Anniversario della cattedrale di Palermo luogo mistico della rinascita alla vita eterna con i tanti stili che testimoniano ricerca di bellezza

di Frate Domenico Spatola

Da moschea islamica per oltre due secoli a Chiesa cristiana.

La via della abitazione dove nacqui a Palermo è intitolata a Gualtiero Offamilio. Compresi, tempo dopo, che fu l’Arcivescovo di Palermo e consigliere di Guglielmo II, che nel 1184 riscattò la cattedrale di Palermo, da moschea islamica per oltre due secoli, a Chiesa cristiana. La consacrazione avvenne l’anno successivo, il 4 Giugno 1185. La diocesi ne ricorda liturgicamente l’evento per la valenza ecclesiologica, soprattutto dopo il Concilio Vaticano II, che ha rivalutato la funzione della “Chiesa locale” come la manifestazione sul territorio di quella universale. “Cattedrale” perché sede del Vescovo, maestro, liturgo e pastore. Egli, segno visibile di unità e di comunione, orchestra nei diversi ministeri i doni dello Spirito Santo che fanno bella la Chiesa e funzionale in tutte le sue membra, come Corpo di Cristo. La cattedrale di Palermo è il luogo mistico della rinascita alla vita eterna, con il fonte battesimale ivi custodito, che mi è particolarmente caro perché, diversi lustri fa, ricevette con l’acqua lustrale il dono dello Spirito Santo e la vita eterna. Sotto l’aspetto architettonico, la cattedrale di Palermo narra diversi stili, a testimonianza degli interventi subiti nel tempo. Anche se a volte discutibili, tutti testimoniano ricerca di bellezza per emanciparla dalla grevità del tempo. All’originario stile arabo normanno, ogivale con connotazioni gotiche della facciata, nel XVIII secolo l’aggiunta del barocco delle cupole e del neoclassico all’interno, offre discontinuità d’insieme. La Chiesa è inserita da qualche anno nel percorso arabo-normanno che la collega ad altri capolavori, quali la Cappella Palatina e la “Martorana”. Insistono nel perimetro chiese monumentali, testimonianze di bellezza senza tempo con retaggi di intensa attività artistica: il barocco/rococò e il neoclassico. La mensa/altare nella Cattedrale, resta per tutti l’epicentro della comunione e della unità.

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