“Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli”

di Frate Domenico Spatola

Il profeta Abacuc, secoli prima, aveva dichiarato: “Le pietre grideranno contro l’ingiustizia”,  e tale sarà l’uccisione del Messia liberatore

Il profeta Zaccaria, quattro secoli prima, rivolto a Gerusalemme, le aveva predetto: “Il tuo re, giusto e vittorioso, cavalca un puledro, figlio di asina”. Nel comune immaginario, la cavalcatura del Messia era gloriosa come il cavallo. Perciò la profezia di Zaccaria, ritenuta indigesta, fu accantonata, perché al Messia, “figlio di Davide”, era affidato il compito glorioso di riunificare, con potenza, le dodici tribù di Israele. Gesù non poteva essere d’accordo e, vicino a Betafage e a Betania (il luogo ricordava la risurrezione di Lazzaro e la futura Ascensione di Cristo in cielo), inviò due discepoli al villaggio. Così venne denominata Gerusalemme, non per le dimensioni, ma perché considerata il luogo dove la tradizione attecchiva fino al rifiuto di ogni “novità”. Il puledro andava slegato, e portato a lui. Proprietari erano i Giudei che avevano legato la profezia. Chiesero: “Perché?”. “Il Maestro ne aveva bisogno”, fu la risposta. Salitovi su, anche coloro che condividevano lo stesso ideale di “Messia di pace”, vi posero i propri mantelli, a rappresentanza delle proprie vite. Coloro invece che volevano il Messia trionfatore, il Figlio di Davide, stendevano mantelli sulla strada, come nel rito della intronizzazione, in segno di sottomissione. Si erano illusi, perché, quando comprenderanno che Gesù non era il re violento da essi voluto, chiesero a Pilato la sua crocifissione. Raggiunto il monte degli Ulivi, iniziò il corteo al canto del Salmo 118. Era quello della intronizzazione del Messia glorioso: “Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore”. Ma  l’evangelista ne sviò la portata con  il correttivo del canto degli Angeli ai pastori nella Nascita del Signore. Erano i temi della Pace contro le false attese, bellicose e della vittoria d’Israele. I farisei adirati: “Maestro – gli dissero -, rimprovera i discepoli”. La risposta fu senza appello: “Se questi taceranno, grideranno anche le pietre!”. Il profeta Abacuc, secoli prima, aveva dichiarato: “Le pietre grideranno contro l’ingiustizia”,  e tale sarà l’uccisione del Messia liberatore.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *