dell’intera Cristianità. A questo punto quest’ultima doveva essere contenuta e tenuta sotto controllo fin quando richiesto per il cataclisma sociale finale”. Come faceva Pike a sapere, nel 1871, che ci sarebbero state ben tre Guerre Mondiali?

La Terza Guerra Mondiale che stiamo vivendo

Arriviamo così ai nostri giorni: “La Terza Guerra mondiale dovrà essere fomentata approfittando delle divergenze suscitate dagli agenti degli Illuminati fra sionismo politico e dirigenti del mondo islamico. La guerra dovrà essere orientata in modo che Islam (incluso lo Stato d’Israele) si distruggano a vicenda, mentre nello stesso tempo le nazioni rimanenti, una volta di più divise e contrapposte fra loro, saranno in tal frangente forzate a combattersi fra loro fino al completo esaurimento fisico, mentale, spirituale ed economico”. […] . Il 15 agosto 1871 Pike disse a Mazzini che alla fine della terza Guerra Mondiale coloro che aspirano al Governo Mondiale provocheranno il più grande cataclisma sociale mai visto. Si citano qui le parole scritte dallo stesso Pike nella lettera che si dice catalogata presso la biblioteca del British Museum di Londra: “Noi scateneremo i nichilisti e gli atei e provocheremo un cataclisma sociale formidabile che mostrerà chiaramente, in tutto il suo orrore, alle nazioni, l’effetto dell’ateismo assoluto, origine della barbarie e della sovversione sanguinaria. Allora ovunque i cittadini, obbligati a difendersi contro una minoranza mondiale di rivoluzionari, questi distruttori della civiltà, e la moltitudine disingannata dal cristianesimo, i cui adoratori saranno privi di orientamento alla ricerca di un ideale, riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero rivelata finalmente alla vista del pubblico, manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo!”. Torna la domanda: come faceva Pike a sapere che ci sarebbe stata una Terza Guerra Mondiale con “divergenze… fra sionismo politico e dirigenti del mondo islamico”?

Il testimone passato ad Adriano Lemmi

“Quando Mazzini morì nel 1872 – prosegue ancora William Guy Carr – nominò suo successore un altro capo rivoluzionario, Adriano Lemmi. A Lemmi più tardi sarebbero succeduti Lenin e Trotzki. Le attività rivoluzionarie di tutti costoro vennero finanziate da banchieri inglesi, francesi, tedeschi e americani. Il lettore deve avere presente che i banchieri internazionali di oggi, al pari dei cambiavalute dei tempi di Cristo, sono solo strumenti e agenti degli Illuminati. Mentre al grande pubblico era lasciato credere che il Comunismo è un movimento di lavoratori per distruggere il Capitalismo, gli ufficiali dei Servizi di Informazione inglesi e americani erano in possesso di autentici documenti comprovanti che capitalisti internazionali operanti attraverso i loro istituti bancari avevano finanziato entrambe le parti in ogni guerra e rivoluzione combattute dal 1776”.

“… contrastare il potere del Vaticano, nascondendo che si trattava di estromettere il popolo e di creare un sistema controllato da pochi”

Sempre su Regno delle Due Sicilie.eu leggiamo un passo di Dissimulazioni massoniche, Espavo edizioni, pag. 106, 107 di Antonella Randazzo: “Anche dopo l’Unità, la massoneria fu presente nel contesto politico – economico dell’Italia, specialmente attraverso il gran maestro del Grande Oriente Adriano Lemmi, che fu amico di diversi personaggi importanti dell’epoca, compreso Francesco Crispi. Lo stesso Lemmi, in una tavola del 1886, scriveva: ‘E’ necessario che gli uomini messi al governo degli Stati o siano nostri Fratelli o perdano il potere… Le logge massoniche… debbono anzitutto scendere in campo e apertamente lavorare per il più rapido conseguimento dei nostri ideali. Il pretesto per avviare una potente campagna di delegittimazione delle persone non appartenenti alla massoneria era quello di contrastare il potere del Vaticano, nascondendo che si trattava di estromettere il popolo e di creare un sistema controllato da pochi. Per fare in modo che la massoneria avesse più potere, si parlò, in alcuni casi, di ‘rigenerazione della massoneria’. Ne parlò il maestro massone Giovanni Bovio a proposito delle Logge del Mezzogiorno d’Italia. Egli, nel 1888, illustrò in un documento le otto commissioni da creare per il ‘rilancio della massoneria’. Fate dunque che il popolo senta l’influsso di una mano fraterna, che opera non veduta, e tanto più la senta benefica, quanto meno visibile’. Lemmi fu coinvolto nello scandalo finanziario della Banca Romana (1892 – 1893), causato dalla Loggia Propaganda. La Loggia Propaganda era stata istituita nel 1877 dal gran maestro Giuseppe Mazzoli e successivamente rafforzata dal banchiere Adriano Lemmi, che aveva attirato non pochi banchieri ed esponenti importanti del mondo politico ed economico dell’epoca. Dopo lo scandalo finanziario, che svelava come i massoni saccheggiassero in vari modi per arricchirsi e per organizzare atti loschi, la loggia sarà marginalizzata e ritornerà forte a partire dal secondo dopoguerra, col nome di loggia Propaganda Due”. Questa è un’altra storia: la storia della Loggia P2.

QUI L’ARTICOLO DE I NUOVI VESPRI

Foto tratte da Wikipedia

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *