“Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi”: così Gesù conquista il cuore dello scriba

di Frate Domenico Spatola

8 Marzo 2024, Venerdì della terza settimana di Quaresima: Marco 12,28-34

Su quale fosse il primo di tutti i comandamenti, era legittimo domandare. Lo fece lo scriba a Gesù, perché i comandi della Legge di Israele erano cresciuti fino a 613, tra obblighi e divieti. Le scuole rabbiniche si interrogavano e non tutte concordavano sul precetto del riposo sabatico, che era considerato il comandamento osservato anche da Dio e quindi includeva tutti gli altri precetti. Gesù non era d’accordo e recitò quello che andava sotto il nome “Shemà” che, tratto dal Deuteronomio, costituiva il “Credo” di Israele: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Gesù tuttavia volle aggiungere un secondo comandamento, grande quanto il primo. Era l’amore per il prossimo: “amalo come te stesso”. Va tuttavia chiarito che il pagano rimaneva escluso, perché nemico di Israele.
Piacque la risposta allo scriba interrogante, che ripeté i due precetti, dichiarandoli “valevole più di tutti gli olocàusti e i sacrifici”. Essi tuttavia non soddisfacevano Gesù, che dichiarò lo scriba: “Non lontano dal regno di Dio”. Quindi non ancora dentro. Altro sarà infatti il suo precetto: “Amatevi come io vi ho amato, perché da questo vi riconosceranno miei discepoli!”. Ma era ancora prematuro per il tale, non disponibile a seguirlo.

Foto tratta da Parrocchia San Timoteo – Termoli (CB)

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *