Cala in Europa il mercato delle auto elettriche (-12%) con un vero e proprio crollo in Germania (-30%). La gente comincia a capire che dietro questo affare ci sono rischi

… e ci sono anche affari poco chiari: come i rapporti politici ed economici di una parte dei Paesi Ue, Germania in testa, con Russia e Cina

Ancora un ‘successone’ per le intuizioni economiche dell’Unione europea e dei suoi aedi. I dati ufficiali raccontano che le vendite di auto elettriche nel Vecchio Continente sono crollate del 12%. Un tonfo, considerate le campagne politiche in favore delle auto elettriche portave avanti dagli ‘europeisti’. E sapete qual è il Paese europeo dove il calo è stato maggiore? La Germania, dove le vendite di auto elettriche sono diminuite del 30%. Insomma, i primi a non volere le auto elettriche sono i cittadini tedeschi. Le motivazioni qualio sarebbero? C’è chi parla della crisi economica innescata dalla guerra in Ucraina. In parte è così. Ma solo in parte. In realtà, i cittadini cominciano a capire quali sono gli inconvenienti dell’auto elettriche, a cominciare dalla ricarica. Per le ricariche standar ci vogliono da 8 a 12 ore. Nelle stazioni di ricarica passano dalle 4 alle 8 ore. Una follia. La pubblicità che promuove le auto elettriche cerca di far passare la notizia che ci sarebbero le stazioni di ricarica ultra-rapide dove si impiegherebbero da 20 a 40 minuti. Ma anche 20 minuti – ammesso che la notizia sia vera – sono troppi, figuriamoci 40 minuti! Male anche per i costi. Cercano di fare passare la notizia che con l’auto elettrica si risparmierebbe: non è così, perché si possono percorrere meno chilometri. Per ora l’unico risparmio è rappresentato dal bollo e dai parcheggi. Che aumenteranno appena avranno eliminato – ammesso che ci riescano – le auto a benzina e diesel. Per non parlare del fatto che un’auto elettrica costo in media 10 mila euro in più. E’ questo uno dei due motivi del perché una parte della Ue ha cercato di far arrivare in Europa le auto elettriche cinesi, che costano meno. Il secondo motivo – ma questo non lo dicono – è che ci sono Paesi europei, Germania in testa ma non solo che, sottobanco, sono alleati di Russia e Cina in barba agli Stati Uniti d’America. Ma abbiamo la sensazione che gli americani lo abbiano capito.

Il dubbio che le auto elettriche, una volta eliminate le auto a benzina e diesel, diventeranno appannaggio solo di pochi privilegiati

C’è una seconda cosa che i cittadini europei che si vanno svegliando cominciano a capire in materia di auto elettriche: e cioè che sarà difficile, se non impossibile, ricaricare milioni di auto elettriche, perché non ci sarà energia a sufficienza. Così viene il dubbio che le auto elettriche, una volta eliminate le auto a benzina e diesel, diventeranno appannaggio solo di pochi privilegiati. Mentre il popolo sarà obbligato a prendere i mezzi pubblici. Ammesso che ci siano: a Palermo, ad esempio, il 90 per cento dei cittadini, se in questo momento dovessero bloccare le auto, potrebbe spostarsi a piedi. Altra questione: la qualità delle auto elettriche. Quelle europee sono scadenti. Non a caso una parte della Ue ha deciso di far arrivare in Europa le auto cinesi. Ma un’altra parte dell’Unione europea è contraria: e infatti sono spuntati i dazi doganali della Ue contro le auto cinesi. Ovviamente, anche gli Stati Uniti d’America sono contrari, perché il mercato delle auto europee nelle mani dei cinesi darebbe una grande spinta alla Cina nella guerra contro l’area del dollaro americano. Su questo punto è probabile che si consumerà uno scontro tra una parte dell’Unione europea e gli USA. Intanto in questi giorni una fabbrica di batterie al litio è andata in fiamme nella città sudcoreana di Hwaseong, a sud di Seoul. Ci sarebbero oltre 20 morti. In tempo di guerra puntare su fabbriche di batterie al litio non sembra un’idea geniuale: anzi.

Foro tratta da Il Riformista

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *