L’intervista di Paolo De Castro (PD) a ITALIA FRUIT NEWS dimostra che gli agricoltori che protestano hanno ragione. Continua il silenzio della politica sul grano estero che arriva con le navi

Le ammissioni un po’ tardive dell’europarlamentare del PD, già Ministro dell’Agricoltura nei Governi D’Alema

Su ITALIA FRUIT NEWS va un’intervista a Paolo De Castro, già Ministro delle Politiche agricole del Governo D’Alema. De Castro è un esponente del Partito Democratico, europarlamentare e coordinatore del gruppo dei Socialisti e Democratici europei, S&D, in Commissione Agricoltura. Ed è anche docente universitrio di Economia agraria. Leggendo le sue considerazioni, che cercheremo di sintetizzare, sembra che De Castro sia stato all’opposizione dell’attuale Commissione europea. Come se il PD – ribadiamo: partito del quale fa parte – non abbia nulla a che vedere con la presidente Ursula von der Leyen, la peggiore presidente della Commissione europea della storia dell’Unione europea. De Castro ammette che l’attuale Commissione europea ha messo sotto accusa gli agricoltori che, secondo gli ‘europeisti’, sarebbero tra i responsabili dell’inquinamento e della perdita di biodiversità. E perché lo dice solo ora? Perché non ha detto nulla fino ad oggi? Forse perché è un esponente del PD, partito che si accinge ad appoggiare, addirittura, la ricandidatura della signora von der Leyen, terrorizzata da un nuovo Parlamento europeo che potrebbe cominciare a fare luce sui 7 miliardi di euro e oltre spesi dalla Commissione europea solo per l’acquisto dei mirabolanti vaccini anti Covid dalle multinazionali farmaceutiche? Visto che non gliel’hanno chiesto, glielo chiediamo noi: onorevole De Castro, lei è d’accordo con la ricandidatuta della signora von der Leyen alla guida della Commissione europea?

Un fatto è certo: gli agricoltori italiani, se vogliono salvarsi, non debbono più andare dietro a PPE, PSE e Verdi in Europa e a PD, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega in Italia

De Castro (foto sopra tratta da Terra e Vita -Edagricole) parla di “ambientalismo ideologico” della Commissione europea. “Gli agricoltori – dice De Castro – non sono stati visti come protagonisti nel processo di transizione ecologica, bensì come imputati e questo ha creato una progressiva distanza con Bruxelles”. Ma lui, De Castro, in questi anni, dove si trovava? Non è un autorevole parlamentare europeo? E il partito del quale fa parte – il PD – dov’è stato? In gita? Dopo di che si passa al pentimento: “Nel breve – dice l’esponente del PD – vi sarà certo più attenzione verso l’agricoltura ma il vero elemento nuovo, anche se in realtà molto radicato e sottovalutato, è la presa di coscienza da parte della politica europea e dei governi nazionali che vi è un sentimento popolare a sostegno delle comunità rurali, quindi non solo degli agricoltori, che accomuna tutti gli stati europei e con cui si deve fare i conti”. Poi arriva la parte, come dire?, gozzaniana del De Castro-pensiero: “Quanti di noi hanno un parente vicino che faceva o fa l’agricoltore?”. Ma va! Dopo le proteste degli agricoltori, che non hanno mollato di un millimetro, arriva il buonismo in salsa PD. Davvero pensano che gli agricoltori italiani siano così fessacchiotti e pronti ad andare ancora dietro ai partiti politici tipo PPE, PSE e Verdi in Europa e PD, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega in Italia?

Otto cittadini italiani su dieci appoggiano la protesta degli agricoltori perché hanno piena contezza delle schifezze che la globalizzazione dell’economia fa arrivare sulle loro tavole

La vertità è che i falliti del Partito Socialista Europeo (PSE) hanno una paura matta delle elezioni europee del prossimo Giugno. Non a caso De Castro cita la grande vittoria elettorale degli agricoltori in Olanda. Non è solo un problema di agricoltori, che in Italia non sono tanti, ma del seguito che gli agricoltori italiani hanno presso il popolo italiano. Sembrerebbe che otto cittadini italiani su dieci appoggino la rivolta degli agricoltori. Ed è anche logico, perché le porcate dell’Unione europea ultra-liberista e globalista in materia di agricoltura e cibo sono ormai di dominio pubblico. Chi scrive ha 5 mila amici su Facebook. Seguendo con una certa costanza le questioni legate all’agricoltura dobbiamo continuamente rispondere alle domande che ci pongono i nostri lettori, soprattutto in tarda Primavera e inEstate, quando arriva la frutta estiva. “Ho mangialo le ciliege, che peraltro erano senza sapore, e sono stato male. Mi dà una spiegazione?”. O ancora: “Perché le albicocche non hanno sapore?”. Ancora: “Per la terza volta ho acquistato l’anguria. Faceva letteralmente schifo. Ma è vero che vengono dal Nord Africa?”. E possiamo continuare con le susine, con le pesche. Lo schifo che oggi arriva in Sicilia grazie alla globalizzazione dell’economia – che, detto per inciso, ITALIA FRUIT NEWS difende – è ormai inimmaginabile. Per non parlare degli ortaggi, a cominciare dal pomodoro e dai carciofi. Ormai siamo al punto che a Ramacca si vendono carciofi egiziani e a Pachino pomodorini del Camerun! E che dire del grano estero che arriva con le navi? Certo, una domanda a De Castro sul grano estero che arriva in Italia forse andava posta, se non altro perché l’ex Ministro è pugliese e le vicissitudini del grano duro italiano le conosce bene. Proprio stamattina nel porto di Pozzallo arriva una di queste benemerite navi pine di grano estero. Un gruppo di agricoltori siciliani è già lì per accogliere degnamente con tanto di richiesta di analisi (come potete leggere nella foto sotto). Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, e l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, ci diranno almeno da dove arriva ‘sto grano? O porranno il ‘segreto di Stato’ per non fare sapere ai cittadini siciliani che cosa arriverà sulle loro tavole?

P. s.

Una precisazione agli amici agricoltori: le analisi sul grano estero che arriva stamattina – ammesso che vengano effettuate: cosa di cui dubitiamo – non possono essere effettuate solo da un soggetto espressione del Governo, l’Istituto Zooprofilattico siciliano o l’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Ragusa. Le analisi sul grano estero arrivato a Pozzallo vanno effettuate da due soggetti: uno governativo e l’altro indipendente, altrimenti saranno inutili. Nessuna offesa per alcuno: solo la richiesta di un confronto.

QUI PER ESTESO L’INTERVISTA ALL’EURODEPUTATO DEL PD PAOLO DE CASTRO

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