Che motivo aveva Israele ad assassinare il leader dell’ala moderata di Hamas? Ma intanto Netanyahu rivendica la morte di Ismail Haniyeh

Se Netanyahu ha ordinato l’uccisione del leader dell’ala moderata di Hamas, ebbene, prepariamoci a una guerra totale in Medio Oriente. Detto questo, ricordiamoci che negli ultimi quattro anni l’informazione occidentale ha raccontato un sacco di bugie sull’elezione di Biden nel Dicembre 2020, su Trump, sulla pandemia e sulla guerra in Ucraina. Attenzione, insomma, alle informazioni che circolano in Occidente

Che interesse aveva Israele ad uccidere il leader di Hamas, Ismail Haniyeh? Peraltro con un razzo che ha colpito una residenza a Teheran, in Iran? I rapporti tra Israele e l’Iran sono pessimi. Ma quest giustifica un atto che crea solo grandi difficoltà al premier israeliano, Benjamin ‘Bibi’ Netanyahu, e alla lobby ebraica mondiale e non solo americana che sostiene l’attuale capo del Governo di Israele? La cosa che non ci convince è che quasi tutti i media occidentali danno per scontato che ad uccidere l’esponente di Hamas siano stati gli israeliani. ma a giudicare da quello che leggiamo sui giornali lo stesso capo del Governo israeliano rivendica l’uccisione del leader di Hamas. Confessiamo che siamo perplessi. Cosa vuole dimostrare Israele con questo atto di sangue? Che nessuno dei suoi nemicio è al sicuro? Da quando i Democratici sono tornati alla Casa Bianca la maggior parte dei media occidentali hanno raccontanto e continuano a raccontare bugie su bugie, dalle notizie farlocche sulla pandemia alle fesserie raccontate sulla guerra in Ucraina. Però questa volta, a meno di smentite da Netanyahu, stanno raccontando la verità.

Le dichiarazioni del politologo Markov

Un canale Telegram riporta una dichiarazione di Sergej Aleksandrovič Markov, noto politologo russo: “Il capo del Politburo di Hamas è stato ucciso a Teheran da un razzo israeliano. Era il leader dell’ala pacifica. Hamas ha due ali: quella politica pacifica-Politburo. E quella militare radicale. E ora Israele ha distrutto il capo del Politburo, l’ala pacifica di Hamas, ciò riduce la possibilità di pace in Israele e aumenta notevolmente il potere di Netanyahu”. In questa dichiarazione ci sono due elementi oggettivi. Primo elemento oggettivo: Ismail Haniyeh era il leader dei moderati, e Israele non avrebbe avuto motivo di uccidere il leader moderato di Hamas, a meno che l’obiettivo non sia la guerra totale degli israeliani contro il mondo arabo che difende i palestinesi. Secondo elemento oggettivo: se è vero che Ismail Haniyeh era il leader dell’ala moderata di Hamas, la sua uccisione rafforza l’ala non esattamente moderata di Hamas. E’ questo quello che si vuole?

Russi e cinesi non hanno nulla da guadagnare dall’assassinio di Ismail Haniyeh

Se osserviamo con freddezza i fatti, russi e cinesi non hanno nulla da guadagnare da questo assassinio. Gli unici che guadagnano con l’assassinio di Ismail Haniyeh sono, contemporanamente, Netanyahu, a giudicare dalla rivendicazione dell’attacco all’Iran, i nemici di Israele e della lobby ebraica mondiale e non soltanto americana. Non sfugge agli osservatori attenti che in questo momento l’amministrazione americana di Joe Biden e i Democratici statunitensi sono in polemica con Israele. Gli americani e coloro i quali hanno armato la mano di Hamas per compiere la strage del 7 Ottobre dello scorso anno in Israele non si aspettavano la reazione del Governo Netanyahu, che sta praticamente cacciando i palestinesi da Gaza. Gli attuali governanti USA hanno provato a ostacolare Netanyahu che è andato avanti come un rullo compressore. Non solo. C’è la netta sensazione che la lobby ebraica, che in America conta tantissimo, abbia mollato i Democratici americani: non a caso, Donald Trump non è stato ‘bastonato’ dalla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, è ricandidato alla Casa e, con molta probabilità, vincerà.

Le strane dichiarazioni di Antony Blinken e le parole di fuoco dell’Ayatollah Khamenei, Guida Suprema dell’Iran

Strane, per esempio, le dichiarazioni del Segreterio Stato americano, Antony Blinken: “Ora un cessate il fuoco a Gaza è imperativo”. Quindi il leader dell’ala moderata di Hamas è stato ucciso per ottenere il cessate il fuoco che l’attuale Governo americano chiede inutilmente da tempo? E che interesse avrebbe l’attuale Governo di Israele ad assecondare gli interessi dell’attuale, fallimentare amministrazione democratica americana? Altra dichiarazione strana di Blinken: “Non siamo stati coinvolti nell’assassinio di Ismael Haniyeh, non siamo stati informati in anticipo e non abbiamo niente a che fare”. Nessuno ha accusato gli USA di essere dietro l’uccisione del leader moderato di Hamas. Quelle del Segretario di Stato americano sembrano scuse non richieste: e, in generale, le scuse non richieste suonano male. Ci sta tutta, invece, la dichiarazione dell’Ayatollah Khamenei, Guida Suprema dell’Iran: “Vendicare il sangue di Ismail Haniyeh è uno dei nostri doveri perché l’assassinio è avvenuto nelle nostre terre”. Se lo scenario è questo prepariamoci a una sorta di crescendo rossiniano della guerra in Medio Oriente.

Foto tratta da Avvenire

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