Ballottaggi in Francia: il primo partito è il Rassemblement National di Marine Le Pen. Macron e le sinistre hanno preso più seggi grazie alla desistenza. Guai seri in vista per le finanze francesi

Ormai gli ‘europeisti’ non possono fare a meno di raccontare bugie travisando anche i risultati elettorali: lo hanno fatto con le elezioni nel Regno Unito e hanno replicato con i ballottaggi in Francia

Qualche giorno fa abbiamo illustrato, ‘numeri’ alla mano, che, contrariamente a come hanno raccontato tanti media, nel Regno Unito i laburisti non hanno “stravinto” le elezioni, se è vero che sono passati dal 32,2% al 33,7%. Rispetto alle precedenti elezioni hanno guadagnato un punto e mezzo e governeranno grazie alla legge elettorale maggioritaria che da quelle parti si sostanzia nel sistema uninominale secco (qui un nostro articolo). Il partito Laburista ha la maggioranza nel Parlamento ma non è maggioranza nel Regno Unito. Oggi raccontiamo i risultati delle elezioni francesi, con riferimento ai ballottaggi. Anche in questo caso tanti media o non hanno saputo leggere i risultati delle elezioni, o hanno dato un’interpretazione volutamente di parte per enfatizzare la sconfitta del Rassemblement National di Marine le Pen. A me della destra francese non me ne può fregare di meno ma siccome, per tanti anni, ho esercitato il mestiere di cronista politico, ebbene, sento il dovere di illustrare ai lettori del mio blog come sono andate le cose. (Foto sopra tratta da Startmag)

Anche ai ballottaggi il primo partito è quello della Le Pen con oltre 10 milioni di voti. Le sinistre sono al secondo posto con poco più di 7 milioni di voti. Il partito delle banche e della finanza di Macron è al terzo posto con poco più di 6 milioni e 300 mila voti

Cominciamo col precisare che l’affermazione che i partiti di sinistra e il partito delle banche e delle finanza del presidente Emmanuel Macron hanno preso più voti del Rassemblement National di Marine Le Pen è sbagliata. Anche al ballottaggio il primo partito, in Francia, è il Rassemblement National con 10 milioni 110 e 84 voti. La sommatoria di partiti di sinistra riunificatisi per l’occasione hanno preso 7 milioni 5 mila e 499 voti. Il partito delle banche e della finanza di Macron ha raccolto 6 milioni 314 mila e 609 voti. Le sinistre e il partito delle banche e della finanza di Macron hanno preso più seggi del Rassemblement National perché hanno dato vita al cosiddetto ‘Patto di desistenza’. In parole semplici, in ogni collegio, il partito delle banche e della finanza di Macron e le sinistre hanno trovato un accordo elettorale: in alcuni collegi il partito delle banche e della finanza di Macron ha ritirato i propri candidati invitando i propri elettori a votare per i candidati del partito delle sinistre; in altri collegi il partito delle sinistre ha ritirato i propri candidati invitando i propri elettori a votare per i candidati del partito delle banche e della finanza di Macron. Di fatto, il partito delle banche e della finanza di Macron e il partito delle sinistre si sono alleati per non fare vincere il Rassemblement Nazional di Marine Le Pen. Operazione riuscita, perché in forza di questa alleanza politica ed elettorale hanno impedito al Rassemblement National di prendere la maggioranza dei seggi in Parlamento.

