Via, facciamo un po’ i ‘complottisti’: Trump e in sintesi il progetto ‘Nesara-Gesara’ con il ritorno alla sovranità dei popoli liberati dai debiti e dalle banche centrali con una moneta legata all’oro

Obiettivo: eliminazione della criminale globalizzazione dell’economia. Finisce l’epoca delle grandi diseguaglianze sociali. Non a caso hanno cercato di ammazzare l’attuale presidente americano

Avete mai letto o sentito qua e là le parole Nesara e Gesara? Se sì, sapete di cosa si tratta e sapete anche che queste due parole sono legate al ciclone Donald Trump. Se è la prima volta che vi misurate con queste due parole provate a leggere questo articolo. Come scriviamo spesso, Trump ha un obiettivo preciso: porre fine al sistema economico e finanziario ultra-liberista e globalista. La sua elezione, anzi, rielezione alla Casa Bianca è stata contrastata in tutti i modi, anche con un tentativo di ucciderlo. Chi ricorda l’attentato sa che l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America Trump è salvo per miracolo (foto sopra tratta da Avvenire). Qualcuno sostiene addirittura che sia stato salvato da un intervento degli extraterrestri. Noi non ci avventuriamo su questo terreno, però dobbiamo ammettere che Trump è vivo perché la pallottola che avrebbe dovuto ucciderlo non ha colpito il ‘bersaglio’ per qualche centimetro. Avvertiamo i lettori che quanto leggerete è un po’ ‘complottista’. Ma ormai questa parola non è un’offesa. I ‘complottisti’ anticipano quello che avverrà e si scoprirà nel futuro. Ormai – per citare due esempi – la manomissione del clima da parte dell’uomo, tra scie chimiche e piogge artificiali, è un fatto normale e accettato, così come la natura dolosa dei grandi incendi boschivi che funestano ogni anno il mondo.

Quella del Trump-furioso è una strategia che viene portata avanti tra alti e bassi. Ma non ci sarà un ippogrifo…

Se leggete i mezzi d’informazione più o meno legati al sistema della globalizzazione economica, tra USAID e Unione europea a ‘trazione’ franco-tedesca, avrete notato che Trump, tanto per cambiare, viene definito bizzarro, ondivago, un po’ matto, privo di strategia, addirittura dannoso per il popolo americano. In realtà le cose sono un po’ diverse. Che nell’atteggiamento del presidente USA ci sia un po’ di finzione scenica, beh, è evidente. Ma c’è un filo conduttore che lega almeno una parte dei provvedimenti adottati dalla presidenza Trump: l’attacco ai ‘gangli’ della globalizzazione, dal libero scambio delle merci alle Borse, fino al mercato obbligazionario e la penalizzazione di quelli che possiamo definire i ricchi, tra miliardari, Borse, multinazionali e i celeberrimi ‘Fondi’. In questa fase c’è l’illusione che la ‘pazzia’ del presidente USA sia quanto meno contenuta. Sarà così? Ne dubitiamo. Quella del Trump-furioso è una strategia che viene portata avanti tra alti e bassi. Ma non ci sarà un ippogrifo. L’azione di Trump proseguirà con un andamento a sinusoide. Seminando ‘bordelli’ che fiaccheranno l’economia liberista sino a sfinirla.

Le contraddizioni della Cina di Xi Jinping oggi ‘prigioniera’ del sistema globalista alla faccia del BRICS

Nel prpcedere a zig zag di Trump possiamo distingere due azioni: una catabolica (di distruzione del sistema globalista) e una anabolica (costruzione di un nuovo sistema economico e sociale mediato dalla politica antiglobalista). Gli scritti che si leggono sulla rete raccontano di “ritorno all’età dell’oro”. Non è solo una metafora: il progetto prevede anche il superamento delle monete speculative e il ritorno alle monete legate all’oro. Nulla di nuovo: l’associazione BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), poi BRICS con l’arrivo del Sudafrica e oggi con l’adesione di una quindicina di Paesi, più tanti altri Paesi pronti a entrare nel progetto prevede proprio la creazione di una moneta comune ai Paesi dello stesso BRICS legata all’oro e alternativa al dollaro americano. Il problema è che la Cina ha giocato e continua a giocare su due tavoli: agli alleati del BRICS promette la moneta comune legata all’oro e alternativa alla divisa statunitense; contemporaneamente i cinesi sono rimasti prigionieri di un’economia imperniata sulle esportazioni, cioè su quella globalizzazione che Trump e i suoi collaboratori, piano piano, distruggeranno. Per usare un termine calcistico, Trump ha messo in ‘fuori gioco’ la Cina di Xi Jinping che ora annaspa. E sta per essere ‘colpita’ da progetto Nesara-Gesara insieme con i massoni falliti dell’Unione europea dell’euro. Non sfugge agli osservatori attenti che oggi a difendere la globalizzazione sono rimasti i rinnegati del Partito Democratico americano, l’Unione europea dell’euro e la Cina.

La restituzione della sovranità ai popoli

Nesara, semplificando al massimo, analizza il primato dell’economia sulla politica iniziato nei primi anni ’80 del secolo passato. Una ‘teratologia’ economica che si è trasformata nella finanziarizzazione della stessa economia. La riflessione di Nesara risale agli anni ’90, quando il Partito Democratico americano, vera e propria cancrena delle Democrazia mondiali, si consegnava anima e corpo alla globalizzazione, trascinandosi quasi tutti gli ottusi e vacui partiti politici socialisti e post comunisti europei. Nesara ipotizza la liberazione dei lavoratori dalla schiavitù della globalizzazione, l’eliminazioni delle Banche centrali e il citato ritorno alle monete legate all’oro e ad asset reali. Nesara si è evoluto in Gesara. Che punta, per esempio, alla cancellazione dei debiti. Basti pensare al debito pubblico truffaldino con il quale la Germania ha tenuto e continua a tenere sotto controllo i Paesi europei rimasti intrappolati nell’imbroglio dell’euro. Non è un caso che uno dei primi obiettivi è l’affondamento della Germania, condizione necessaria per il ripristino della libertà in Europa. Nulla di nuovo: è stato così anche negli primi anni ’40 del secolo passato. Una variante dell’eterno ritorno delle stesse cose… Quando le Banche centrali salteranno scompariranno anche i debiti: questo è uno degli obiettivi finali di Nesara-Gesara. Si punta, insomma, alla sovranità restituita ai popoli. Ma per raggiungere questo traguardo bisogna cacciare dal tempio i mercanti della globalizzazione: che è ciò che ha iniziato a fare Trump. Credeteci: siamo solo all’inizio dei ‘giochi’. Ci sarà da divertirsi.

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