Alle elezioni regionali della Liguria vince di misura il centrodestra. Gli scandali inventati a tavolino e l’Unione europea dell’euro trascinano nel baratro il centrosinistra a ‘trazione’ PD

Il centrodestra ha vinto le elezioni in Liguria grazie a un uso sapiente delle liste civiche. Fondamentale l’apporto del gruppo del presidente uscente Toti

La notizia clamorosa di queste ore è la vittoria del centrodestra in Liguria con Marco Bucci (foto sopra a destra tratta da Avvenire) nuovo presidente della Regione. Qualcosa nell’aria, in verità, si avvertiva: a cominciare dal disinteresse dei cittadini verso una politica italiana sempre più fallimentare. E infatti alle urne si è recato poco meno del 46% degli elettori liguri contro oltre il 45% della precedente elezione del 2020. Non è una novità, perché in Italia, ormai, tranne in casi sporadici, vota un elettore su due. Ha vinto con una maggioranza risicata il centrodestra: sì e no 8 mila e 500 voti di differenza. I mezzi d’informazione ‘europeisti’ si consolano con il PD che ha preso il 28% dei voti, doppiando quasi Fratelli d’Italia e confermandosi primo partito. In realtà, le cose sono un po’ diverse. Il centrodestra, con il partito di Giorgia Meloni in testa, ha adottato una sorta di strategia della ‘ragnatela’: i dirigenti di questo schieramento politico sapevano che avrebbero perso a Genova per le speculazioni politiche costruite attorno al ‘caso’ dell’ex presidente della Regione, Giovanni Toti; così hanno messo su un ‘reticolo’ di liste civiche che ha funzionato in tutta la Regione. Fratelli d’Italia ha perso un bel po’ di voti finiti nelle liste civiche, ma il centrodestra ha riconquistato la Regione Liguria. ‘Parigi val bene una Messa’… Piaccia o no, ma il Governo Meloni vince anche le elezioni in Liguria. La lista appoggiata dal presidente uscente Toti ha preso più del 9% dei voti. Senza i voti di Toti e del suo gruppo il centrodestra non avrebbe vinto. Il resto è chiacchiericcio. Gli esponenti del centrosinistra, che pensavano di vincere sull’onda della solita vicenda giudiziaria, hanno perso clamorosamente. Il candidato di centrosinistra, Andrea Orlando, sarà magari buono per tutte le stagioni del PD, da Renzi a Elly Schlein, ma non ha funzionato in questo frangente politico.

Può che di forza del centrodestra è più corretto parlare di debolezza ormai cronica di un centrosinistra ostaggio degli ultra-liberisti e globalisti dell’Unione europea

Il risultato delle elezioni regionali in Liguria è, per certi versi, paradossale. Il centrodestra vince nonostante l’Unione europea stia massacrando il Governo Meloni sotto il profilo finanziario. La Banca d’Italia, nelle scorse settimane, ha detto che il nostro Paese paga ogni anno interessi sul debito pubblico pari alla spesa per l’istruzione, ovvero poco meno di 50 miliardi di euro. In realtà, le cose potrebbero essere ben peggiori, se è vero che il costo degli interessi su un debito pubblico truffaldino potrebbe arrivare a 80-90 miliardi di euro all’anno. A questi si aggiunge un demenziale e altrettanto truffaldino Patto di stabilità, che all’Italia costerà da 16 a 17 miliardi di euro all’anno per sette anni. In questo momento il Governo e il Parlamento del nostro Paese, per fare quadrare i conti del traballente Bilancio 2025, dovranno vendere (forse sarebbe più corretto utilizzare la parola svendere) altri ‘pezzi’ del patrimonio italiano (per esempio le Poste italiane ma non solo) e procedere con tagli a destra e a manca. Insomma, l’Unione europea della signora Ursula von der Leyen ha fatto di tutto per fare perdere il centrodestra in Liguria: ma non è bastato.

Il Movimento 5 Stelle va scomparendo perché ha perso lo spirito rivoluzionario. L’unico che può rilanciare i grillini è Alessandro Di Battista

Abbiamo scritto che ha vinto il centrodestra, in realtà è più giusto scrivere che ha perso il centrosinistra. Ovviamente se la prenderanno con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte che, a nostro avviso correttamente, non ha voluto nell’alleanza Matteo Renzi e i quattro gatti che gli vanno ancora dietro. E’ una tesi che non può essere dimostrata, perché non è da escludere anche la tesi opposta, e cioè che ormai Renzi non ha voti e fa perdere voti. La verità è che l’attuale centrosinistra italiano è penoso. Va avanti provocando e cavalcando scandali inventati, come quello dell’ex Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, dove, alla fine, tutto ruota attorno a una storia brancatiana che, in un Paese serio, non dovrebbe entrare nell’agone politico. Per non parlare del secondo ‘scandalo’ costruito a tavolino dalle ormai sputtanate geremiadi mediatiche del centrosinistra per colpire il successore di Sangiuliano, l’attuale Ministro Alessandro Giuli. Miserie di una finta sinistra che di sinistra non ha proprio nulla, essendo il Partito Democratico piena espressione dell’attuale Unione europea ultra-liberista e globalista. Chiudiamo con i grillini, che in Liguria sono sotto il 5%. Conte paga la mancanza di coraggio. Il ovimento 5 Stelle non è nato per stare nella finta sinistra ‘europeista’. Al contrario, è nato per essere alternativo all’attuale Unione europea e per essere alternativo al centrosinistra e al centrodestra. I grillini, dentro il finto centrosinistra italiano, non possono che perdere voti. Lo stesso Conte non è l’uomo giusto per rilanciare i grillini. Al Movimento 5 Stelle serve un rivoluzionario come Alessandro Di Battista, non un moderato come Conte. Giusto ‘divorziare’ dal PD. Questo passaggio è necessario ma non sufficiente: va accompagnato da una svolta, ribadiamo, rivoluzionaria.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *