Mentre francesi, inglesi e tedeschi sognano ‘immancabili destini’ a Kiev, Putin fa ‘Marameo!’: si riprende la Regione di Kurks e avanza in Ucraina con Trump che fa il pesce in barile…

Una nuova puntata dell’operetta oscena sulla ‘pace’ è andata in onda anche ai funerali di Papa Francesco

Prosegue senza sosta la sceneggiata su guerra & pace in Ucraina. Nemmeno i funerali di Papa Francesco sono stati risparmiati, se è vero che, per pochi minuti, il presidente americano, Donald Trump, ha incontrato il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelen’skyj. Non sappiamo cosa si siano detti ma sappiamo che, sulla rete, circolano sia il testo dell’accordo di pace proposto dal presidente USA, sia il testo della stesso accordo emendato dai governanti di alcuni Paesi dell’Unione europea e dal Regno Unito. Di fatto, le posizioni restano inconciliabili, mentre i militari russi continuano ad avanzare in Ucraina e si sono ripresi la Regione russa di Kurks oggetto, nell’Estate dello scorso anno, di una grottesca ‘invasione’ da parte di militari ucraini e, soprattutto, di mercenari di mezzo mondo pagati dagli occidentali con la probabile ‘regia’ della NATO. Ma andiamo commentare il testo dell’accordo di pace voluto dagli americani e avversato da alcuni Paesi Ue e da Regno Unito.

L’accordo di pace in Ucraina targato Trump: campa cavallo!

A nostro modesto avviso, il punto centrale dell’accordo di pace targato USA è che l’Ucraina non entrerà nella NATO. Del resto, la guerra in Ucraina non è scoppiata per questo motivo, no? Gli Stati Uniti riconoscono di diritto la Crimea come territorio che fa ormai parte della Russia. E riconoscono anche come russa la Regione di Luhansk. Si tratta, in ogni caso, di aree che la Russia ha conquistato con le armi e che non restituirà mai, a meno che non perda la guerra. Ma siccome la guerra i russi la stanno vincendo, peraltro contro tutto il cosiddetto Occidente industrializzato (al netto degli Stati Uniti che con l’elezione di Trump alla Casa Bianca sembrano propensi a trattare con la Russia), il presidente USA ha preso atto di una situazione di fatto. Alla Russia andrebbe anche il controllo parziale di Zaporizhia, Donetsk e Kherson. Secondo gli americani, l’Ucraina potrà riprendere il controllo della Regione di Kharkiv, della centrale di Kakhovka e della penisola di Kinburn. L’Ucraina, a propria volta, restituisce la centrale nucleare di Zaporizhzhya, che passa sotto il controllo degli Stati Uniti; gli americani si impegnano a distribuire l’elettricità alla Russia e all’Ucraina. Il testo dell’accordo di pace targato Trump prevede anche il cessate il fuoco immediato. All’Unione europea toccherà garantire la sicurezza all’Ucraina. Un modo elegante per scaricare sui bilanci dei 27 Paesi Ue il costo della pace: ovvero armamenti, militari e via continuando. Tutto sommato, considerato che l’Unione europea ha varato il ‘riarmo’, il presidente USA ha trovato il modo per fare utilizzare agli europei le armi che produrranno… Visto che gli ‘europeisti’ tireranno fuori i soldi per garantire la sicurezza dell’Ucraina, la stessa Ucraina potrà entrare nell’Unione europea. Un altro modo elegante per dire che i soldi per ricostruire l’Ucraina saranno a carico dell’Unione europea? La cosa non è chiara. Di chiaro c’è un passo nel quale si legge che “l’Ucraina sarà completamente ricostruita e riceverà un indennizzo finanziario completo”. Da chi? Non l’abbiamo capito. Trump dà ovviamente per scontato l’accordo sulle risorse minerarie ucraine, che passerebbero sotto il controllo americano. Il tutto si completa con la revoca delle sanzioni alla Russia che collaborerà con gli americani nel settore energetico. E bla bla bla.

