A Catania problemi per alcuni locali che preparano i cocktail con il lime. Motivo: la buccia di questo agrume contiene un fungicida nocivo per la salute umana. Tutto a posto nel resto della Sicilia?

Onore alle autorità della città Etnea che hanno scoperchiato un pentolone che potrebbe scatenare un putiferio in tutta la Sicilia e nel resto d’Italia. E un grande applauso al quotidiano La Sicilia che ha raccontato questa storia

C’è una notizia di agricoltura che merita di essere commentata. La leggiamo in un articolo pubblicato dal quotidiano La Sicilia. Titolo: “Cocktail con buccia di lime in locale di via Gemmellaro: agrumi sequestrati e titolare denunciato”. Sommario: “La denuncia deriva dalla circostanza che la buccia di questo agrume, nel caso di specie trattata con sostanza chimica fungicida, è nociva per i consumatori” (qui l’articolo per esteso). Il lime, conosciuto anche come limetta, è un agrume che si coltiva nelle aree tropicali del nostro Pianeta, soprattutto nelle Americhe. Se ci chiedete perchè la Sicilia, ricchissima di agrumi, importi lime dalle Americhe, la risposta è una: la moda. Il lime, negli aperitivi, fa ‘tendenza’. In tanti aperitivi. Dove finisce nel bicchiere con tutta la buccia. Oggi, grazie ai controlli, scopriamo quello che sappiamo da sempre: e cioè che gli agrumi che importiamo dalle Americhe – soprattutto dal Sudamerica – possono contere sostanze chimiche dannose per la salute umana. La questione è semplice: in Europa, da un trentennio e forse più, certi pesticidi (sostanze chimiche utilizzate in agricoltura per eliminare insetti che danneggiano le piante e qualsiasi altro organismo nocivo, sempre per le piante) e certi fungicidi (sostanze chimiche utilizzate in agricoltura per eliminare funghi parassiti delle piante) sono stati banditi dalla farmacopea agricola perché dannosi per la salute dell’uomo. Non è così nelle Americhe, in Africa, in Asia e in altre parti del mondo, dove questi pesticidi e questi fungicidi continuano ad essere utilizzati. In Europa non si utilizzano, però l’Unione europea consente che questi prodotti agricoli avvelenati arrivino nei Paesi europei. Alcuni Paesi europei riescono a bloccarli alle frontiere, altri no.

Che ne pensano gli ‘europeisti’ innamorati della globalizzazione dell’economia?

Così, nel nome della ‘sacra’ globalizzazione che piace tanto all’Unione europea e ai partiti politici che la governano, questi prodotti agricoli avvelenati invadono l’Europa. Questi partiti politici che consentono questo scempio sono i Popolari europei (Ppe), i Socialisti e europei e anche gli ambientalisti che ci propinano il ‘Green Deal’ con insetti a tavola e ‘cappotti termici’ nelle abitazioni a nostre spese. Il lime che arriva dalle Americhe è molto diffuso. Lo troviamo nei locali noti per gli aperitivi. Il lime è presente in cocktail come la Caipirinha, il Mojito e il Daiquiri, dove viene utilizzato con tutta la buccia. Viene utilizzato anche in accoppoata con l’avocado, per condire carni e pesce arrosto, nelle torte e nelle macedonie (in questi casi non si dovrebbe utilizzare la buccia). Se il lime che è stato trattato con pesticidi o fungicidi dannosi per la salute umana finisce in un bicchiere o in un piatto con tutta la buccia diventa un problema: e infatti i controlli voluti meritoriamente dal Questore di Catania hanno portato al sequestro di questi agrumi e a una denuncia. Da quello che si legge nell’articolo de La Sicilia: “… la squadra amministrativa del Commissariato, unitamente al personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana, ha rilevato in un locale la mancanza di indicazione degli ingredienti nel menù sottoposto ai clienti, contestando al titolare una sanzione di 2mila euro. Nel secondo locale del centro cittadino, i poliziotti hanno denunciato il gestore all’Autorità Giudiziaria per il reato di commercio di sostanze alimentari nocive, dal momento che è stato accertato l’utilizzo della buccia di lime nella preparazione dei cocktail”. Ci chiediamo e chiediamo: questi fatti avvengono solo a Catania o sono molto più diffusi?

