Brutte notizie per le industrie della pasta europee: il blocco del Canale di Suez rende più costose se non proibitive le esportazioni in Asia

La situazione è destinata a peggiorare a causa della demenziale missione militare di Stati Uniti d’America e Unione europea nel Mar Rosso che rischia di provocare un’altra guerra
pasta shape machine

Abbiamo brutte notizie per i produttori di pasta europei. Vero è che forse, grazie alla banditesca Unione europea, non è da escludere la possibilità, per i Paesi europei dove il sole non riesce a fare maturare il grano naturalemente, di poter utilizzare il glifosato anche in pre-raccolta, ma cominciano a sorgere problemi di mercato globale. Con il blocco del Mar Rosso e del Canale di Suez non ci sono solo problemi per le navi che trasportano merci dall’Asia all’Europa, costrette a passare per il Capo di Buona Speranza con 15 giorni di navigazione in più e un aumento dei costi dei trasporti marittimi del 40%; ci sono anche problemi per chi, dall’Europa, deve esportare le proprie merci in Asia. A rischio, per citare un esempio, sono 6 miliardi di euro di export alimentare. Tra i prodotti colpiti c’è la pasta prodotta in Europa, che per raggiungere l’Asia dovrà fare il giro del mondo. Un bel guaio, per le industrie della pasta europee. (sopra, lavorazione della pasta, oto tratta da Il Fatto Alimentare)

Già i Governi dei Paesi del Nord Africa – che sono molto più attenti alla salute dei propri cittadini – rifiutano il grano al glifosato. Ovviamente sono già informati del fatto che l’Europa ha fatto il pieno di grano canadese e ucraino e ne trarranno le logiche conseguenze

Già i Paesi del Nord Africa rifiutano il grano canadese e, in generale, il grano trattato con glifosato in pre-raccolta. A differenza dei governanti europei, che sono asseriviti alle multinazionali farmaceutiche, ai governanti dei Paesi del Nord Africa non gliene può fregare di meno di far ammalare i propri cittadini di patologie croniche per fare guadagnare soldi a chi vende medicine. Questo medodo ‘intelligente’ può andare bene nell’Unione europea dove Big Pharma fa il bello e il cattivo tempo. Basti pensare che la Commissione europea della signora Ursula von der Leyen ha acquistato 4 miliardi di vaccini anti-Covid (non 4 miliardi di euro di vaccini anti-Covid ma 4 miliardi di vaccini per una popolazione europea di 500 milioni: ridicoli!). L’asservimento alla grande industria farmaceutica non esiste nel Nord Africa dove i Governi tutelano i propri cittadini. E se già da anni questi Paesi africani non acquistano grano con residui di glofisato, a maggior ragione rifletteranno prima di acquistare la pasta prodotta in Europa con grano canadese e grano ucraino inquinato dalle bombe. Ora ai problemi di mercato del Nord Africa si aggiungono gli aumenti dei costi per esportare pasta in Asia, perchè esportare prodotti in Asia non passando per il Canale di Suez ha dei costi esorbitanti che in Asia non potranno essere scaricati sui prezzi.

Il blocco del Canale di Suez e del Mar Rosso colpisce anche la frutta e il vino prodotti in Europa

Per la cronaca, ad essere colpiti non saranno solo i derivati del grano, pasta in testa; il blocco del Canale di Suez e del Mar Rosso aumenta i costi del trasporto anche per la frutta e per il vino. Per la frutta il problema riguarda soprattutto il Nord Italia, a cominciare dalle mele. Anche se non mancano altre Regoni italiane, anche del Sud, che esportano frutta in Asia. I problemi sono maggiori rispetto alla pasta, perché la frutta, dopo un certo periodo, si deteriora. A meno che non si utilizzino tecniche di lunga conservazione, che hanno comunque dei costi. Problemi anche per il vino. Già il consumo di vino nel mondo è in diminuzione (come potete leggere qui). Con il blocco di Suez e del Mar Rosso lo scenario si compolica ulteriormente, perché i Paesi europei produttori di vino avranno maggiori difficoltà – e soprattutto maggiori costi – per esportare il vino in Asia. Stamattina abbiamo raccontato che l’Italia, o meglio, che il Governo italiano ha ‘alleggerito’ le tesche dei cittadini italiani di 5 miliardi e 400 milioni di euro per foraggiare la guerra in Ucraina (qui il nostro articolo), oltre ai disastri provocati dall’inflazione. Ora bisogna fare i conti anche con gli effetti negativi del blocco del Canale di Suez. Tutto questo mentre la demenziale missione militare di Stati Uniti e Unione europea nel Mar Rosso contro i ribelli Houthi sta fallendo miseramente. Già da parte occidentale si contano tre soldati morti (questo è almeno ciò che ci raccontano) e tante navi danneggiate. E la situazione peggiora. Oggi il giornale scenarieconomici.it riporta notizie non esattamente positive. Titolo dell’articolo: “Massiccio attacco degli Houthi contro le navi di USA UK e Francia. Decine di droni abbattuti”. Sommario: “Attacco massiccio contro le marine USA, Uk e francese nel Mar Rosso Gli Houthi hanno lanciato almeno 19 droni , tutti abbattuti, ma hanno mirato anche al traffico commerciale” (qui l’articolo di scenarieconomici.it per esteso). E siamo solo all’inizio, perché i ribelli Houthi sono appoggiati da Cina, Russia, Iran e mondo arabo schierato contro Israele. La verità è che se americani ed europei non si ritireranno da Mar Rosso, Stretto di Bāb al-Mandab e Golfo di Aden la guerra salirà di tono e ci saranno guai seri…

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