Basta fornitura di armi e intelligence americane all’Ucraina? Vediamo quanti militari Ue combatteranno contro i russi. Fino a quando non vedranno i morti continueranno a blaterare di ‘difesa europea comune’

Ursula von der Leyen, Keir Starmer, Emmanuel Macron e altri leader europei sono pronti a inviare truppe in Ucraina per combattere contro i russi? La sensazione è che Trump e Putin abbiano accettato la sfida. Intanto in 24 ore ci sono oltre 300 morti a Kursk

“Nelle ultime 24 ore, le Forze armate ucraine hanno perso più di 320 militari, sono stati distrutti cinque veicoli corazzati da combattimento, sei auto, due pezzi di artiglieria, due quad e una stazione di ricognizione radioelettronica, nonché tre punti di controllo UAV”. Quello che leggete fa riferimento ai combattimenti in corso nella Regione russa di Kursk oggetto, nell’Estate dello scorso anno, di una grottesca invasione da parte di ucraini e mercenari occidentali, con la probabile ‘regia’ della NATO. Questi dati sono riportati da un canale Telegram. A questi morti si aggiungono i caduti nell’area della città russa di Bolgorod, dove da giorni sono in corso furiosi combattimenti con perdite sia dalla parte russa, sia tra ucraini e mercenari. Questi ultimi sono pagati dall’Occidente, ad eccezione degli Stati Uniti d’America, per andare a morire in questa folle guerra.

Di fatto, le trattative per il cessate il fuoco in Ucraina volute dagli americani si sono interrotte. Germania, Regno Unito e Francia hanno convito Zelen’skyj a proseguire con la guerra? Se è così vediamo dove arriveranno (e quanti morti ci saranno)

In queste ore le trattative tra russi da una parte e ucraini e occidentali dall’altra parte non per la pace ma per fermare le armi sono bloccate. Gli americani hanno capito che da parte ucraina non c’è la volontà di fermare la guerra. Non ci stiamo inventando nulla: ad ammettere che la situazione è bloccata è il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, secondo il quale è troppo presto per iniziare colloqui ad alto livello con la Russia. Alla domanda su quanto tempo ci vorrà per raggiungere questo progresso, Rubio ha risposto che non può fornire una tempistica esatta perché non dipende dagli Stati Uniti. “Abbiamo molto lavoro da fare con entrambe le parti, soprattutto con la Russia, con la quale non comunichiamo da anni”, ha sottolineato il Segretario di Stato americano. Che cosa sta succedendo? Stando a quanto leggiamo qua e là sui siti d’informazione e su Telegram, Volodymyr Zelen’skyj, forte dell’appoggio di Regno Unito e Francia, vorrebbe mandare all’aria tutto. Insomma, niente stop alle armi e niente accordo economico con gli Stati Uniti d’America. Keir Starmer ed Emmanuekl Macron avrebbero convinto il presidente ucraino a proseguire nella guerra. Per Zelen’kyj è una sorta di invito a nozze, perché, fino a questo momento, i russi stanno avanzando in Ucraina, conquistando piccoli e grandi centri, e hanno bloccato i due tentativi di penetrazione di militari ucraini e mercenari in Russia, a Kursk e a Belgorod. Come finirà? Secondo un canale Telegram, le opzioni a disposizione della presidenza americana Trump sono tre.

Le tre opzioni a disposizione di Trump

Prima opzione: ricominciare a fare pressioni sul Governo ucraino per costringerlo a fermare la guerra. Come? Interrompendo le forniture di armi e di intelligence. Sarebbe un mezzo disastro, perché in questo momento è soprattutto grazie alle informazioni di intelligence che gli ucraini e i mercenari pagati dagli occidentali riescono a contenere gli attacchi russi.
Seconda opzione: mentre la prima opzione prevede l’interruzione della fornitura delle armi e l’nterruzione della condivisione di informazioni di intelligence, la seconda opziopne prevede il ritiro degli americani dal conflitto; a questo punto toccherebbe all’Unione europea occuparsi dell’Ucraina.
La terza opzione è riprendere la linea dell’ex presidente americano Joe Biden: la Russia è il Paese ‘invasore’ e si continua nella guerra. Quest’ultima opzione è impossibile, perché segnerebbe la sconfitta di Donald Trump e la vittoria di Zelen’skyj. La seconda opzione è improbabile: abbandonare l’Ucraina significherebbe che gli americani direbbero addio alle riserve minerarie dell’Ucraina. Non rimane che la prima opzione: interrompere, questa volta per davvero, le fornitre di armi e di intelligence all’Ucraina.

Senza armi e senza intelligence americane gli ucraini avranno bisogno di armi, intelligence e soprattutto militari. Quanti e quali Paesi europei manderanno i propri soldati al massacro contro i russi?

La sensazione che si ricava da questo scenario è che Trump e il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, si siano messi d’accordo per stanare l’Unione europea. Regno Unito, Germania e Francia vogliono “la difesa comune dell’Unione europea” e, cme in una partiora di poker, non fanno altro che ‘rilanciare’? Benissimo. Togliendo all’Ucraina aiuti militari e intelligence dovrà essere l’Unione europea a mettere soldi, intelligence e anche i militari. Questo in tempi strettissimi. Eh già, perché venendo meno l’intelligence americana i russi avrebbero campo largo per colpire ogni punto dell’Ucraina. A questo punto Regno Unito, Germania, Francia e gli altri Paesi Ue guerrafondai saranno costretti, di corsa, a moltiplicare gli aiuti economici all’Ucraina e a fornire armi e militari. In pratica, tutti i Soloni ‘europesti’ che ancora in queste ore parlano di “difesa comune dell’Unione europea” dovranno scoprire le carte. Trump e Putin sono convinti che, fino ad ora, Ursula von der Leyen, Starmer e Macron abbiano fatto ricorso un bluff. Secondo americani e russi, i Paesi Ue, oltre ad essere divisi, non hanno le armi per fronteggiare i russi in Ucraina, se non altro perché buona parte delle armi europee sono già finite in Ucraina. Trump e Putin sanno che, quando ci sarà da mandare in guerra i militari, i 27 Paesi Ue si divideranno: alcuni manderanno i militari, altri no.

I cittadini dei Paesi Ue che parteciperanno alla guerra cominceranno a riflettere dopo i primi morti. Per ora, come certi intellettuali europei dei primi del ‘900’, vagheggiano ‘immancabili destini’ con la ‘difesa comune europea’…

Qui torniamo all’inizio di questo articolo: i 320 militari ucraini e mercenari uccisi in 24 ore di combattimenti. Quando i russi ammazzeranno i primi 200, 300, 400 militari europei bisognerà capire cosa succederà nell’Unione europea: bisognerà capire cosa diranno le famiglie dei possibili morti per la causa ucraina… Né è pensabile che i Paesi europei useranno armi ‘pesanti’, perché i russi, in 20 minuti, possono raggiungere le Capitali europee con missili micidiali che non possono essere fermati. A conti fatti, la ‘Grande Unione europea’ che è stata voluta per porre fine alle guerre provocate dall’Europa, con riferimento soprattutto alle due guerre mondiali del ‘900, sta provando in tutti i modi a partecipare a una nuova guerra. Complimenti vivissimi agli ‘europeisti’! La von der Leyen, Starmer, Macron e altri leader europei stanno per salire sulla ‘bicicletta della guerra’? Si accomodino pure. Ne riparleremo dopoi i primi morti.

Foto tratta da Avvenire

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *