Ancora sui soliti Giudei: certo che Gesù ne aveva di pazienza per provare a discutere con questa gente ottusa dalla lapidazione facile

di Frate Domenico Spatola

22 Marzo 2024, Venerdì della quinta settimana di Quaresima: Giovanni 10, 31-42

Del tentativo di lapidarlo, Gesù chiese il motivo ai Giudei. Si appellò quindi alle molte opere, compiute in nome del Padre. Chiese: “Per quale di esse volete lapidarmi?”. Furono espliciti: “Per avere bestemmiato, facendosi Dio”. Ma quel titolo, replicò Gesù, dalle Scritture era stato applicato a tutti coloro ai quali Dio aveva parlato. Provò quindi a fare un “distinguo”, a superamento dell’equivoco. Quel titolo a lui veniva dalla consacrazione del Padre che lo aveva mandato nel mondo. Evocava in quel momento la discesa su di lui, in pienezza, dello Spirito nel battesimo ricevuto al Giordano. Volle perciò ricordare, agli avversari, che il criterio di giudizio su di lui doveva vertere sulle azioni buone che il Padre gli aveva dato da compiere. Allora avrebbero creduto che “il Padre è in me, e io nel Padre”. Reagirono covulsamente, riprovando a catturarlo, ma egli, sfuggendo, esulò nella zona “oltre il Giordano”, dove, in precedenza, Giovanni aveva battezzato. Tanti accorrevano a Gesù con le credenziali fornite in precedenza dal Battista: tutte favorevoli, facilitarono in molti la fede in lui.

Foto tratta da Oratorio Don Bosco Figline Valdarno

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