L’85% dei cittadini italiani appoggia la protesta degli agricoltori. Ma vuole cose concrete: non un nuovo partito politico ma un nuovo sindacato agricolo

Nel Sud e in Sicilia il consenso verso gli agricoltori sale al 90%. Cari agricoltori, non sciupate la stima di milioni di cittadini verso di voi

C’è un dato che sfugge agli agricoltori italiani che protestano: ovvero che l’85% della popolazione del nostro Paese è schierata dalla parte degli stessi agricoltori. Un appoggio incondizionato che nel Sud e in Sicilia raggiunge il 90%. Non è una nostra opinione ma il risultato di una ricerca del Monitor Ortofrutta Agroter in partnership con Toluna, studio illustrato in un articlo di ITALIA FRUIT NEWS dove si affrontano i temi caldi che oggi travagliano il mondo agricolo: i prezzi troppo bassi pagati agli agricoltori, la crescita dei costi di produzione, le critiche alle ottuse politiche ‘green’ dell’Unione europea (qui per esteso l’articolo di ITALIA FRUIT NEWS). Perché stiamo citando questo studio? Per cercare di comunicare agli agricoltori che gli italiani – la stragrande maggioranza degli italiani – non ha bisogno di partecipare alle manifestazoni degli agricoltori perché è già d’accordo con loro. Tra l’altro, oggi, la crisi economica tocca la maggioranza delle famiglie italiane e non tutti hanno il tempo di partecipare alle manifestazioni di piazza.

Il tempo lavora in favore degli agricoltori

Quello che i cittadini italiani chiedono agli agricoltori non sono le manifestazioni di piazza: certo, ci vogliono anche le manifestazioni ma serve anche altro. Gli italiani chiedono agli agricoltori di organizzare la protesta in una proposta che li convolga. Ma questa proposta ancora non c’è. Dopo quasi tre mesi di proteste, in termini concreti, c’è un nulla di fatto. Il Governo nazionale prende in giro gli agricoltori. Il Governo siciliano è ‘latitante’. Da Gennaio scriviamo che la prima cosa che serve è un nuovo sindacato agricolo. Questo è il punto di partenza per cominciare a ragionare. A chiederlo è proprio l’85% dei cittadini italiani che appoggiano la protesta degli agricoltori. Sappiamo benissimo che i vecchi partiti politici e le vecchie organizzazioni agricole infiltrano dentro il Movimento di protesta degli agricoltori i propri sodali per fare fallire la protesta. Ma questo non è un buon motivo per non andare avanti. “Appena parliamo di un nuovo sindacato agricolo c’è chi dice: ‘Siamo pochi’. Tanti si tirano indietro”. E allora? Si comincia anche in dieci, gli altri si aggregheranno. Anche perché il tempo gioca in favore degli agricoltori. Con l’attentato di ieri a Mosca, per chi non l’avesse ancora capito, l’Unione europea è ormai dentro la guerra fino al collo. Tra un anno e forse meno, complici anche i cambiamenti climatici, l’agricoltura diventerà strategica. La forza degli agricoltori europei – e quindi anche di quelli italiani – sta soprattutto nell’ottusità degli attuali governanti europei, che fino ad oggi continuano a penalizzare l’agricoltura ma che tra un anno o giù di lì imploreranno gli stessi agricoltori a coltivare di più, com’è avvenuto nell’Estate del 2021, quando prima le temperature polari invernali e poi il caldo torrido primaverile ed estivo ha ridotto la produzione di grano nel mondo del 40-50%.

La manifestazione di agricoltori di ieri a Palermo è stata boicottata dalla politica, dalle vecchie organizzazioni agricole, dai leccaculo del potere. Portare seicento agricoltori in piazza è stato un bel risultato

Stanno arrivando tempi bui. E gli agricoltori diventeranno figure centrali, perché da loro dipenderà il cibo che in tempo di guerra non è mai abbondante. A questo appuntamento dovete arrivare preparati. Non stiamo parlando di dare vita a un nuovo partito politico da presentare alle elezioni europee di Giugno, anche perché non escludiamo che le elezioni europee di quest’anno, con tutto quello che sta succedendo e che potrebbe succedere, vengano rinviate (vedi la reazione della Russia all’attentato a Mosca di ieri con oltre 100 morti e tanti feriti, anche gravi: già i russi hanno detto a chiare lettere che nell’attentato è coinvolta l’Ucraina e, di conseguenza, l’Occidente e la reazione del Paese di Putin sarà durissima). Stiamo parlando – lo ribadiamo – di un nuovo sindacato di agricoltori che poi deciderà cosa fare rispetto alla politica. In queste ore c’è molta delusione per la manifestazione di ieri a Palermo. E’ un’analisi errata. La manifestazione di agricoltori di ieri a Palermo è stata boicottata dalla politica, dalle vecchie organizzazioni agricole, dai leccaculo di partiti e vecchie organizzazioni agricole. Portare seicento agricoltori in piazza è stato un bel risultato. Ma – ribadiamo – l’85% degli italiani, che nel Sud e in Sicilia diventa il 90%, non chiede solo manifestazioni di piazza: chiede fatti concreti. Fregatevene se, all’inizio, sarete in dieci nel nuovo sindacato; e fregatevene se tra di voi ci sono quelli che hanno piccole associazioni e non vogliono perdere il proprio orticello. Andate avanti con il nuovo sindacato agricolo. Oggi avete un grandissimo vantaggio: la libertà della rete e l’Unione europea che sta franando. Via, iniziate a lavorare, non perdete altro tempo. Non sprecate la stima e l’amore che i cittadini italiani nutrono nei vostri riguardi. Date loro la risposta che si aspettano da voi.

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