Stato e Regioni stanno approvando la manovra 2025 entro fine anno perché sperano che il Commissario europeo Fitto trasferisca i soldi. Illusione, perché la Ue non ha un euro mentre la Germania ‘attumbuliò’

A Bruxelles non ci sono più soldi ma non lo possono dire. I Bilanci di Stato e Regioni italiane sono in buona parte ‘teorici’, ovvero con interi capitoli che debbono ancora essere finanziati (non si capisce con quali fondi)

Siciliani Liberi è l’unica forza politica in Italia a spiegare perché l’Assemblea regionale siciliana e i Consigli regionali della Campania e di tutte le altre 18 Regioni abbiano fatto come Camera e Senato: ovvero abbiano tutte approvato la manovra finanziaria per il 2025 prima di Natale o entro il 31 Dicembre. I bilanci regionali dipendono per oltre metà dai trasferimenti comunitari. Il Fondo più importante è quello di sviluppo e coesione (Fsc). Nonostante porti l’intervallo di 6 anni 2021-2027 relativo al “ciclo di programmazione”, a fine 2024 non è arrivato alle Regioni un solo centesimo, nonostante le pompose firme fra i vari presidenti regionali e il capo del Governo nazionale. Soldi che non arriveranno. Ecco perché tutte le assemblee elettive hanno approvato di fatto all’unanimità le varie leggi finanziarie.

Il Governo nazionale e le Regioni italiane sperano che il Commissario europeo Raffaele Fitto faccia il ‘miracolo’ e mandi soldi in Italia. Ma i miracoli li fanno i Santi e Fitto non rientra tra questi ultimi…

Tutti sanno, ma non possono dirlo, che da Bruxelles non arriva più un centesimo. E vorrebbero dare al capo del Governo e ai presidenti di Regione il massimo potere negoziale agendo sull’ex Ministro, Raffaele Fitto, oggi Commissario europeo per ottenere il trasferimento del denaro. Che non avverrà. Per la semplice ragione che la Germania – che da sola vale 3/4 dell’economia europea – è in ginocchio. Il triste silenzio dei media del nostro Paese impedisce agli italiani di farsi un’idea della gravità della situazione. Ancora una volta è Siciliani Liberi a svelarla.

Il prezzo del gas è già arrivato alle stelle, ma questo non si deve dire sennò Putin gongola…

Da mesi i prezzi del gas naturale in Germania e in tutti i Paesi dell’Europa centrosettentrionale sono tornati su livelli impagabili (https://www.euronews.com/…/natural-gas-prices-at…). Questo determina il fallimento ormai quotidiano di centinaia di piccole, medie e grandi imprese in Germania e nei Paesi satelliti: Olanda, Austria, Belgio, Croazia, Ungheria e Cecoslovacchia. In Italia è vietato scriverne o parlarne: ma sono già saltate imprese come KTM in Austria o Manz in Germania, mentre Volkswagen chiude i primi stabilimenti da quando Hitler la fondò nel 1937. In queste condizioni il bilancio comunitario, semplicemente, non esiste più: perché Berlino non ha euro da trasferire a Bruxelles. Il Paese vive la più grave crisi industriale ed economica dalla fine della Repubblica di Weimar: infatti per la prima volta va ad elezioni anticipate fra poco più di 40 giorni. Lo stesso fa la Francia, anch’essa in profonda crisi: voto anticipato. In Italia a Torino non esiste praticamente più la produzione di automobili. Eppure, si fa finta – come avviene nei regimi politici a fine vita – che “il Pil aumenta”.

Fallimenti a catena e Cassa interazione a iosa

I fallimenti, naturalmente, si trasmettono a catena. Manz, ad esempio, ha a Bologna uno stabilimento dove sono a rischio oltre 100 posti di lavoro (https://www.ilrestodelcarlino.it/…/manz-in-arrivo-la…). Con il mancato trasferimento dei soldi del Fsc, tutte le Regioni italiane saranno insolventi entro metà 2025. Roma, che già paga la Cassa integrazione “in deroga” a migliaia di imprese che altrimenti avrebbero già licenziato centinaia di migliaia di lavoratori, non potrà in alcun modo soccorrerle. Tutti gli articoli delle varie leggi Finanziarie senza soldi sono lettera morta. Così come del tutto fuorvianti sono le statistiche che parlano di “Pil in aumento”. Decine di furti “con spaccata” in pieno centro solo a Palermo o l’urgenza – che Siciliani Liberi sottolinea – della Cassa integrazione in deroga per 400 lavoratori del call center Almaviva, oppure la vertenza dei lavoratori di Caronte & Tourist dicono solo una cosa: la Sicilia vive un grave crisi economica che finora – da Termini Imerese ad Augusta – è stato possibile tamponare con la Cassa integrazione in deroga facendo nuovo debito pubblico. Nel 2025 è ovvio che la Germania metterà fine ad euro e Unione europea. Per quanto, come l’Italia, occupata dal 1945, la Germania non può sostenere oltre le folli politiche “green” e quelle di politica estera che ne hanno determinato il collasso industriale in soli 3 anni fra 2022 e 2024.

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