La replica di Francia, Regno Unito, Germania e Zelen’skyj

Ovviamente, questo accordo non piace a Zelen’skyj e ad alcuni Paesi dell’Unione europea, in testa Regno Unito, Francia e Germania. Non sappiamo quale sia la posizione dell’Italia: l’unica cosa che si capisce è che il Governo di Giorgia Meloni continua a cimentarsi nell’equilibrismo politico, restando con un piede nell’Unione europea e con l’altro piede nell’America di Trump. Da quello che leggiamo in un post di un canale Telegram, i rappresentanti degli ‘europeisti’ guerrafondai, del Regno Unito e dell’Ucraina si comportano come se avessero vinto la guerra. Tanto per cominciare, vogliono che l’Ucraina aderisca alla NATO: questa posizione, sul piano logico, significa che ‘europeisti’ guerrafondai e Regno Unito vogliono proseguire la guerra contro la Russia. Non solo. Gli ‘europeisti’ guerrafondai e Regno Unito non ne vogliono sapere di riconoscere la Crimea come russa e non riconoscono il controllo della Russia sulla regione di Luhansk. Dopo aver, di fatto, smontato la proposta di pace di Trump, la Russia dovebbe restituire i bambini ucraini sfollati. Gli americani – e non gli europei – dovrebbero garantire la sicurezza all’Ucraina. Della serie: se gli USA vogliono che i costi per garantire la sicurezza all’Ucraina siano a carico dell’Ue, gli ‘europeisti’ restituiscono pan per focaccia agli americani: ve ne dovete occupare voi. Nel caso in cui dovessero scoppiare ‘casini’ con la Russia si applicherebbe l’articolo 5 della NATO: tutti i Paesi NATO in guerra contro la Russia. Ma chi ci deve credere? Gli ucraini vogliono poi le armi (pagate da chi?) e se li vogliono tenere nel proprio territorio. Della serie: contro la Russia con le ‘dita negli occhi’. La parte più tragicomica deve ancora arrivare: le questioni territoriali verrebbero discusse dopo il cessate il fuoco. Insomma, i russi dovrebbero mollare tutti i territori conquistati in Ucraina dopo oltre tre anni di guerra con migliaia di soldati morti. Come già accennato, ‘europeisti’ guerrafondai, in testa Francia e Germania più il Regno Unito, si comportano come se avessero vinto la guerra in Ucraina, che invece hanno perso.

Fischi & piriti

Resta da capire come questi ‘europeisti’ guerrafondai, in testa Francia e Germania più il Regno Unito intendono proseguire la guerra contro la Russia. Da quello che sappiamo, il reclutamento dei giovani ucraini da 18 a 24 anni è fallito. Le congrue retribuzioni, i mutui agevolati e le altre promesse mirabolanti non sono servite a nulla: i giovani ucraini non si arruolano. Bisognerebbe intrupparli forzatamente, ma questo scatenerebbe un putiferio. In più ci sono i disertori, ovvero i militari ucraini che se la danno a gambe: alcuni raccontano che sono già 100 mila, altri dicono che sono molti di più. Di fatto, i ‘capi’ di Francia, Regno Unito e Germania – ovvero Emmanuel Macron, Kir Starmer e Ursula von der Leyen – più i governanti di altri Paesi ‘europeisti’ guerrafondai dovrebbero mandare al fronte ucraino centinaia di migliaia di militari. Il ‘bordello’ che scoppierebbe sarebbe immane. Nella migliore delle ipotesi i ‘guerrafondai’ verrebbero presi a fischi & piriti; nella peggiore delle ipotesi scoppierebbero rivolte sociali a più non posso. Va cunza ‘sta barracca, direbbero a Sciacca.

… e Donald cala il due di briscola…

Intanto Trump ha calato il due di briscola: ha fatto sapere che l’Ucraina di Zelen’skyj è in ritardo di tre settimane sulla firma relativa alla riserve minerarie. Questo è puro ‘sale nel culo’ per i governanti francesi, inglesi e tedeschi che hanno ‘armato la turilla’ strumentalizzando Zelen’kyj, perché si illudono di poter controllare le riserve minerarie ucraine – in testa uranio e titanio – impedendo agli americani di metterci le ‘grinfie’. Francesi e inglesi, ogni tanto, pensano di essere ancora i grandi imperialisti del tempo che fu, dimenticando che oggi sono ormai Paesi ‘barzotti’ mentre la Germania, con l’economia con il ‘culo a terra’, non volendo cedere agli americani, si va ripara unni chiove, per dirla alla siciliana: tradotto, ripararsi dalla pioggia mettendosi sotto un tetto bucato… Come nell’antica Roma ai tempi di Sagunto, mentre francesi, inglesi e tedeschi chiacchierano, i russi di Putin avanzano in Ucraina, avanzano, avanzano, avanzano… Come diciamo noi in Sicilia, pi curiosità, cu l’avissi a firmari? Va piscalu (tradotto: chi fermerà i russi che avanzano in Ucraina? Vattelappesca).

Foto tratta da Avvenire

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *