Aumentano le interferenze nei sistemi GPS di navigazione degli aerei. Che succede? Che i russi si difendono dai droni e ne fanno le spese gli aerei di linea occidentali

I droni occidentali inviati dagli ucraini per colpire la Russia creano problemi di sicurezza nei voli civili, soprattutto nell’area del Mar Baltico. Un esempio di come gli occidentali riescono ad ‘autoincaprettarsi’…

C’è una notizia che sta passando quasi inosservata eppure è molto importante in questo momento storico caratterizzato da guerre e instabilità. A lanciarla è stato il Daily Telegraph, un quotidiano del Regno Unito che ancora oggi viene stampato in broadsheet, ovvero in un formato in lunghe pagine verticali. In questo giornale va un articolo, ripreso da un canale Telegram, dove si legge che “un’analisi dei dati di migliaia di voli ha mostrato che nei primi quattro mesi del 2024 almeno un volo di trasporto o di ricognizione su quattro era accompagnato da interferenze dei sistemi GPS”. il GPS è uno dei sistemi di navigazione utilizzato per conoscere le coordinate, l’altitudine, la velocità e altri parametri dell’aereo. Creare interferenze nei sistemi GPS significa mettere a rischio la sicurezza dei voli aerei. Interferenze nei GPS sono stati osservati nel Mar Baltico (qui un articolo). L’Occidente ha subito accusato la Russia. In realtà, queste interferenze potrebbero essere messe in atto dai russi per proteggersi dagli attacchi con i droni. E siccome gli attacchi alla Russia con i droni ufficialmente sono condotti dagli ucraini, ma in pratica vengono ‘pilotati’ dai militari occidentali, forse gli aerei dei Paesi occidentali dovrebbero evitare di volare sugli spazi aerei dove volano i droni utilizzati dallo stesso Occidente per colpire la Russia… Insomma, gira e rigira i Paesi Occidentali, in questa guerra contro l’Ucraina, combinano spesso grandi casini…

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