La Ue importa gas liquido russo a bizzeffe dimenticando che in periodo di guerra i rigassificatori sono obiettivi sensibili che possono provocare stragi

Sì, i governanti dell’Unione europea e dei Paesi europei sono troppo ‘intelligenti’: non hanno più il gas russo dei gasdotti e si prendono il gas liquido russo nei rigassificatori che sono tra le infrastrutture più pericolose al mondo

Il quotidiano francese Le Monde scrive che l’Europa ha iniziato ad acquistare attivamente il gas russo, nonostante la guerra in Ucraina. E, aggiungiamo noi, nonostante le sanzioni contro la Russia. La Russia non fornisce più all’Europa il gas attraverso i gasdotti (ad eccezione del TAG (Trans Austria Gas Pipeline che porta il gas russo in Austria e, così si sussurra, sottobanco anche in Germania). Il giornale francese scrive che in Europa arriva gas russo liquefatto (GNL) trasportato dalle navi metaniere. I volumi di consegna da Gennaio a Luglio, sempre secondo il quotidiano francese, sono aumentati del 40% rispetto allo stesso periodo del 2021. Si dice che le vendite di GNL in Europa abbiano contribuito con più di 5 miliardi di euro all’economia russa da Gennaio a Luglio. Insomma dobbiamo dire che gli europei sono molto ‘intelligenti’: non ricevono più il gas russo attraverso i gasdotti, che sono sicuri; e ricevono il gas liquido con le navi metaniere che lo scaricano nei rigassificatori. Navi metaniere e rigassificatori sono tra le cose più pericolose al mondo: l’esplosione di un rigassificatore (o, peggio, di una nave metaniera carica di GPL a ridosso di un rigassificatore) in una zona abitata provocherebbe un’ecatombe.

Durante una guerra navi metaniere e rigassificatori diventano obiettivi sensibili

Esagerazione? No. basti pensare all‘incidente di Viareggio il 29 Giugno del 2009. In quell’occasione esplose una cisterna di Gpl trasportata da un treno merci. Esplosione e incendio interessarono il sedime della stazione ferroviaria di Viareggio dislocato a qualche centinaio di metri a sud del fabbricato viaggiatori e le aree abitate circostanti, causando in totale 32 morti e un centinaio di feriti. Un rigassificatore contiene un quantitativo di GPL miliardi di volte maggiore del contenuto di GPL esploso a Viareggio. Non occorre molta fantasia per ipotizzare cosa avverrebbe con l’esplosione di un rigassificatore in prossimità di un’area abitata. Questo in condizioni ordinarie. Durante una guerra – e l’Unione europea è in guerra contro la Russia insieme con tutto il cosiddetto Occidente industrializzato – navi metaniere e rigassificatori diventano obiettivi sensibili. Concludendo, in periodo di guerra lavorare con navi metaniere e rigassificatori è una follia! Secondo voi i governanti dell’Unione europea e dei Paesi europei che utilizzano rigassificatori, con le navi metaniere che vanno e vengono, queste cose le capiscono?

Foto tratta da WTS Gas

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