Con la sceneggiata del Ponte sullo Stretto di Messina (progetto in queste ore bloccato dal Ministero dell’Ambiente) hanno scippato altri 2 miliardi di euro alla Sicilia?

La sensazione è che, bloccando il progetto del Ponte di Messina, il centrodestra si voglia sbarazzare del Ministro e leader della Lega, Matteo Salvini, tenendosi i 2 miliardi e rotti di euro scippati al Fondo di sviluppo e coesione della Sicilia

Ci sono due notizie sulla Sicilia che, lette separatamente, sembra non abbiano alcun legame. Se invece si mettono insieme potrebbero lasciare ipotizzare il solito raggiro romano ai danni dei cittadini siciliani. Prima notizia: il Ministero dell’Ambiente ha chiesto 239 integrazioni di documenti (qui trovate un articolo dettagliato) al progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina. E’ chiaro che si tratta di una ‘frenata’ brusca che blocca il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e ‘capo’ della Lega, Matteo Salvini, (foto sopra tratta da Avvenire) che sul collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria ci ha messo la faccia. Non ci vuole molto a capire che per produrre questi 239 documenti integrativi ci vorrà del tempo. E, soprattutto, non è detto che, una volta prodotti tali documenti dal Ministero dei Trasporti, il Ministero dell’Ambiente si accontenti: potrebbero risultare pur sempre ‘incompleti’ o, addirittura, con specificazioni poco chiare. Insomma, la mossa del Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, potrebbe essere una strategia dello stesso Governo di Giorgia Meloni per ‘macinare’ il Ministro leghista, aiutando gli avversari interni della Lega che vorrebbero ‘sbarellare’ Salvini dalla segreteria del partito.

La sottrazione ‘pi futtiri ‘a Sicilia

A noi non interessano le ‘faide’ interne al Governo Meloni e alla Lega. A noi interessa legare questa notizia a una seconda notizia. In queste ore si parla di un accordo tra il Governo nazionale e il Governo regionale di Renato Schifani sul fantomatico Fondo di sviluppo e coesione. Il Segretario politico di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte, dice che i soldi del Fondo di sviluppo e coesione non ci sono più. Noi pensiamo che una parte di questi fondi sia rimasta. Stando a quello che abbiamo letto in questi giorni, alla Regione siciliana non verrano erogati i 6,8 miliardi di euro previsti originariamente, ma 4,7 miliardi di euro. Fatta la sottrazione, scopriamo Roma ha scippato alla Sicilia 2,1 miliardi di euro. La maggior parte di questi 2,1 miliardi di euro dovrebbe servire per avviare i lavori del Ponte sullo Stretto di Messina, la restante parte per costruire due termovalorizzatori. Se leghiamo le due notizie arriviamo ad alcune possibili conclusioni. I lavori per iniziare la realizzazione del Ponte sullo Stretto verranno rinviati in attesa delle 239 ‘integrazioni’. Ciò significherà che la maggior parte dei 2,1 miliardi tolti al Fondo di sviluppo e coesione per il Ponte di Messina verranno restituiti alla Regione siciliana? A nostro avviso, no: li incamererà Roma in attesa che si ‘chiarisca’ la storia delle 239 ‘integrazioni.

Facendo i veri conti scopriamo che i partiti nazionali di centrodestra e centrosinistra, dal 2007 ad oggi, hanno scippato alla Regione siciliana decine di miliardi di euro: e lo scippo continua

Per essere chiari, il partito di Giorgia Meloni – Fratelli d’Italia – e gli avversari interni di Salvini nella Lega potrebbero aver trovato il modo per bloccare il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, per ‘macinare’ il Ministro Salvini e, contemporaneamente, per scippare poco più di 2 miliardi di euro alla Regione siciliana. Con una ventina di milioni di euro il Governo Schifani inizierà i lavori dei due termovalorizzatori, il resto del ‘malloppo’ resterà a Roma. Noi, ovviamente, non pensiamo nemmeno lontanamente che, alla Sicilia, Roma erogherà 4,7 miliardi di euro, anche perché ci sono da pagare le ‘rate’ degli interessi sul debito pubblico ai massoni della Ue, ci sono da pagare i costi della guerra in Ucraina e dei profughi ucrani che sono già arrivati in Italia e quelli che stanno per arrivare, considerato che la Russia si sta praticamente prendendo l’Ucraina. Se alla Regione siciliana arriverà il 10%, forse il 20% di questa somma sarà un miracolo. Se mettiamo in fila gli scippi finanziari romani ai danni della Sicilia il conto è il seguente:

a) lo Stato italiano ha scippato alla Regione siciliana oltre 9 miliardi di euro di fondi sanitari dal 2007 ad oggi con un raggiro parlamentare contenuto nella Finanziaria nazionale del 2007;

b) nel 2015, con il voto dell’Assemblea regionale siciliana, la Regione ha cancellato oltre 6 miliardi di euro di crediti che vantava per il 90% e oltre verso lo Stato e la restante parte verso soggetti rimasti nell’ombra;

c) la cancellazione di questi crediti dal Bilancio regionale ha creato un disavanzo nello stesso Bilancio regionale che, in barba a quanto si studia soprattutto nelle facoltà di Economia e Commercio, è stato trasformato in debito che gli ignari siciliani stanno pagando;

d) con le norme di attuazione dell’articolo 36 dello Statuto siciliano del 2016 lo Stato trattiene quote di IRPEF e IVA; peccato che, a norma dello stesso Statuto, il gettito IRPEF e IVA siciliano deve restare in Sicilia;

e) ora, con la sceneggiata del Ponte sullo Stretto di Messina, lo Stato scipperà altri 2 miliardi e rotti alla Sicilia, più l’80 o 90% dei 4,7 miliardi di euro del Fondo di sviluppo e coesione destinato alla Sicilia.

In più si potrebbe aggiungere che sono sparite le risorse finanziaria del Pnrr finite con molta probabilità in buona parte nel pozzo senza fondo della guerra in Ucraina: ma questo è un tema che riguarda tutta l’Italia.

I partiti di centrodestra e di centrosinistra sono convinti che la parte di siciliani che andrà a votare per le elezioni europee di Giugno li sosterrà: e hanno ragione

In tutto questo, i partiti di centrodestra e di centrosinistra che, dal 2007 ad oggi, a turno, hanno massacrato 5 milioni di cittadini siciliani sono convinti – e forse hanno anche ragione – che alle prossime europee di Giugno il 40-45% dei siciliani aventi diritto al voto che andrà a votare sosterrà in buona parte i partiti nazionali di centrodestra e di centrosinistra tra clintelismo, alienazione culturale e sindrome di Stoccolma in versione sicula. La spiegazione di questo dei ‘torturati’ che votano i propri carnefici marita un approfondimento antropologico-sottoculturale che faremo in altra sede. Per ora possiamo affermare che le elezioni europee con i siciliani che voteranno cenrodestra e centrosinistra saranno l’ulteriore dimostrazione che la Sicilia non ha alcuna speranza. Chissà cosa pensano di tutto questo gli agricoltori siciliani che hanno protestato nelle piazze e nelle strade della Sicilia per due mesi. Alcuni di loro sono già ‘alliniati & coperti’ chi con il centrodestra e chi con il centrosinistra?

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