Gesù ‘striglia’ i Giudei: “Come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?”

di Frate Domenico Spatola

14 Marzo 2024, Giovedì della Quarta settimana di Quaresima: Giovanni 5,31-47

Il Vangelo di Giovanni ha la struttura del processo in un’aula di tribunale. Gesù l’imputato e i Giudei i suoi giudici. Due i testimoni per la difesa: il Battista e il Padre. Il primo fu da Gesù indicato come “lampada” e rimproverò gli avversari per essersi lasciati illuminare solo per poco. Difatti non gli avevano creduto quando il Battista, da loro interrogato, aveva reso la testimonianza a suo favore. Senza minimizzarla, la dichiarò tuttavia semplicemente umana. Ma ne aveva un’altra ben superiore. Era quella del Padre. I capi della sua difesa consistevano nelle opere che gli faceva compiere. Identiche alle sue, e tutte a beneficio dell’umanità. Gesù dichiarava tuttavia di comprendere la loro difficoltà a conoscere il Padre, perché non lo avevano mai visto né ascoltato. Però il Figlio aveva dato indizi per incontrarlo, attraverso l’opera compiuta guarendo il paralitico in giorno di sabato. Diceva perciò conveniente per loro accogliere la sua Parola. Replicarono i Giudei appellandosi alle Scritture, nelle quali non trovavano nulla che parlasse di lui. Gesù li invitò a scrutarle meglio, dicendo che Mosè aveva scritto di lui. Ma li vide ostinati e dichiarò: “Voi non credete in me, perché non avete l’amore di Dio!”. Aggiunse a lamento che avrebbero facilmente accolto chiunque veniva nel proprio nome, pur di non credere a Colui che il Padre aveva mandato. Perciò, a modo di sfida, disse: “Come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?”. Disperava che potessero accogliere le sue parole, dal momento che non credevano nemmeno alle Scritture!

Foto sopra tratta da di bricioloe di Vangelo

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