Che vergogna ‘sta storia della riqualificazione dei dipendenti della Formazione professionale siciliana! Ma i 10 milioni di euro stanziati nel 2020 di euro ci sono ancora?

Una lettera di un dipendente di questo settore rilancia una storia incredibile

Riceviamo una lettera da un dipendente della Formazione professionale siciliana che, da anni, aspetta che venga applicata una legge che prevede la riqualificazione e il reinserimento di questo personale. La lettera è firmata “Un combattente della Formazione professionale che non si arrende”. Leggiamo la lettera: “Quanto altro tempo devono aspettare gli operatori storici della Formazione professionale, abusati dalla Regione siciliana, per poter frequentare quei fatidici corsi di riqualificazione per la ricollocazione, dell’allora famosa diventata annosa legge di stabilita’ n.9 del 2020? Sono passati quattro lunghissimi anni ed ancora quei famigerati corsi non iniziano. Addirittura lo scorso 5 Marzo è sbucata fuori una nota del Dirigente Generale Maurizio Pirillo indirizzata all’assessore regionale alla Formazione professionale, Girolamo Turano e, senti, senti, udite, udite, viene fuori una pseudo relazione, scarna, quasi di massima, che chiede contestuale approvazione dell’assessore e della Giunta regionale. La Giunta, che rievoca la parola giungla. Ma che ci azzecca ora questa relazione?”

La Regione gioca a rimpiattino

“Ormai la burocrazia dell’Amministrazione regionale è diventata ancora più capziosa. Si continua a tergiversare sulla pelle degli operatori storici della Formazione professionale siciliana, 941 anime che oggi devono stringere ancora i denti nel periodo storico più incredibile della crisi economica dell’intero Paese. Non di meno, i poveri 941 disoccupati, così sono definiti giustamente in relazione, privi di quell’allora sostegno economico che ammonta a meno, stringendo, del famigerato e ridicolo assegno di inclusione. La cosa più inaudita è che la legge citata stanzia 10 milioni di euro per gli operatori rimasti privi di incarico al fine di fronteggiare la crisi economica generata dalla epidemia Covid, mediante corsi di riqualificazione con diaria, corsi finalizzati alla ricollocazione. Ancora oggi, dicevamo, la Regione gioca a rimpiattino con denaro pubblico e per di più destinato a soggetti che oggi si possono definire con disagi, quindi fragili anche per età. Ci chiediamo e chiediamo: verrà apprezzata la strategia proposta dal dirigente generale Pirillo alla Giunta? Perché queste 941 anime devono ricevere anche l’ennesima lungaggine burocratica se non era contemplata in nessun posto questa famigerata relazione? Quindi, per tutto quanto sopra espresso, la Regione deve: a) immediatamente sbloccare questo fastidioso quanto increscioso ritardo, dando priorità in primis all’inserimento della relazione per l’approvazione della Giunta; b) impegnarsi sin da ora all’iter procedurale per la ricollocazione. Chiediamoci soprattutto: perché QUESTA MELINA? I 10 MLN DOVE SONO? RICORDIAMO ALLA REGIONE CHE QUEL DENARO E’ PUBBLICO E COME TALE VA ONORATO!”.

I 10 milioni di euro dove sono finiti? Qualcuno è in grando di rispondere?

Abbiamo cominciato a seguire le vicissitudini della Formazione professionale siciliana quando è iniziato lo smantellamento di questo settore. Per la cronaca, l’inizio dello smantellamento coincide, grosso modo, con l’avvio del Governo regionale del ribaltone di Raffaele Lombardo, anno di grazia 2009. Insomma, la privatizzazione della Formazione professionale in Sicilia inizia con l’arrivo dei Governi regionali di centrosinistra. I Democristiani e i socialisti avevano mantenuto pubblica la Formazione professionale. Con l’avvento della Seconda Repubblica, prima Forza Italia e Alleanza nazionale, a fine anni ’90, avviano lo smembramento di questo settore della vita pubblica siciliana; poi i Governi siciliani di centrosinistra completano la privatizzazione del settore. Dovevano arrivare i post comunisti per vedere competata la privatizzazione della Formazione professionale siciliana. Rimangono i licenziati della Formazione che vengono ‘ereditati’ dal Governo di Nello Musumeci 2017-2022. Si parla di riqualificazione di questo personale ad opera del Formez: ma, appunto, se ne parla e basta. Solo chiacchiere. Siamo arrivati ai nostri giorni. Governo regionale di Renato Schifani. Siamo sempre fermi ai 10 milioni di euro stanziati con la legge del 2020 citata dall’autore della lettera. Siamo nel 2024 e siamo ancora al punto di partenza. Forse la spiegazione di questa storia amara sta nel finale della lettera: “I 10 milioni di euro dove sono?”. Chissà, forse un giorno qualcuno risponderà. O ne risponderà se qualcuno gliene chiederà conto e ragione, magari un’inchiesta, chissà…

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