Dai deputati dell’Ars Carmelo Pace, Ignazio Abbate, Fina Marchetta e Salvatore Giuffrida alcune proposte concrete e convisibili per provare a risolvere i problemi degli agricoltori siciliani

I primi tre sono parlamentari della Democrazia Cristiana, il quarto fa capo al gruppo misto. Le proposte sono state presentate al Governo regionale siciliano

Una proposta concreta per affrontare i problemi che travagliano l’agricoltura siciliana arriva dai parlamentari della Democrazia Cristiana all’Assemblea regionale siciliana Carmelo Pace (capogruppo dela nuova DC all’Ars, foto sotto), Ignazio Abbate e Fina Marchetta e dal parlamentare del gruppo misto, Salvatore Giuffrida. Non sappiamo se questi quattro deputati dell’Ars abbiano diramato un comunicato stampa che a noi non è arrivato o se hanno rilasciato una dichiarazione al quotidiano Live Sicilia. Noi prendiamo la notizia proprio da Live Sicilia. Una notizia che riteniamo importante e che si sostanzia in una richiesta di interventi al Governo siciliano: al presidente della Regione, Renato Schifani, e all’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino. Leggiamo le proposte avanzate dai quattro parlamentari di Sala d’Ercole:

Proposte concrete invece delle solite strumentalizzazioni politiche

“Utilizzare le risorse dei fondi POC per rispondere alla crisi che stanno vivendo le aziende agricole, immettendo liquidità nel comparto, tutelare il mercato da speculazioni determinate dall’ingresso di produzioni sotto costo provenienti da aree non soggette ai controlli stringenti per la tutela dei consumatori; bloccare la vendita o l’affitto indiscriminato dei terreni alle multinazionali che intendono sfruttare i campi per l’installazione di impianti fotovoltaici; calmierare il costo del gasolio agricolo e mantenere le agevolazioni; pianificare e mettere a sistema piani di rientro agevolati e duraturi per tutte quelle posizioni debitorie che oggi affliggono le aziende; pianificare ristori economici immediati per tutti gli agricoltori che stanno subendo perdite economiche a causa della siccità e dei costi di produzione elevati. L’attuale situazione siciliana obbliga il governo regionale a porre nella massima considerazione le molteplici ragioni esposte dagli agricoltori – dicono i parlamentari – Il tema della siccità non deve più essere considerato un elemento straordinario, ma strutturale della crisi agricola, a causa della quale, soprattutto per la fatiscenza degli invasi e delle reti di distribuzione mai efficienti, necessita dell’apertura di un tavolo politico, prima che tecnico, dove venga delineata la strategia risolutiva e non un ennesimo elenco di criticità già note. Proprio per monitorare costantemente la situazione, chiediamo anche che settimanalmente il Governo regionale riferisca in Aula ogni iniziativa operativa e strategica per affrontare e superare le problematiche di un comparto economico indispensabile per migliaia di famiglie”. Rispetto ad altri politici che ancora in queste ore stanno cercando di strumentalizzare le proteste – legittime – degli agricolotori – nelle proposte di questi quattro parlamentari regionali, lo ribadiamo, riscontrismo concretezza e obiattivi condivisibili.

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