La Sicilia tra caldo e incendi boschivi: con una sciroccata a Marzo siamo già a quasi 400 ettari di macchia mediterraea ‘inghiottita’ dal fuoco. Che succederà nei prossimi mesi?

L’incendio ha colpito il verde che sovrasta Castellammare del Golfo, nel Trapanese. La sensazione è che la politica siciliana non stia considerando quello che potrebbe succedere nei mesi estivi. La “bolla sahariana” che avvolge buona parte della nostra Isola descritta nel 2017 dall’ecologo Silvano Riggio

Siamo ancora in Inverno e la prima sciroccata in Sicilia con i soliti incendi ha ridotto in cenere da 34 a 400 ettari di macchia mediterranea nel Trapanese, per la precisione, dalle parti di Castellammare del Golfo. Lo scorso anno la prima sciroccata è arrivata a fine Luglio, quest’anno ha anticipato di quattro mesi. Chi legge The Hour avrà notato che negli ultimi due mesi abbiamo scritto un paio di articoli (l’ultimo lo scorso 3 Marzo, come potete leggere qui) segnalando l’anomalia di una stagione invernale con temperature tardo primaverili. L’incendio che ha colpito il verde che sta attorno a Castellammare è iniziato nella notte tra ieri Sabato 9 Marzo e oggi Domenica 10 Marzo (foto sopra tratta da lasiciliaweb). Tra ieri e oggi la temperatura, in Sicilia, non è stata proprio invernale: tra 20 e 24 gradi. Mentre nel Nord Italia nevica. E’ evidente che le previsioni meteorologiche, in Sicilia, lasciano il tempo che trovano. Forse la spiegazione del clima caldo anche in Inverno va cercata nelle parole cell’ecologo Silvano Riggio che risalgono al 2017: “Sta succedendo quello che è stato previsto trent’anni fa: una specie di espansione del clima del deserto del Sahara. La Sicilia, soprattutto la Sicilia occidentale, è investita in pieno da questo fenomeno… la Sicilia va verso la desertificazione. La situazione sta cominciando a diventare grave nella parte occidentale della nostra Isola… L’ho detto e lo ripeto: il clima è cambiato. E non è vero che la scienza non ha previsto quello che sta succedendo. L’effetto serra è stato ipotizzato nei primi del secolo passato da Svante August Arrhenius” (qui un articolo). Il freddo, in Sicilia, con molta probabilità, viene neutralizzato da quella che il professore Riggio definisce “la bolla sahariana” che ingloba buona parte della nostra Isola. Se la “bolla sahariana” in Inverno neutralizza il freddo, ebbene, che succederà in Estate quando in Sicilia non ci sarà più il freddo invernale a compesare il caldo che arriva dal deserto del Sahara?

Quando scriviamo che ci sono degli invasati organizzati in tutto il mondo per bruciare i boschi ed eliminare la vita sulla Terra ci prendono per i ‘soliti complottisti’. Purtroppo le sette che vogliono l’estinzione della specie umana non sono una nostra invenzione

