Siamo soli nell’universo? Un congresso internazionale a Città del Messico fa luce sugli UFO ed è venuto fuori che…

di Andrea Piazza

Cosa è emerso durante i lavori. Testimonianze e anche VIDEO

Lo scorso 12 Settembre si è svolto a Città del Messico un congresso internazionale sui fenomeni anomali non identificati, richiamando l’acronimo internazionale UFO, UAP o AARO. E’ la prima volta e presumibilmente non è per caso che la solennità del luogo, la Camera bassa (deputati) del Parlamento Messicano si sia prestata da cornice all’evento internazionale. Gli onori di casa, in qualità di conduttore, li ha fatti il giornalista, scrittore e studioso dei fenomeni UFO, José Jaime Maussan Flota, che ha incentrato il proprio intervento sulla sessione innanzi al Congresso degli Stati Uniti, quando i membri della sottocommissione per la sicurezza nazionale hanno raccolto la deposizione di tre esponenti delle forze armate: David Grusch, ex ufficiale dell’intelligence dell’Air Force; David Fravor, comandante della Marina in pensione; Ryan Graves, ex pilota della Marina.  Ha concluso inserendo degli audio-video dell’aeronautica messicana, con uno dei rappresentanti dell’aeronautica messicana che esclama: “Non siamo soli in questo vasto universo“.

L’asteroide precipitato sulla Terra nel 2014

A seguire il l’astrofisico, Abraham  Avi Loeb, capo del dipartimento di Astronomia dell’Università di Harvard e principale sostenitore della teoria del primo arrivo di un oggetto interstellare sulla Terra. Il professore ho esposto i resti di un misterioso oggetto, IM1. Nel 2014 un asteroide largo circa mezzo metro, IM1 per l’appunto, è entrato nell’atmosfera terrestre ed è esploso al largo della costa di Papua, in Nuova Guinea, nell’Oceano Pacifico. Secondo Avi Loeb, che ha calcolato una velocità “superiore” alla norma, IM1 è il primo oggetto interstellare a raggiungere il nostro pianeta. Per anni, la comunità scientifica aveva respinto le affermazioni di Loeb, ribaltate dal capo scienziato del Comando delle operazioni spaziali della US Space Force, Joel Moze, che nel 2022 ha confermato le considerazioni di Avi Loeb. Secondo lo stesso, i test sui detriti indicano che sono composti da ferro, magnesio e titanio, senza nichel, ovvero anomala rispetto alle leghe prodotte dall’uomo, agli asteroidi conosciuti e alle fonti astrofisiche note. Il terzo intervento è stato da parte di un testimone diretto, l’ex pilota della Marina americana, Ryan AN Graves, audito il 26 Luglio 2023 innanzi il Congresso americano. Senza mezze parole, alla luce della propria esperienza e conoscenza diffusa del fenomeno tra i piloti, Graves ha accusato gli altri piloti americani di aver paura a condividere i loro resoconti di “contatti con non umani” e ha aggiunto che gli avvistamenti di UFO sono più comuni di quanto si creda: “Mentre parliamo, i nostri cieli sono pieni di Uap, la cui esistenza è poco segnalata. Gli avvistamenti non sono rari, né isolati. Sono di routine. Lo stigma dell’Uap è reale e rappresenta una sfida potente per la sicurezza nazionale”. Ha costituito l’Americans for Safe Aerospace che conta più di 10.000 adesioni nella Safe Aerospace.org. (sotto foto tratta da Il Post)

UFO minaccia per la sicurezza?