Le risposte a due domande per provare a illustrare cosa succederà adesso in Francia

A questo punto sono importanti due domande. Prima domanda: che succederà nella politica francese? Seconda domanda: che effetti avranno nella politica estera francese i risultati dei ballottaggi? Le due risposte sono legate. Proviamo a rispondere. Cominciando a illustrare cosa succederà nella politica interna francese. Macron e il raggruppamento di sinistra che sembra capeggiato dal comunista Jean-Luc Mélenchon hanno impedito al partito della Le Pen di vincere ma non possono governare insieme. Nemmeno il Rassemblement National, a meno che Marine Le Pen non perda il senno, ha interesse a governare con Macron. A conti fatti, il risultato dei ballottaggi consegna alla Francia tre grandi partiti, con due di questi partiti che non possono governare con il partito delle banche e della finanza del presidente francese. Il probabile risultato è che Macron darà vita a un Governo di minoranza, ovvero a un esecutivo senza maggioranza in Parlamento. O, se gli andrà bene, con una maggioranza debolissima. Poiché in Francia il Parlamento non può essere sciolto prima di un anno, Macron ha guadagnato un anno ma non potrà governare. Questo scenario vale per la prima domanda. Passiamo alla seconda domanda: che effetti avranno nella politica estera francese i risultati di questo ballottaggio?

Putin è un ‘gesuita’ consumato. Ha fatto finta di essere dispiaciuto per l’esito dei ballottaggi in Francia. In realtà, lui e il presidente cinese Xi Jinping sono più che felici di questo risultato, che gli consentirà di diventare alleati di ferro di quasi tutti i Paesi africani in barba ai francesi

Arriva così, come dire?, la parte più divertente del futuro della Francia. Ci riferiamo all’immediato futuro. Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha quasi difeso il partito della Lepen. In realtà, a Putin e al presidente cinese, Xi Jinping, il risultato del ballottaggio in Francia va benissimo. Perché un Governo francese debole favorisce la politica estera di Cina e Russia in Africa. A questo punto è necessaria una breve digressione. Fino a un anno e mezzo fa, o giù di lì, la Francia controllava 14 Paesi africani, retaggio di un atteggiamento colonialista che i francesi non hanno mai abbandonato. Ma negli ultimi 14-16 mesi tutte le colonie francesi in Africa sono in subbuglio, sobillate da cinesi e russi, che oggi esercitano una grande influenza politica in tutto il Continente africano. Già alcuni dei 14 Paesi africani si sono ribellati ai francesi, che sono stati cacciati in malo modo. E gli altri piano piano si vanno ribellando. Questo per la Francia è un disastro economico e finanziario. La Francia ha un debito pubblico quasi pari a quello dell’Italia. Ma mentre l’Italia, fino ad oggi, su un debito pubblico di poco inferiore a 3 mila miliardi di euro, ha pagato di soli interessi circa 6 mila miliardi di euro, distruggendo la propria sanità pubbblica e la propria scuola pubblica, impoverendo il ceto medio e massacrando di tasse e imposte le piccole e medie imprese, la Francia fino a un anno fa non aveva pagato un solo euro di interessi sul proprio debito pubblico. Infatti fino a un anno fa gli interessi sul debito pubblico francese li pagavano i cittadini delle colonie africare francesi. Ora è così solo in parte e, tra un anno, massimo due anni, i francesi non potranno più ‘succhiare il sangue’ ai 14 Paesi africani, che passeranno tutti, ‘armi e bagali’, con Cina e Russia. Oggi l’Italia paga 90 miliardi all’anno di interessi sul debito pubblico. Tra un po’, senza le colonie in Africa da sfruttare, la stessa somma dovrà pagarla la Francia. Non a caso, nei mesi scorsi, Macron e il suo Governo hanno dovuto innalzare l’età pensionabile a 62 anni ed è successo un gran casino. Ormai il Governo francese deve cominciare a penalizzare i propri cittadini. Da qui a Dicembre, per esempio, Macron e il suo Governo di minoranza dovranno ‘alleggerire’ le tasche dei francesi di almeno 20 miliardi di euro: e ci sarà da ridere. E che dire delle truppe che Macron voleva inviare in Ucraina per combattere contro i russi? Marine Le Pen è contraria. E sarà così anche per la sinistra di Mélenchon. Insomma, anche per l’Ucraina Macron si dovrà rimangiare tutto.

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