Il caldo. Ma anche gli incendi. Che sono quasi tutti di origine dolosa. Commentando l’incendio che si è sviluppato nel verde che sovrasta Castellammare del Golfo, il Sindaco di questa cittadina, Giuseppe Fausto, afferma: “Su Monte Inici più fronti di fuoco lasciano pensare a rochi dolosi“. Incendio doloso in coincidenza con il vento di Scirocco. La sciroccata non poteva essere prevista, ma chi ha appiccato il fuoco sembra aver sfruttato al meglio la situazione. Non c’è da stupirsi. Da qualche anno, osservando quanto avviene nel mondo, abbiamo notato che gli incendi boschivi sono un fenomeno, per l’appunto, mondiale frutto di una setta di invasati (come potete leggere qui) che vogliono ‘salvare’ il mondo eliminando la razza umana. Quando scriviamo che ci sono degli invasati organizzati in tutto il mondo per bruciare i boschi ed eliminare la vita sulla Terra ci prendono per i ‘soliti complottisti’. Purtroppo le sette che vogliono l’estinzione della specie umana non sono una nostra invenzione (come potete leggere qui). Tra l’altro, è meglio non seguire i ragionamenti di questi invasati, perché sostengono che l’uomo sta distruggendo il Pianeta con le guerre, con l’inquinamento e massacrando gli agricoltori e, per certi versi, non sono poco lucidi. Così come non sono una nostra invenzione gli oltre 18 milioni di ettari di verde incenerito lo scorso anno in Canada. Anche se quello che ora scriveremo non servirà a nulla torniamo a ribadirlo. Nel Novembre del 2021, quando in Sicilia gli incendi estivi hanno ridotto in cenere circa 82 mila ettari di boschi, abbiamo lanciato la proposta di assumere in pianta stabile almeno 30 mila operai forestali per fronteggiare gli incendi boschivi, gli incendi dei fondi privati abbandonati e gli incendi delle aree verdi comunali altrettanto abbandonate. Questi operai forestali dovrebbero essere disclocati in tutte le aree verdi della nostra Isola con servizio h24 per 365 giorni all’anno. Gli incendi boschivi, considerato che sono quasi tutti dolosi, si possono combattere con la prevenzione e con la presenza gli operai forestali in tutte le aree verdi della Sicilia, che purtroppo vanno diminuendo. Abbiamo lanciato questa proposta perché già nel Novembre di tre anni fa, osservando gli incendi boschivi in tante aree del mondo, avevamo maturato la convinzione che una setta di invasati – peraltro molto organizzata, visti i danni che provoca – sarebbe tornata all’attacco.

Con gli operai forestali dislocati in servizio h24 nelle aree verdi siciliane non ancora incenerite la politica ‘rischierebbe’ di far finire gli incendi boschivi e tutto il ‘circo equestre’ che ruota attorno al fuoco. Meglio ‘volare’…

La nostra proposta è caduta nel vuoto. Nel 2022 i danni prodotti dagli incendi estivi in Sicilia sono stati lievemente meno pesanti del 2021: oltre 60 mila ettari di verde bruciati. Lo scorso anno i dati ufficiali raccontano di 50 mila ettari di verde inceneriti, ma la stima a noi pare in difetto. Lo scorso anno abbiamo contato cinque sciroccate da Luglio a Novembre e tanti incendi; quest’anno, come già sottolineato, lo Scirocco ci sta ‘regalando’ quattro mesi di anticipo con il primo grande incendio nella prima decade di Marzo. Un segnale bruttissimo, che potrebbe essere foriero di possibili disastri ambientali entro la fine dell’anno. Oggi, considerato che negli ultimi anni la Sicilia ha perso il 50% circa di verde, basterebbero almeno 15 mila operai forestali stabilizzati. Pur vivendo immersi nei dubbi, nel caso del fuoco nutriamo l’olimpica certezza che la politica siciliana organizzerà la ‘prevenzione’ degli incendi di quello che resta del verde della nostra Isola con i mezzi volanti da 15 mila euro all’ora, non certo mettendo in campo gli operai forestali stabilizzati. La politica siciliana stabilizza precari in cambio di voti negli uffici pubblici, dove questo personale raccogliticcio aumenta l’entropia amministrativa e non è interessata a combattere gli incendi del verde. Con gli operai forestali dislocati in servizio h24 nelle aree verdi siciliane non ancora incenerite la politica ‘rischierebbe’ di far finire gli incendi boschivi e tutto il ‘circo equestre’ che ruota attorno al fuoco. Meglio ‘volare’… Ci auguriamo di sbagliare ma abbiamo la senzazione che la stagione calda che si avvicina potrebbe essere peggiore di quella dello scorso anno. Vedremo.

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