A seguire gli ha fatto eco Salas, che ha definito gli UFO una minaccia per la sicurezza nazionale. Salas ha raccontato di un incidente avvenuto nel 1967 presso la base aerea di Malmstrom, nel Montana: “Abbiamo sentito un allarme per la disattivazione dei missili nucleari “, ci sono centinaia di segnalazioni di eventi ufo e letteratura documentata sull’argomento”. Nei successivi interventi la critica si è estesa sull’assenza di protocolli formali di segnalazione, come sottolineato da Julio Darwish, fondatore dell’Associazione messicana degli osservatori di fenomeni anomali non identificati, dei piloti di aerei e dei controllori del traffico aereo. Gli ha fatto eco un controllore di volo, Enrique Jaime Kolbeck Vergara, che ha parlato di diversi casi, come quello di Mazatlán, dove “tre aerei sono stati intercettati in volo da un Uap”.

Le mummie…

Secondo Andrea Pérez Simondini, direttore della Commissione per lo studio del fenomeno UFO della Repubblica argentina, occorre stabilire con urgenza un protocollo di segnalazione dei fenomeni UFO da parte di personale civile o militare senza temere molestie o minacce. Yoshiharu Asakawa, membro del Parlamento giapponese, ha affermato che “ci sono molti avvistamenti in Giappone, ma il governo non vuole rivelarli”. In prossimità della chiusura dei lavori congressuali, è arrivato il colpo ad effetto dell’organizzatore, Jaime Maussan, che secondo taluni, con la presentazione delle due presunte mummie (con estetica cinematografica similare al film  ET di Steven Spielberg) avrebbe danneggiato la credibilità dei lavori congressuali (https://youtu.be/vazbDDt4Wgw?si=mvEykZOTgYjm1Fso). I due reperti, a dire di Jaime Maussan, sono stati scoperti nel 2017 nella città di Cusco, in Perù. Sono stati rinvenuti all’interno delle miniere di diatomite ( fitoplancton) un’alga fossilizzatasi di oltre 17 milioni di anni fa. Jaime Maussan, nel ribadire preliminarmente la massima disponibilità ad acconsentire alla comunità ogni approfondimento scientifico, ha evidenziato che i reperti sono stati esaminati da scienziati dell’Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM), che sarebbero riusciti  nell’intento di estrarre ed analizzare le  “tracce  di DNA” . Sottoponendole all’analisi al Carbonio -14 si daterebbe l’età dei presunti umanoidi (con caratteristiche 3 dite mani e piedi e collo retrattile) al momento del decesso ad anni 1.000 circa. Seguendo il rigoroso “metodo di indagine scientifica” i risultati, comparando altri campioni di DNA, è emerso che oltre il 30% del DNA sarebbe  di origine “sconosciuta”. L’esposizione è stata supportata da riscontri scientifici come le radiografie dei campioni, con l’ausilio di esperti che hanno testimoniato sotto giuramento  e che uno dei corpi sembrerebbe contenere delle “uova”, mentre entrambi presenterebbero impianti realizzati con metalli molto rari, come l’Osmio.

Non è che altre forme di vita superiori alla nostra ci hanno trasportato e da sempre monitorano la nostra evoluzione?

In conclusione, in ordine ai reperti esibiti restiamo in attesa di ulteriori approfondimenti scientifici in contraddittorio per comprendere se sono reali e/o delle carcasse animali manipolate come asserito dai più scettici. Resto nell’assoluta convinzione in attesa di una prova inoppugnabile che non possiamo essere l’unica forma di vita pseudo intelligente nell’immensità dell’universo. L’antropocentrismo (dal greco άνθρωπος, anthropos, “uomo, essere umano”, κέντρον, kentron, “centro”), ovvero la tendenza di considerarci centrali nell’universo, sarebbe come presumere che un singolo granello di sabbia nel deserto (l’universo) rappresenti tutto. E se un domani, prendendo atto della nostra vulnerabile fisicità rispetto a tutte le altre forme di vita terrestre, animali e vegetali, scoprissimo di essere in realtà NOI i primi alieni pseudo intelligenti arrivati sulla Terra, non ci resterebbe che l’ultimo grande passo per l’umanità: scoprire come siamo arrivati… Magari la conclusione sarebbe ancora più semplice, che altre forme di vita superiori alla nostra ci hanno trasportato e da sempre monitorano la nostra evoluzione.  

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *