Putin ha ottenuto un plebiscito perché la più bella campagna elettorale gliela abbiamo fatta noi occidentali con la nostra stupida arroganza

di Marco Morana

Due anni di stupidaggini: Putin moribondo, Russia al tracollo, l’esercito ucraino le suona al gigante rosso, Mosca vicina al default, i soldati di Putin e bla bla bla

Credo che i russi ci abbiano invaso e bombardato le facoltà logiche di certi commentatori. Non colgono il
fallimento strategico dell’Occidente nel conflitto russo-ucraino. Prendete il giornalista Federico Rampini,
che è molto intelligente: l’altra sera in un programma su una rete nazionale, si è mostrato ancora una
volta convinto: è Putin che deve alzare bandiera bianca. Putin, capite? Dopo aver vinto le elezioni,
respinto la famosa controffensiva, annulato le armi occidentali, ridicolizzato le difese ucraine. Rampini
aspetta che Putin alzi bandiera bianca. L’idea di fondo, di certi intellettuali, non cambia: inviare armi al
presidente ucraino Zelensky, affiché respinga il nemico che, invece, sta devastando l’Ucraina. La Russia
è l’impero del male. E’ una storia che va avanti da due anni. Due anni di fesserie: Putin moribondo,
Russia al tracollo, l’esercito ucraino le suona al gigante rosso, Mosca vicina al default, i soldati di Putin
assaltano il nemico con le pale. E guai ai pacifisti: dipinti a reti ed edicole unificate come filoputiniani. E pazienza se fino a due anni fa la politica italiana c’è andata a nozze: da sinistra a destra, hanno almeno
una foto ricordo col Puzzone. (sopra, foto di Putin tratta da Il Riformista)

La doppia morale dell’Unione europea

Esattamente, quando se ne sono accorti che Putin è un criminale? No, perché facciamo affari con altri gigli di campo: a partire dal leader turco Erdogan che da anni massacra i curdi, ma noi ce lo teniamo caro; così ci evita l’invasione dei migranti provenienti da quelle zone. Ultimamente, è diventato ancora più simpatico dopo il via libera all’ingresso della Svezia nella NATO. L’impero del bene si allarga. Ora basterà intruppare il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, nota figura angelica, per completare l’impresa salvifica. Ed infatti il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con l’altra cima, Ursula von der Leyen, è andata a baciargli la pantofola e a stringere un accordo anti-migranti, nell’ambito del Piano Mattei (Enrico, che si rivolta dalle risate nella tomba). Per non parlare di tutti gli altri sanguinari, tagliagola, di alcuni territori dell’Africa subsahariana a cui vendiamo armi in concorrenza a quei brutti ceffi russi e cinesi.

Il video farlocco

Le penne conformiste e barocche non hanno mandato giù la vittoria schiacciante dello zar. E frignano
come i tifosi scornati e sconfitti. I russi avrebbero votato per terrore: c’è chi è pronto a giurare che Putin
abbia falsificato la metà dei voti. Il feticcio a cui si attaccano è un video, di dubbia provenienza, in cui un
soldato russo, mitra in pugno, entra all’interno della cabina elettorale durante le operazioni di voto. Come
a dire: o voti per Putin o ti sparo. Pensate: questi sbadati dei russi che organizzano uno stato d’assedio
per il voto e poi lasciano filmare qualcuno, che nemmeno in Italia può filmare all’interno dei seggi, senza autorizzazione.
L’esercito del male è capace di hacherare i computer di mezzo mondo, cambiare l’esito delle elezioni in Occidente, tramite agenti segreti che si infilano nelle teste delle persone. E poi che
succede? Un pirla qualunque riesce a filmare il soldato col mitra in mano, dentro il seggio.

La verità è che in Russia non ne vogliono sapere del modello ultra-liberista e globalista

A proposito: è bene ricordare che l’eroe del bene, Zelensky, le elezioni in Ucraina le ha bloccate. Chissà perché. Io avrei una certa idea: se blocchi le elezioni è perché le temi. L’Ucraina è tutt’altro che un esempio di democrazia. Zelensky è un fantoccio manovrato dalla Casa Bianca la quale porta avanti una guerra per
procura con lo scopo di indebolire il blocco Cina-Russia e allontanarlo dall’Europa. Putin ha stravinto le elezioni, non solo perchè è un autocrate. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, i russi hanno vissuto sulla propria pelle il liberismo con le conseguenze che sono a noi note: povertà diffusa, disoccupazione, licenziamenti facili, disuguaglianze, sfruttamento, ricchezza nelle mani di pochi. Non si può certo negare la storia criminale di Putin che, pur se non suffragata da prove giuridiche. Ma non è per il suo volto truce che gli viene accordato un consenso così ampio. Da quelle parti del nostro modello non ne vogliono proprio sapere. Vladimir Putin ha risollevato dalla fame migliaia di russi. Ha garantito lavoro, sanità e un tetto sulla testa. Ha modernizzato la Russia, sposando il capitalismo ma imbrigliandolo nelle leggi statali.

Gli Stati Uniti vogliono farci pagare il prezzo del loro tramonto

Li conoscono bene, da quelle parti, i nostri metodi. Conoscono bene i nostri politici, che da 50 anni ripetono quei quattro concetti del tipo: se lavori duro, ce la puoi fare. Poi lavori duro e non metti assieme il pranzo con la cena. Con l’idea fallace dell’uomo che si fa da sè, come se bastasse la sola volontà, hanno portato l’Italia e l’Europa ad incastrarsi sugli scogli. E gli Stati Uniti vogliono farci pagare il prezzo del loro tramonto. L’arroganza del mondo occidentale, immemore delle sue tante virtù e incapace di tradurre in oro le sue infinite risorse, non accetta la novità del terzo millennio. Un mondo ormai multipolare, dove Paesi un tempo poveri si candidano al gradino più alto: la leadership mondiale. E’ inutile la retorica sulla Russia che invade, su Putin genio del male e feroce dittatore. Possiamo indossare le casacche dei buoni e l’elmetto degli strenui difensori della democrazia. Ma la realtà è un’altra e dobbiamo avere il coraggio di guardarla in faccia. Putin ha ottenuto un plebiscito perché la più bella campagna elettorale gliela abbiamo fatta noi, con la nostra stupida arroganza.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *