Bombardamenti russi a tappeto in tutta l’Ucraina a cominciare da Kiev. Come abbiamo raccontato ieri, l’obiettivo di Trump e Putin è stanare Macron e Starmer. Fino alle loro dimissioni?

Sono stati francesi e inglesi a suggerire al presidente Zelen’skyj di non siglare l’accordo sullo stop alle armi proposto dal presidente USA? Il tutto sulla pelle dei cittadini ucraini

Dopo il secondo “No” del presidente ucraino, Volodymyr Zelen’skyj, allo stop alle armi proposto del presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump (qui il nostro articolo di ieri dove si illustra il ruolo di inglesi e francesi diventati i consiglieri di Zelen’skyj), sono iniziati i bombardamenti a tappeto in Ucraina da parte dei russi. Putin e i suoi hanno il dente particolarmente avvelenato: sostengono di aver rispettato l’accordo a non bombardare le infrastrutture ucraine dei giorni precedenti la Pasqua, mentre gli occidentali hanno ripetutamente colpito infrastrutture russe. Ora, con le mani libere, i russi stanno bombardando l’Ucraina a ritmo continuo. Le notizie in nostro possesso sono in parte note e in parte frammentarie. Si sa che nelle ultime ore i “Gerani” hanno colpito in modo pesantissimo Kiev e anche un’importante impresa a Odessa, ovvero le officine dell’azienda “Unitekh” che producono parti di sistemi aeronautici, sistemi idraulici, droni e imbarcazioni senza pilota. Centrate anche reti ferroviarie. E anche edifici amministrativi e tecnici. Oltre a difendersi, ucraini e occidentali hanno provato ad attaccare alcune aree russe. Attacchi respinti dalla difesa aerea russa che stanotte ha abbattuto 87 droni ucraini, due dei quali erano stati lanciati su Mosca.

Trump non usa solo il bastone ma anche la carota, invitando Zelen’skyj a ripensarci e a siglare gli accordi con gli USA per porre fine alla guerra che ogni settimana conta 5 mila soldati morti

Sulla rete, Telegram in testa, circolano video impressionanti. La difesa aerea ucraina nelle ultime ore ha lavorato costantemente. Ma non è chiaro quanto potrà resistere, perché gli attacchi russi sono frenetici. Bombe russe anche nella regione di Zhitomir e a Dnepropetrovsk. Da quello che si legge qua e là, i russi si sarebbero concentrati sulle infrastrutture ucraine e sulle imprese industriali. I russi stanno utilizzando anche missili da crociera Kalibr. Sotto attacco russo anche Pavlograd, nella regione di Dnipropetrovsk. Bombe russe anche a Brovary, Vorzel, Bucha e Irpen, sempre nella regione di Kiev. Nelle ultime ore i russi hanno preso di mira un impianto di produzione e un magazzino nel territorio dell’impresa JSC EFFECT, che si trova nella zona della stazione ferroviaria di Levada, a Kharkov. I bombardamento russi dovrebbero proseguire senza interruzione. Mentre scriviamo apprendiamo che sette bombardieri strategici si preparano a colpire. L’allarme aereo riguarda tutta l’Ucraina. Con molta probabilità, è il più grande dispiegamento di forze aeree russe da quando è iniziata la guerra. Da parte americana non c’è solo il bastone ma anche la carota. Dice Trump in una dichiarazione ripresa da un canale Telegram a proposito del ‘No’ di Zelen’skyj a riconoscere la Crimea come russa: “È stata persa anni fa sotto Obama, non è più in discussione. Nessuno gli chiede di riconoscerla russa, ma se gli ucraini volevano la Crimea, perché non hanno combattuto allora?”. Trump fa riferimento al colpo di Stato in Ucraina ‘pilotato’ dagli americani nel 2014, quando Putin catapultò le truppe russe in Crimea per non perdere la presenza della stessa Russia nel Mar Nero. Secondo Trump, oggi la situazione della guerra è disastrosa: “Ogni settimana muoiono 5.000 soldati russi e ucraini senza motivo. Siamo vicini a un accordo, ma Zelensky – che ormai non ha più carte da giocare – deve agire. Voglio aiutare Russia e Ucraina a uscire da questo disastro, che non sarebbe mai iniziato se fossi stato presidente”.

La parola passa adesso a francesi e inglesi che, con molta probabilità, hanno mal consigliato il presidente dell’Ucraina

Come reagiranno ucraini, francesi e inglesi? Non si capisce. Non è da escludere che in giornata, o domani, i mezzi d’informazione occidentali che fanno da grancassa a ucraini, francesi e inglesi comincino a gridare allo ‘scandalo’ di un bombardamento russo folle e via continuando. In realtà, in questa fase la sensazione è che russi e americani procedano di comune accordo per stanare inglesi e francesi. Sono stati i capi di Governo di Francia e Regno Unito, Emmanuel Macron e Keir Starmer, con molta probabilità, a spingere Zelen’skyj verso il no agli accordi con gli Stati Uniti. I capi dei Governi di questi due Paesi cercano di impedire all’America di Trump di prendere il controllo delle miniere ucraine, con riferimento soprattutto a uranio e titanio. Francesi e inglesi pensano di essere ancora le grandi potenze coloniali di un tempo e di tenere testa agli USA? Chi lo sa. Trump e Putin vogliono stanare francesi e inglesi per costringerli a inviare truppe in Ucraina? La mossa che scatenerebbe proteste popolari in Francia e Regno Unito. Insomma, per dirla in termini machiavellici, francesi e inglesi hanno strumentalizzato i vertici dell’Ucraina per cercare di non far cadere nelle mani americane le riserve di uranio e titanio di questo Paese; ora americani e russi potrebbero usare lo scenario che si è creato per mettere in difficoltà Macron e Starmer. Non è da escludere che oggi e soprattutto domani i mezzi d’informazione occidentali, in massima parte schierati contro Trump e Putin, inizino a stracciarsi le vesti contro i bombardamenti russi “terribili e inumani”, quanto meno per frenare la furia dei bombardamenti, magari chiamando in causa i funerali di Papa Francesco di Sabato prossimo. Otterranno lo stop ai mega-bombardamenti? Chissà.

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