Ucraina: i russi hanno sfondato nella regione di Kharkov. Brutto segnale. Francesi e tedeschi pensano alla guerra Verso il rinvio delle elezioni europee?

I russi sanno che in Ucraina ci sono pochi militari e stanno provando a sfruttare questo vantaggio

In Ucraina sta succedendo un casino. Ma in Italia se ne parla poco. I russi stanno praticamente sfondando nella regione di Kharkov. Telegram riporta un passaggio di un articolo pubblicato da The Times. Sono parole di un comandante di plotone ucraino pubblicate dal quotidiano britannico: “All’inizio era tutto tranquillo, poi si è scatenato l’inferno”. Da quello che si sa, l’offensiva dei soldati russi si è rivelata pesantissima per le forze armate ucraine. Un Canale Telegram fa il punto della situazione: “Dal 5 al 10 Maggio le forze armate russe hanno effettuato 27 attacchi di gruppo, compresi i missili Kinzhal, a seguito dei quali sono state colpite le strutture dell’industria energetica, le imprese del complesso militare-industriale e l’infrastruttura ferroviaria dell’Ucraina. Tali dati sono stati forniti al Ministero della Difesa. Inoltre, sono stati colpiti i sistemi di difesa aerea, gli arsenali, i depositi di carburante, le officine per la produzione e la riparazione di imbarcazioni senza pilota e UAV, nonché gli accumuli di manodopera ed equipaggiamento militare delle forze armate ucraine nelle stazioni di carico ferroviario. È stato distrutto anche un deposito di armi missilistiche di fabbricazione occidentale nella regione di Odessa”. Perché i russi hanno scatenato un’offensiva così massiccia? Secondo alcuni osservatori, i russi sanno che gli ucraini sono a corto di personale militare e starebbero cercando di attrarre i pochi soldati ucraini rimasti nella regione di Kharkov per poi attaccare in tutte le direzioni per prendersi tutta l’Ucraina, a cominciare da Kiev. (Sopra foto tratta da Avvenire).

Macron ribadisce che la Ue deve entrare in guerra contro la Russia. Le dichiarazioni del Ministro della Difesa tedesco, Pistorius

Telegram è un social considerato non allineato agli interessi occidentali. Così siamo andati a cercare possibili reazioni all’offensiva russa. Emmanuel Macron, che nei giorni scorsi ha provato a chiedere al presidente della Cina, Xi Jinping, in visita in Europa, garanzie per le colonie francesi in Africa facendo un buco nell’acqua, è tornato ad auspicare l’intervento militare dell’Unione europea in Ucraina contro la Russia. L’aspetto tragicomico è che Macron dice che l’Ue dovrebbe difendere lo Stato di diritto che i governanti dell’Europa unita (o quasi) hanno calpestato bloccando i referendum sui trattati internazionali. Per non parlare della gestione della pandemia dove sono stati nascosti i dati relativi agli acquisti dei vaccini anti-Covid da parte della Commissione europea. Macron sostiene che Polonia, Romania, Lituania e altri Paesi potebbero essere attaccati dalla Russia e torna a ribadire che la Ue dovrebbe entrare in guerra contro la Russia. Alle esternazioni del presidente francese – che stando ai sondaggi avrebbe meno della metà dei voti della destra di Marine Le Pen – siamo abituati. Preoccupano un po’ di più le dichiarazioni del Ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius (foto sotto tratta da Wikipedia), in parte confermate e in parte non confermate. Le notizie confermare riguardano l’invio di altri missili Himars all’Ucraina (qui un articolo dell’ANSA); le notizie con confermate raccontano che il Ministro Pistorius avrebbe annunciato agli americani che 35 mila soldati tedeschi sarebbero pronti a combattere accanto alla NATO contro la Russia.