Questa vicenda ci consente di accendere i riflettori sul Mercosur, un accordo commerciale tra Ue e Sudamerica pericolosissimo per la salute dei cittadini europei

La cosa incredibile è che mentre le autorità italiane cercano di difendere i consumatori del nostro Paese dai possibili effetti nefasti di prodotti agricoli avvelenati importati dall’Universo mondo, l’Unione europea governata dai Popolari europei, dai Socilaisti europei, dagli ambientalisti del ‘Green Deal’ e da altre ‘frattaglie’ politiche sta preparando un accordo con il Sudamerica al gran completo. Obiettivo: consentire ai Paesi sudamericani di invadere l’Europa con i loro prodotti ‘deliziosi’. Dopo trattative che vanno avanti da anni, infatti, il prossimo 15 Novembre Unione europea e Paesi del Sudamerica dovrebbero siglare un accordo economico e commerciale che si chiama Mercosur. In base a questo accordo l’Europa verrà invasa da prodotti agricoli sudamericani: cereali, leguminose, carne e anche il vino. In cambio, le multinazionali occidentali che operano in tanti settori e le grandi imprese che operano nei servizi si catapulteranno in Sudamerica per fare affari. Sapete perché l’accordo, dopo anni di trattative non è ancora stato firmato? Perché gli agricoltori di alcuni Paesi europei – agricoltori francesi in testa – chiedono la ‘reciprocità’: in parole semplici, in Europa dovrebbero arrivare solo prodotti agricoli trattati con pesticidi e fungicidi ammessi in Europa. Questa è la richiesta degli agricoltori europei. Sapete qual è stata fino ad oggi la risposta dei Paesi sudamericani? Eccola: “Non se ne parla proprio. Se volete venire a fare affari in Sudamerica, se volete esportare in Sudamerica i vostri prodotti dovete accettare i nostri prodotti agricoli così come sono. Noi non abbiamo alcuna intenzione di eliminare i pesticidi e i fungicidi che utilizziamo in agricoltura, perché ciò comportErebbe una perdita delle produzioni agricole del 50% e forse più. Punto”. Che farà l’Unione europea governata da Popolari, Socialisti, ambientalisti e ‘frattaglie’ varie? Ve lo diciamo noi: firmerà il Mercosur provando a rabbonire gli agricoltori europei con le solite ‘mance’. Il tutto con la ‘Grande informazione’ europeista che nasconderà questa storia. Del resto, perché esistono ancora giornali che non legge più quasi nessuno? E a cosa serve la televisione se non a rincretinire le persone con il calcio, il tennis e con gli altri programmi-spazzatura per non farle riflettere? E pazienza se nei prossimi anni aumenteranno i casi di tumore (già in crescita dopo la ‘mirabolante’ stagione dei ‘vaccini’ contro il Covid, stagione magnificata non a caso dalla miscela di ‘fiducia nella scienza’ e televisione), pazienza se aumenteranno le malattie croniche, pazienza se magari aumenteranno i casi di sclerosi multipla, tutte malattie che sono una manna per le multinazionali farmaceutiche che guadagneranno nuovi pazienti a vita…

Foto tratta da Wikipedia

P.s. 1

Come potete notare, siamo partiti da un articolo di cronaca di Catania per arrivare a raccontare le cronache presenti e future di un problena sanitario-planetario. Quando scriviamo che La Sicilia è uno degli ultimi giornali cartacei che merita di essere letto abbiamo le nostre ragioni. I colleghi di questo giornale le cose le scrivono. Non sono ‘tinti’ come noi, che infiliamo le dita negli occhi, per esempio, ai politici. Ma le cose le dicono. Nell’interesse dei cittadini. Cosa succederebbe se i controlli sul lime venissero estesi a tutti i locali della Sicilia e dell’Italia che preparano cocktalil a base di lime con tutta la buccia? Il problema è solo nei poco meno di cinque kg di lime sequestrati a Catania? Ancora: provate a immaginare di portare il tema del Mercosur al congresso di Forza Italia sicula in corso allo Zagarella di Santa Flavia. Mercosur? Ma che vuole questo…

P.s. 2

Ah, dimenticavamo: con i cambiamenti climatici in corso in Sicilia, dove ormai il clima è subtropicale (al netto della siccità e irrigazione permettendo), il lime può essere coltivato anche nella nostra Isola. Così, tanto per dire.

P.s. 3

I produttori di vino italiani saranno ‘felicissimi’ dell’arrivo in Italia di vini sudamericani: in effetti ci mancavano…

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