Biden, Johnson e Zelensky hanno voluto la guerra contro la Russia nell’illusioine di mettere nel sacco lo ‘Zar-Putin’. Finora hanno fatto solo buchi nell’acqua e il finale non si può prevedere

di Ninni Caronia

Ogni richiesta di pace è stata ignorata dai governi di Stati Uniti d’America, Inghiterra e Ucraina

Eppure non era difficile. L’avevamo capito in tanti, persone normali, gente di ogni età e livello culturale, che era meglio fermarsi subito, che se no si sarebbe rischiata l’escalation, che si stava giocando col fuoco, che occorreva assolutamente arrivare a un accordo, che l’Ucraina nella NATO non era una necessità, che l’Occidente aveva le sue responsabilità per essere andato “ad abbaiare ai confini della Russia”, come avrebbe detto in seguito il Pontefice, l’unico vero leader rimasto sulla scena politica mondiale. Ma non ci hanno ascoltato, anzi, ci hanno silenziato, ci hanno deriso, ci hanno accusato di intelligenza col nemico. La maggioranza degli italiani contraria alla guerra e all’invio di armi all’Ucraina è stata ignorata, non è stata invitata negli studi televisivi, specie in quelli della Rai, perché questo era l’ordine di scuderia. Solo Michele Santoro su La7 e per un po’ anche Alessandro Orsini. E basta.

Ormai ci sono le prove che il presidente russo voleva trattare ma sono stati americani, inglesi e ucraini a dire no

Sono state occultate le notizie, come quella di un accordo che era stato raggiunto tra le parti dopo poche settimane dall’entrata delle truppe russe in Ucraina ma stoppato da Boris Johnson e dagli americani, perché fermando la guerra si rischiava di perdere l’occasione più unica che rara di liberarsi dello Zar-Putin. Sulla pelle degli ucraini. Notizia uscita solo dopo un po’ di tempo e che, anziché deflagrare sui mezzi di informazione, è stata subito archiviata. Assieme a quell’altra che riguardava la fase precedente all’inizio del conflitto, dell’invio da parte del presidente della Russia, Vladimir Putin, al presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, di una proposta che prevedeva il ritiro dei suoi uomini, che in quel momento non avevano ancora superato la linea di confine, in cambio della rinuncia ad entrare nella NATO, accordo avallato dallo stesso presidente americano Joe Biden e consegnato dal primo ministro tedesco nelle mani del capo ucraino. Ma Zelensky rispose di no. Notizia data dal Wall Street Journal ma silenziata anche questa immediatamente, perché il Putin pronto a trattare per evitare di avere i missili NATO a due passi da Mosca andava contro la tesi dell’aggredito e dell’aggressore e a quella di uno Zar dalle mire espansionistiche che bisognava fermare ad ogni costo.

L’informazione ridicola dell’Occidente

Così siamo arrivati ad oggi, alle centinaia di migliaia di ragazzi morti da entrambe le parti e a un’ipotesi di guerra totale e di invio di truppe NATO in Ucraina che è ormai sul terreno. Forse allora i buoni erano in realtà cattivissimi e i cattivissimi non lo erano poi così tanto. Complici di questa messinscena i mezzi di informazione occidentali, che professano i valori della democrazia ma poi non li praticano, nascondendo le notizie e fornendo un racconto che non corrisponde al vero. “Era già tutto previsto” recita il titolo di una canzone di Riccardo Cocciante. Manca solo il finale, ma quello non può prevederlo nessuno.

Foto sopra trata da Il Riformista

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