L’adesione dell’Ucraina all’Unione europea costringerebbe la stessa Ue a entrare in guerra conro la Russia

Ribadiamo: la seconda notizia l’abbiamo letta sulla rete ma non abbiamo trovato conferme precise (magari per nostre insufficienze). Però se mettiamo insieme le dichiarazioni di Macron che per la terza o quarta volta invita i Paesi Ue a entrare in guerra contro la Russia con i possibili 35 mila soldati tedeschi pronti a combattere in Ucraina, ebbene, lo scenario si complica. Sappiamo che ci sono altri Paesi Ue pronti ad entrare in guerra contro la Russia. Ma venti e forse più Paesi Ue – almeno fino ad ora – sono contrari a una partecipazione diretta alla guerra contro la Russia. Il Governo italiano, fino ad ora, ha sempre fatto sapere di essere contrario alla partecipazione diretta alla guerra in Ucraina, anche se continua a inviare armi. Gira sulla rete un testo che sarebbe stato siglato dagli ambasciatori dei 27 Paesi che fanno parte dell’Unione europea. Torna la vecchia storia dell’adesione dell’Ucraina alla stessa Ue. E qui non passa inosservata una contraddizione. Da una parte Bruxelles esclude l’intervento diretto dell’Europa nella guerra in Ucraina; ma se l’Ucraina dovesse aderire all’Unione europea, ebbene, i Paesi europei sarebbero costretti ad entrare in guerra contro la Russia, perché così prevede la legge Ue su tale materia. La situazione è complicata. Se i russi sfonderanno completamente nella regione di Kharkov sarebbe un bel problema. Ma ancora più grave, per l’Ucraina (e per la NATO che sta dietro all’Ucraina) sarebbe sguarnire le difese di altre regioni ucraine, perché i russi attaccherebbero su tutta la linea. Gli ucraini avrebbero bisogno di almeno 500 mila militari per tenere le posizioni ma non ci sono. E la situazione diventa ogni giorno più difficile. Qua e là leggiamo che NATO e militari ucraini starebbero provando a organizzare una difesa nella regione di Kharkov. Ci sono anche tentativi di colpire qualche città della Russia fino ad ora bloccati dagli stessi russi che, ovviamente, hanno messo nel conto attacchi di stampo terroristico e hanno preso le contromisure. Anche se qualche missile ucraino passa: è il caso del palazzo colpito a Belgorod, città della Russia occidentale colpita, secondo i russi, con armi NATO.

Si sta materializzando un’ipotesi che noi scriviamo da tempo: la sospensione delle elezioni europee di Giugno

Intanto in Italia la televisione è un po’ in crisi. Finito il campionato di calcio e con i tanti infortuni dei campioni del tennis non si sa cosa dare ‘in pasto’ agli idolenti italiani per non, come dire?, enfatizzare troppo il casino che si sta scatenando in Ucraina. A fine anni ’90 la partecipazione attiva dell’Italia nella guerra allora in corso nella ex Jugoslavia venne camuffata come la solita “missione di pace”. Se non fosse stato per i circa 400 militari morti a causa dell’uranio impoverito e per i circa 8 mila militari che si sono ammalati, sempre causa dell’uranio impoverito, gli italiani avrebbero saputo poco o nulla della partecipazione dell’Italia alla guerra nella ex Jugoslavia. Oggi lo scenario è diverso. Allora si bombardava un Paese quasi indifeso, oggi i militari italiani dovrebbero andare a combattere contro i russi che, fino ad oggi, hanno fatto mangiare la povere all’Ucraina, alla NATO e, in generale, a tutto l’Occidente. Insomma, andare in Ucraina a combattere contro i russi significherebbe, per i militari, mettere nel conto una buona probabilità di passare a miglior vita… Non vogliamo nemmeno pensare cosa succederebbe nell’Unione europea se la Commissione dovesse decidere di entrare in guerra, magari introducendo la leva militare obbligatoria. Le sollevazioni popolari sarebbero inevitabili. La situazione che si va delineando tra Bruxelles e Strasburgo comincia a generare un po’ di caos. Non è escluso che il probabile sfondamento dei russi in una parte dell’Ucraina provochi il blocco delle elezioni europee di Giugno. Da mesi ipotizziamo lo scenario che si sta materilizzando, scrivendo che le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo di Giugno potrebbero essere rinviate. I prossimi 15-20 giorni diranno se abbiamo avuto ragione o se ci siamo sbagliati. Non è la prima volta che scriviamo che l’Occidente sta perdendo la guerra in Ucraina (perché di questop si tratta). E Facebook ci ha bloccato perché non rispettiamo i suoi standard. Forse ai signori di Facebook non piace che gli americani stanno perdendo la guerra? Ebbene, se è così farebbero bene a rivedere i propri standard un po’ demenziali.

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