“L’aveva detto il Signore che il Figlio dell’uomo sarebbe stato consegnato ai peccatori per essere Crocifisso e risorgere il terzo giorno”

di Frate Domenico Spatola

Commento al Vangelo della Veglia di Pasqua (anno C): Luca 24, 1-12

Nessun evangelista potè raccontare i tempi e i modi della Risurrezione del Signore. Dànno solo indizi per incontrarlo. I discepoli, osservanti della Legge del sabato, avevano in fretta sepolto il corpo di Gesù, senza imbalsamarlo, per non contaminarsi e celebrare la Pasqua ebraica. Fatta rotolare in fretta la pietra all’imboccatura del sepolcro, rientrarono nelle proprie dimore. Ma al mattino, del primo giorno della settimana, quando era ancora buio, le donne, con unguenti, andarono al sepolcro per la imbalsamazione di Gesù. Le preoccupava tuttavia la pietra tombale che ostruiva l’ingresso. Chi l’avrebbe tolta? Si sorpresero al vederla rimossa. Entrarono timorose, ma si allarmarono quando non trovarono il cadavere. A toglierle dall’angoscia intervennero due uomini, in abito sfolgorante:  “Non cercate tra i morti, Colui che è vivo!”, dissero e aggiunsero: “È risorto!”. Era il primo kerigma, cui fecero seguire la catechesi: “L’aveva detto il Signore che il Figlio dell’uomo sarebbe stato consegnato ai peccatori per essere Crocifisso e risorgere il terzo giorno”. I due testimoni Mosè ed Elia, rappresentavano concordi la Legge e i Profeti. Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo con le altre donne andarono ad annunciare agli apostoli, ma senza  essere credute, perché donne. Pietro andò al sepolcro, a verificare e constatare che il lenzuolo non si era mosso per l’assenza del cadavere. Tornò a riferire stupito.

Foto tratta da La Luce di Maria

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