La parabola di Mimmo Russo finito agli arresti: dagli esordi nei primi anni ’90 sulle barricate dei precari di Palermo al vertice della Commissione Urbanistica comunale: era veramente lui il ‘regista’?

Le accuse formulate dalla Magistratura sono assai pesanti: mafia

Siamo rimasti molto colpiti dall’arresto di Mimmo Russo (foto sopra tratta da Il Sicilia), ex consigliere comunale di Palermo. Le accuse formulate dagli inquirenti sono concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio politico-mafioso, concorso in estorsione aggravata, concorso in corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. Da quello che leggiamo sui giornali, Mimmo Russo viene etichettato come esponente di Fratelli d’Italia. In verità, la storia di questo personaggio è un po’ più complicata e un po’ più lunga, considerato che la sua attività politica inizia nei primi anni ’90 del secolo passato, quando al Comune di Palermo, con la ‘sponda’ del Governo nazionale dell’epoca, si faceva politica creando da nulla posti di lavoro a spese della pubblica amministrazione a ridosso delle campagne elettorali. Mimmo Russo in quegli anni svolgeva un ruolo attivo ma secondario: i politici protagonisti erano altri, in Sicilia e a Roma. Non che lo scenario oggi sia cambiato, se è vero che ancora in questi giorni si parla di stabilizzazione di precari a circa due mesi dal voto per le elezioni europee (ammesso che vengano celebrate). Oggi, appunto, si dibatte di stabilizzazione dei precari, mentre dai primi anni ’90 fino alle elezioni comunali del 1997, i precari, a Palermo, si creavano da un giorno all’altro, con il Governo nazionale di quegli anni che, per venire incontro ai politici delle città del Sud e della Sicilia, inventava i Lavoratori socialmente utili (Lsu) pagati per un paio di anni con denaro romano e poi trasferiti sui bilanci degli stessi Comuni e delle Regioni. Manuale per il sottosviluppo del Sud e della Sicilia. La cosa, come dire?, divertente è che i personaggi che in quegli anni dilapidavano denaro pubblico in operazioni meramente clientelari oggi ci ricordano che siamo in Europa e che bisogna stare dentro i ‘parametri’ Ue. Della serie, avere la faccia come il culo…

Un politico che ha militato nel centrosinistra e nel centrodestra

Leggiamo qua e là che, quasi quasi, Mimmo Russo – molto conosciuto nei quartieri popolari del Borgo Vecchio e della Vucciria – era il leader dei precari della Palermo di allora e dei precari successivi. Ricostruzione falsa. Noi quegli anni li ricordiamo bene, perché seguivamo la politica comunale di Palermo per il quotidiano Il Mediterraneo. E ricordiamo quando i precari si presentavano in Consiglio comunale in ‘tenuta d’assedio’ per chiedere contratti o proroghe di contratti. Ricordiamo infine anche un mezzo assalto al Consiglio comunale. Era solo Mimmo Russo – che negli anni ’90 era consigliere di quartiere o di circoscrizione – a guidare i precari? No. Accanto a lui, ad accompagnare i precari della città, c’erano consiglieri comunali di centrodestra e di centrosinistra. Qualcuno di quei consiglieri comunali ha fatto carriera ed diventato parlamentare. Mimmo Russo è stato eletto consigliere comunale a Palermo nel 2001 ed è rimasto a Palazzo delle Aquile – la sede del Consiglio comunale di Palermo – fino al 2022. Tornando all’inizio del nostro articolo, etichettare Mimmo Russo come esponente di Fratelli d’Italia è riduttivo e non dà la misura vera del personaggio. Leggiamo sul quotidiano La Sicilia: “Mimmo Russo ha cambiato più volte casacca politica passando da Alleanza Nazionale, al Mpa, da Azzurri per l’Italia al movimento Palermo 2022 che sosteneva Leoluca Orlando, fino ad approdare a Fratelli d’Italia” (qui per esteso l’articolo de La Sicilia). Insomma, un politico che ha militato nel centrosinistra e nel centrodestra. Proprio con Fratelli d’Italia non ha fatto molta strada, se è vero che nel 2022 non è stato rieletto (ha raccolto poco più di 800 voti) e non è stato collocato in un posto di sottogoverno cittadino.

Palermo e l’amore ‘appassionato’ della politica cittadina per i Centri commerciali

L’articolo che il quotidiano Palermo-Today dedica a questa vicenda si sofferma, in particolare, sul ruolo che Russo ha svolto da presidente della Commissione Urbanistica del Comune di Palermo in ordine alla realizzazione di un Centro commerciale (qui l’articolo di Palermo Today). Premesso che questa Commissione consiliare è stata più volte al centro di grandi operazioni urbanistiche oggetto di indagini da parte della Magistratura, non ci stupisce l’interesse della politica cittadina per i Centri commerciali. Perché Palermo, per la politica comunale, è una sommatoria di cittadini che la mattina, appena alzati, si recano in in uno o più Centri commerciali. Sì, sembra che il vero mestiere dei palermitani sia quello di catapultarsi nei Centri commerciali per effettuare acquisti. Non si spiega altrimenti la proliferazione di Centri commerciali nel capoluogo della Sicilia. Se ne contano tanti, tantissimi, alcuni a distanza di qualche centinaio di metri l’uno dall’altro (a due passi dall’ospedale Cervello hanno aperto i battenti quasi contemporaneamente due Centri commerciali). Due Centri commerciali si trovano a ridosso delle fermate dei 15 Km di Tram realizzati. A Palermo i Centri commerciali che piacciono tanto alla politica hanno quasi sostituito ‘u pani ca meusa e ‘u pani e panelle… Tanto che noi ci chiediamo come fanno a resistere i piccoli negozi artigianali che la politica cittadina detesta. Però una cosa è riuscita: il mercato storico della Vucciria, immortalato in un celebre dipinto da Renato Guttuso, non c’è più. Alla politica cittadina degli anni ’90 e dei primi anni del 2000 la Vucciria non interessava e infatti oggi è luogo di degrado; a pochi metri di distanza, c’è un Centro commerciale: così Palermo tutela la propria storia, non a caso c’è un progetto per ‘cementificare’ via Libertà da dove dovrebbe passare il Tram ‘sostenibile’: volete mettere? Veramente era il pezzo forte della Commissione Urbanistica del Comune di palermo, tanto forte da non essere rieletto al Consiglio comunale?

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