Ad Orestano in Sardegna protesta popolare contro le pale eoliche e chi vuole produrre energia per Nord Italia e Paesi esteri. E’ così anche in Sicilia ma da noi si dorme mentre gli ascari svendono, svendono, svendono…

In Sardegna una parte dei cittadini si va svegliando e comincia a protestare contro i predoni che stanno distruggendo l’Isola. In Sicilia è pure così ma, tranne pochissime eccezioni, la gente dorme tra partite di calcio, tennis e telefono cellulare

In Sicilia stanno devastando l’agricoltura con pannelli fotovoltaici e pale eoliche e, a parte qualche protesta di esponenti del movimento La Sicilia alza la voce e qualche pregevole servizio giornalistico di Rete 4 con la trasmissione Fuori dal coro di Mario Giordano, (qui un SERVIZIO realizzato dalla trasmissione televisiova Fuori dal coro in Sardegna) si registra un silenzio assordante. Il popolo siciliano si conferma quello che è dalla fine degli anni ’40 del secolo passato ad oggi: totalmente assente. Non abbiamo citato a caso la fine degli anni ’40, perché è l’ultima rivolta popolare siciliana: la stagione del Separatismo. Con l’assassinio del Comandante dell’EVIS (Esercito Volontari per l’Indipendenza della Sicilia), Antonio Canepa, avvenuto il 17 Giugno del 1945, i siciliani si sono addormentati e non contano più nulla. Non è così in Sardegna, terra dove una parte della popolazione ha ancora la forza e la dignità per difendere la propria Isola. Non sono tanti, perché come in Sicilia molti sardi non vanno a votare mentre altri cittadini vengono abbindolati dai soliti partiti politici nazionali che si fanno solo i ‘cazzi loro’. Ma a differenza della Sicilia, Isola dove sono pochissime le persone disposte a combattere in difesa della propria terra, in Sardegna ormai da tempo monta la rivolta contro la grande truffa ‘green’. “Una marea di persone – leggiamo su Gazzetta Sarda – si è radunata al porto di Oristano, determinata a fermare l’avanzata di quello che considerano un flagello per la loro terra: le gigantesche pale eoliche. Il gruppo Gruttes, in prima linea nella difesa del territorio sardo, ha dato vita a un presidio permanente, bloccando l’uscita dei camion carichi delle pale destinate a nuovi impianti eolici. Le forze dell’ordine, schierate in assetto anti-sommossa, hanno cercato di mantenere l’ordine, ma la determinazione dei manifestanti era palpabile. ‘Non possiamo accettare che le nostre terre vengano sfruttate per profitto’, gridava un attivista, eco delle preoccupazioni di molti. La tensione era alta mentre gli attivisti, supportati da esperti, spiegavano i rischi di una espansione indiscriminata degli impianti eolici” (qui l’articolo di Gazzetta Sarda per esteso). 8Sopra, foto tratta da Alghero Notizie)

Il sole e il vento della Sardegna e della Sicilia verranno sfruttati per portare l’energia nel Nord Italia e soprattutto nella Mitteleuropa, Germania in testa

Molto bello e grintoso l’articolo di Byoblu: “I comitati e le associazioni contrarie all’installazione di questi impianti denunciano come essi causerebbero una esiziale deturpazione del paesaggio, disturbo e malessere arrecato alla specie animali, stravolgendo completamente gli equilibri ambientali del territorio e degli ecosistemi; non solo, anche devastazione delle colture e del patrimonio enologico e gastronomico, con gravi ricadute economiche e turistiche. Una transizione green a parole, secondo molte associazioni, ma niente affatto verde. Sarebbero moltissimi i progetti invasivi per l’ambiente isolano che assaltano coste ed entroterra come denunciato da Angelo Cremone del Comitato ‘Sardegna Pulita’ ma anche da Rivolta degli Ulivi”. Di più: “I progetti sono contestati – leggiamo ancora su Byoblu – perché il loro fine non sarebbe solo quello di rispondere alle richieste dei sardi, ma volti a sfruttare l’energia dell’Isola ed esportarla… attraverso il Tyrrhenian Link, il cavo sottomarino che si sta costruendo tra Sardegna e Sicilia, e penisola”. Tutto questo distruggendo il paesaggio agrario di Sicilia e Sardegna e facendo fallire migliaia di aziende agricole. Il sole e il vento della Sardegna e della Sicilia verranno sfruttati per portare l’energia nel Nord Italia e soprattutto nella Mitteleuropa, Germania in testa. Ieri abbiamo raccontato quasi sono i reali interessi della Germania. Ecco un passo del nostro articolo: “La Gerrmania, nell’ultimo quindicennio, ha investito somme pazzesche nelle energie rinnovabili ma ha fatto un buco nell’acqua, perché la percentuale di energia che utilizza è sempre prodotta per lo più dagli idrocarburi. E’ soprattutto questo il motivo per il quale la Commissione europea di Ursula von der Leyen ha puntato sullo smantellamento dell’agricoltura dell’Europa mediterranea. I partiti politici che sostengono la ricandidatura della von der Leyen alla guida della Commissione europea, con in testa il Partito Popolare Europeo (PPE) e i Socialisti europei, difendono solo a parole l’agricoltura dell’Europa mediterranea. Gli agricoltori siciliani, del Sud Italia e, in generale, dell’Europa mediterranea che hanno sostenuto e sostengono queste forze politiche si sono dati e continuano a darsi la zappa sui piedi” (qui il nostro articolo per esteso). Noi ci auguriamo che domani i parlamentari europei della Sicilia, della sardegna, del Sud Italia votino contro la rielezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea. La speranza che questa tedesca venga ‘bocciata’ c’è, se non altro perché sarebbe uno smacco per gli Stati Uniti d’America (qui un articolo).

Se non si fermerà la diffusione di pale eoliche e pannelli fotovoltaici in Sicilia e in Sardegna gli abitanti di queste due Isole, nel giro di pochi anni, diventeranno camerieri in casa loro

Si possono fermare questi ‘banditi’ che, con la scusa del ‘green’, come i partiti politici nazionali nel Sud e in Sicilia, si fanno i cavoli loro? Sì, si possono fermare. Ma ci vogliono le rivolte popolari. Solo i popoli sardi e siciliani in rivolta possono cacciare questi predoni. Come hanno appurato i sardi e come non ha ancora capito la maggioranza dei siciliani, questi impianti fotovoltaici ed eolici – soprattutto i fotovoltaici – non porteranno alcuna crescita economica in Sardegna e in Sicilia. Questi grandi gruppi produrranno energia sfruttando il sole e il vento di Sardegna e Sicilia per sostenere le economie del Nord Italia e della Germania. Il futuro dei sardi e dei siciliani, non soltanto degli agricoltori ma della maggioranza della popolazione sarda e siciliana, è quello di diventare camerieri in casa loro. Gli abitanti di Oristano e i vari comitati civici stanno dando un grande esempio. la speranza è che nasca anche in Sicilia un movimento popolare di protesta contro l’asservimento del territorio siciliano a interessi estrane alla Sicilia. Dovrebbero essere i giovani siciliani. Ci sono giovani siciliani pronti a dare battaglia per difendere la Sicilia?

 

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