La brutta figura Ursula von der Leyen: non può andare alla Casa Bianca perché Trump non la riceverebbe ed è costretta ad andare a rimorchio di Giorgia Meloni che si accinge a fare un viaggio a vuoto

Questi ancora non hanno capito che il presidente USA vuole distruggere la criminale globalizzazione. I dazi doganali del 10% a tutti i beni che entrano in America sono il primo passo verso la fine del sistema ultra-liberista

In Italia – quando era ancora un Paese libero con autonomia politica, economica e monetaria con la gloriosa lira – se si doveva indicare una persona che aveva fatto una pessima figura si usava dire: “Ha fatto una figura da due lire!”. Anche se siamo infognati nella truffa tedesca dell’euro, grazie ai politici che, per la seconda volta, hanno consegnato l’Italia alla Germania (la prima volta è avvenuta con Benito Mussolini), la formula è ancora valida. E noi la utilizziamo per indicare la pessima figura che sta facendo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Dovrebbe essere lei, visto che i trattati hanno tolto ai Paesi Ue le competenze in materia di commercio per assegnarle all’Unione europea, in qualità di presidente della Commissione europea, a trattare con il presidente Donald Trump su dazi doganali. Invece Ursula, temendo, peraltro a ragione, di non essere nemmeno ricevuta alla Casa Bianca, si è incredibilmente accodata a Giorgia Meloni, capo del Governo italiano. La quale, a propria volta, come si dice in questi casi, ha un cuore di leone e un cuore d’asino: era partita in quarta per incontrare il presidente americano e ora è diventata, di fatto, la portavoce di Ursula che le ha assegnato i ‘compiti a casa’. Parlerà a nome dell’Ue a un presidente degli Stati Uniti d’America che considera l’Unione europea per quello che è: un imbroglio tedesco che ha provato più vote a fregare gli USA. Veramente incredibile! Si fa finta di non vedere che Trump ha già assestato un colpo duro alla globalizzazione, perché oggi qualunque Paese del mondo che esporta beni in America paga un dazio del 10%. Poiché miliardi di beni esteri entrano ogni giorno negli USA, già con questa mossa, che tutti hanno accettato, gli americani hanno iniziato a ridurre il deficit federale e a inebolire la criminale globalizzazione economica.

Il premier spagnolo Pedro Sanchez è volato in Cina ha siglato accordi commerciali con il Dragone. Che è quello che avrebbe dovuto fare la Meloni per conto dell’Italia, altro che trattare per conto di un’Unione europea di falliti politicamente prima che economicamente

Se la visita della Meloni a Trump fosse stata espressione del solo cuore di leone – la presidente del Consiglio italiano che vola a Washington per trattare questioni economiche che riguardano Italia e America, tenendo fuori la fallimentare Unione europea, come ha fatto il premieri spagnolo Pedro Sanchez, che è volato in Cina per siglare accordi tra il suo Paese il Dragone – ebbene, la visita avrebbe avuto un grande senso politico. Ma recarsi alla Casa Bianca per trattare per conto dell’Unione europea, oltre che apparire come una sostituzione impropria, sarà una vista inutile. Ma gli ‘europeisti’ – e ormai la Meloni si è intruppata in questa ‘eletta schiera’ – l’hanno capito che l’obiettivo di Trump è la distruzione del sistema ultra-liberista e globalista? Veramente la Meloni va a trattare con Trump, per conto di una fallita Unione europea con l’economia che precipita di giorno in giorno, per ottenere l’abolizione dei dazi doganali? E’ così difficile capire che a Trump, del crollo della Borsa americana e, in generale, del crollo delle Borse mondiali non gliene puù fregare di meno? L’hanno capito che per il presidente USA la tempesta sulle obbligazioni è manna dal cielo? Lo sanno che Trump spera che che l’Ue appioppi pesanti balzelli ai giganti americano del Web dei quali, al pari dei ricconi di Wall Streat, non gliene frega assolutamente nulla?

Veramente tragicomico il ‘comunista’ Xi Jinping che difende la globalizzazione. Gli accordi tra Cina e Ue come l‘ogghiu fitusu e a pateddra sfunnata…

La criminale globalizzazione che Trump vuole eliminare ha distrutto diritti sociali in tutto il mondo e ha fatto aumentare a dismisura le diseguaglianze. Un numero ristretto di soggetti, oggi, controlla la stragrande maggioranza delle ricchezze del Pianeta. Quando i vaccini venivano prodotti dagli Stati salvavano le persone. Oggi che i vaccini sono prodotti dalle multinazionali farmaceutiche si inventano pandemie e si fanno passare per ‘vaccini’ terapie geniche peraltro rischiose, contrabbandate come ‘vaccini’, che vengono imposte con ricatti. Vergogne senza fine. Passi che i falliti dell’Unione europea, che hanno venduto l’anima alla globalizzazione, siano oggi con il ‘culo a terra’ e brancolano nel buio. Sconcerta, invece, l’atteggiamento del leader della Cina, Xi Jinping, prigioniero, anche lui con il suo Paese, di una globalizzazione che pure, da comunista e da presidente di un Paese comunista, dovrebbe avversare. Tragicomica, infine, l’apertura dell’Unione europea alla Cina e della Cina all’Unione europea: due realtà vendute alla globalizzazione, che hanno vissuto grazie alle esportazioni, per lo più in America, adesso si mettono insieme: per fare che cosa? Io esporto da te e tu esporti da me? Ma a cu hannu a fari ririri? Questo eventuale accordo commerciale porterà allo zero assoluto. Come usiamo dire noi in Sicilia, per la precisione a Sciacca, si uncieru, l’ogghiu fitusu e a pateddra sfunnata…

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