Americani e inglesi stanotte hanno aperto un nuovo fronte di guerra nello Yemen. Scontro inutile, perché la navigazione nel Mar Rosso resterà bloccata

Ufficialmente gli anglosassoni hanno attaccato le roccaforti dei ribelli Houthi. In realtà il presidente americano Biden e gli inglesi sanno benissimo che dietro i ribelli Houthi ci sono Iran, Russia, Cina, Siria, Corea del Nord e movimento libanese degli Hezbollah

Gli anglosassoni hanno aperto un altro fronte di guerra nello Yemen. Americani e inglesi, questa notte, hanno cominciato a bombardare le roccaforti dei ribelli Houthi. Questo gruppo armato prevalentemente sciita zaydita ha bloccato il passaggio delle navi commerciali dal Mar Rosso. Di fatto, le navi commerciali che vogliono attraversare il Canale di Suez sono a rischio. Questo punto, in realtà, è controverso. I ribelli Houthi sostengono di bombardare solo le navi israeliane. C’è invece chi sostiene che in pericolo sono tutte le navi occidentali. In ogni caso, visto il clima di guerra che si è creato, molte compagnie di navigazione, ormai da quasi un mese, non percorrono più il Mar Rosso e il Canale di Suez ma preferiscono passare per il Capo di Buona Speranza. Sono circa 14 giorni di navigazione in più e un aggravio dei costi per il trasporto merci del 400%. Circa il 95% delle navi portacontainer che avrebbero dovuto transitare nel Mar Rosso ora stanno girando intorno alla punta meridionale dell’Africa (Capo di Buona Speranza). Come si può vedere nella foto sotto tratta da un canale Telegram, le navi che deviano dalla loro rotta ordinaria sono contrassegnate in arancione sulla mappa. Per la cronaca, gli Houthi sono sostenuti da Iran, Siria, Corea del Nord, Russia e dal movimento libanese degli Hezbollah. Ovviamente, la Cina, oggi grande alleata della Russia, non si mette di traverso. Anche perché il blocco dello Stretto di Bab al-Mandab che impedisce la navigazione nel Mar Rosso indebolisce l’Occidente (qui un nostro articolo). (Sopra foto tratta da admin.ch)

La mossa di Cina, Russia e Iran nel Mar Rosso mette sempre più in difficoltà l’America di Biden

La domanda è: la guerra aperta da America e Inghilterra contro gli Houthi e, di conseguenza, contro Iran, Siria, Corea del Nord e il movimento libanese degli Hezbollah sbloccherà il mar Rosso? Assolutamente no, perché la stragrande maggioranza delle navi commerciali si terrà lontana da un teatro di guerra. Sotto questo profilo gli Houthi e i Paesi suoi alleati hanno ottenuto una grande vittoria geopolitica. La maggiorazione dei costi per il trasporto merci del 400% farà schizzare all’insù l’inflazione nei Paesi occidentali, Unione europea in testa. Ancora una volta Cina e Russia, oggi alleati dell’Iran, hanno assestato un colpo durissimo all’economia occidentale e all’attuale amministrazione degli Stati Uniti d’America di Joe Biden. Non è un caso che americani e inglesi, pur sapendo che le navi commerciali non passeranno più dal Mar Rosso e, quindi, dal Canale di Suez, hanno comunque aperto un fronte di guerra per cercare di tutelare l’immagine del Democratico Biden, che a poco più di 11 mesi dalle elezioni presidenziali oggi è in grandissima difficoltà. Biden si vorrebbe ricandidare ma la sua popolarità è ai minimi storici. La mossa di Cina, Russia e Iran nel Mar Rosso lo mette ancora più in crisi. Tanto che c’è chi sussurra che la candidata alla Casa Bianca per l’area de Democratici americani che fa capo alla famiglia Clinton e a Barack Obama potrebbe essere la moglie di quest’ultimo, Michelle LaVaughn Robinson (foto sotto) avvocata e scrittrice, che alle primarie del Partito Democratico dovrebbe vedersela con Robert Kennedy junior (qui un nostro articolo). Sempre che i Democratici, con l’ammuino, riescano a non far ricandidare l’ex presidente Donald Trump, che nei sondaggi – complice il fallimento dell’amministrazione Biden – supera il 65%. Bisognerà capire se i Democratici americani avranno la forza di truffare la maggioranza degli elettori americani convincendo la Giustizia americana a dichiarare non candidabile Trump. Sarebbe una grande porcata ma i Democratici americani sono capaci di questo e di altro.

Iran direttamente e Cina e Russia indirettamente risponderanno agli attacchi di americani e inglesi nello Yemen. Non è da escludere che i rapporti tra Corea del Nord e Corea del Sud diventino sempre più tesi

Tornando al Mar Rosso la domanda è: che succederà adesso? Anche in questo caso la risposta è semplice: Iran, Russia e Cina risponderanno agli attacchi americani e inglesi nello Yemen. Almeno nella prima fase non sarà una risposta durissima. Ma la risposta ci sarà. L’Iran, con molta probabilità, lo farà direttamente, mentre Russia e Cina agiranno da dietro le quinte. In questo caso americani e inglesi sono svantaggiati, perché dovranno combattere in un luogo ostile. La stessa Arabia Saudita oggi non è più in sintonia con l’Occidente ma guarda alla Cina e, di conseguenza, non si schiererà contro l’Iran. Né è pensabile che i Paesi dell’Unione europei partecipino direttamente a una guerra all’apparenza contro gli Houthi, di fatto contro Iran, Russia e Cina. Vero è che la Ue è lo ‘scendiletto’ degli americani, ma partecipare direttamente a una guerra tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e lo Yemen, per l’Unione europea sarebbe rovinoso sotto il profilo economico. Per non parlare delle proteste popolari che si scatenerebbero nei 27 Paesi dell’Unione. Insomma, nella gestione della guerra nel Mar Rosso americani e inglesi se la dovrebbero vedere da soli. Ammesso che abbiano la voglia di continuare a bombardare lo Yemen. L’Unico dato certo è che, guerra o non guerra tra Mar Rosso, Golfo di Aden e Yemen, l’economia dell’Unione europea è destinata a colare a picco, perché Commissione europea e Governi dei Paesi Ue non potranno continuare a nascondere la vera inflazione come hanno fatto fino ad oggi con la connivenza di un’informazione economica che definire ridicola è poco. Un altro effetto che l’attacco degli anglosassoni potrebbe sortire riguarderebbe la Corea del Nord che potrebbe accentuare i dissapori con la Corea del Sud scatenando tensioni che non risparmierebbero il Giappone. Ricordiamo che già da tempo la Corea del Nord ‘mostra i muscoli’ alla Corea del Sud e al Giappone.

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