Il post di Totò Cuffaro sulla morte di Papa Francesco e sulla necessità di una politica che sia ponte tra il Vangelo e la storia. Andrea Piazza: il Sovranismo dell’assistenza che manca all’Ue

L’esperienza Ibitaro Cimpaye Sicilia in Burundi

Il nostro vecchio amico Andrea Piazza commenta un post su Facebook di Totò Cuffaro sulla morte di Papa Francesco. “Possiamo anche dire – scrive Andrea Piazza – che il nostro Presidente è stato per primo colui che ha seguito la linea di AIUTARLI A CASA LORO”. Il riferimento è all’esperienza di Cuffaro, che da anni si occupa di aiutare il Burundi. L’ex presidente della Regione siciliana, in particolare, è coinvolto in progetti di volontariato presso l’ospedale “Ibitaro Cimpaye Sicilia”. Per la cronaca, l’associazione AiutiamoilBurundi, fondata da Cuffaro e Stefano Cirillo, opera in questo Paese dell’Africa fornendo assistenza sanitaria e altri aiuti alla popolazione. Commenta Andrea Piazza: “L’unica modalità accettabile di SOVRANISMO SOVRANAZIONALE È QUELLO DELL’ASSISTENZA, non a caso l’Unione €uropea è sostanzialmente disinteressata a questa forma di assistenza sovranazionale senza valenza politica”.

Il post di Totò Cuffaro

Leggiamo il post di Cuffaro: “#PapaFrancesco ci ha indicato con chiarezza da che parte deve stare un cristiano: dalla parte degli ultimi, dei poveri, degli oppressi, dei popoli bombardati nel silenzio generale. 𝐋𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐚 𝐟𝐚𝐯𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐦𝐚𝐫𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚𝐭𝐚, non è stato solo un appello alla pace, è un grido contro l’ipocrisia, contro il cinismo della politica internazionale, e contro ogni guerra che colpisce civili, bambini, famiglie innocenti. 𝐄 𝐧𝐨𝐢, come #𝐃𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚𝐂𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧𝐚, non possiamo restare neutrali. Perché la neutralità, quando la giustizia è calpestata, è complicità. 𝐋𝐚 𝐃𝐨𝐭𝐭𝐫𝐢𝐧𝐚 𝐒𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐡𝐢𝐞𝐬𝐚 non è un’idea astratta, è una chiamata all’azione. Significa mettersi accanto al popolo, promuovere la dignità del lavoro, la giustizia sociale, l’accoglienza, la pace tra i popoli. Significa dire che il Vangelo non è proprietà privata di nessuno, ma deve essere lievito nella società. 𝐄 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 #PapaFrancesco apre il dibattito sulla contraccezione, sulla pastorale familiare, sulla concretezza della vita, ci 𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐚: che la Chiesa non deve chiudersi nei moralismi, ma ascoltare, accompagnare, discernere. 𝐄 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐬𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐜𝐡𝐢 è 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨: i detenuti. #PapaFrancesco non li chiama numeri. Li chiama per nome, li visita, li abbraccia, perché ogni uomo ha una dignità inviolabile, anche quando ha sbagliato. 𝐍𝐨𝐢 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚, non che condanna a vita nell’indifferenza. In una politica che lotta per il recupero, la reintegrazione, e non alimenta la cultura del carcere come discarica sociale. Perché se non difendiamo la dignità anche dei più fragili e colpevoli, non siamo una civiltà cristiana. Siamo solo una società che punisce e dimentica. 𝐋𝐚 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐢 𝐢𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚 non è fatta di slogan, ma di coraggio. 𝐂𝐨𝐫𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐟𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚, 𝐬𝐢̀, 𝐦𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚: quella che nasce e quella che muore sotto le bombe, quella dei migranti, quella dei giovani senza lavoro, quella delle madri lasciate sole, quella di chi è rinchiuso e invisibile. 𝐋𝐚 #𝐃𝐞𝐦𝐨𝐜𝐫𝐚𝐳𝐢𝐚𝐂𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧𝐚 è nata per questo: 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐩𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐕𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥𝐨 𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚. E oggi, davanti a un mondo che ha smarrito la bussola, lo diciamo con forza: torniamo alla Dottrina Sociale della Chiesa, torniamo alla politica come servizio, torniamo al coraggio del bene comune. #PapaFrancesco 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐜𝐨𝐦𝐨𝐝𝐨. È semplicemente stato cristiano. 𝐄 𝐧𝐨𝐢 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐥𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐮𝐢”.

Le intuizioni di Marco Pannella sull’Africa negli anni ’80

Prima che iniziasse la grande migrazione dall’Africa verso l’Europa, un uomo politico italiano, nel silenzio generale, disse che se l’Europa non fosse intervenuta a sostegno dei Paesi africani, ci sarebbero stati problemi. Questo politico si chiamava Marco Pannella e queste cose le diceva negli anni ’80 del secolo passato. Le sue previsioni si sono rivelate esatte. Oggi, in verità, qualcosa si sta muovendo. Ma, a parte l’esperienza importante di Cuffaro e della Democrazia Cristiana da lui rilanciata, i ‘movimenti’ che vanno in scena in Africa sono di altra natura. La Francia, che fino a un anno e mezzo fa controllava ben 14 Paesi africani secondo una logica di sfruttamento coloniale, sta perdendo, ad una ad una, le colonie africane. In Africa, oggi, c’è un’oggettiva prepondenza della Cina e della Russia che, bisogna ammetterlo, stanno facendo quello che avrebbe dovuto fare l’Europa: offrire agli africani una collaborazione per governare la crescita economica di questo Continente. Cina e Russia lo fanno gratis? No. Dietro la loro azione in Africa c’è una logica geopolitica. Che non è il mero sfruttamento sul modello coloniale francese. Noi qualche volta abbiamo criticato Papa Francesco. Ma sulle guerre e sui poveri del mondo aveva ragione. E fa bene il nppstro vecchio amico Andrea a sottolineare l’importanza del Sovranismo sovranazionale nell’attività di assistenza nelle aree povere del mondo. Altro che riarmo!

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