Pandemia e ‘vaccini’ anti-COVID-19: Anthony Fauci e un folto gruppo di funzionari del mondo sanitario statunitense sotto inchiesta in sette Stati americani

Per ora si tratta solo di accuse da provare. Ma la notizia è importante, perché negli USA l’autonomia dei 50 Stati è una cosa seria, se è vero che ogni Stato una una propria giurisdizione

Brutte notizie per i politici che hanno gestito la pandemia e la controversa stagione dei ‘vaccini’ o presunti tali, contro il COVID-19. Anthony Fauci (foto sopra tratta da Wikipedia) e un gruppo di alti funzionari del mondo sanitario statunitense sono finiti sotto inchiesta in sette Stati americani: Arizona, Pennsylvania, Florida, Louisiana, Texas, Missouri e Oklahoma. Ne dà notizia il periodico indipendente NATURAL NEWS (qui l’articolo). Non è una vicenda da prendere sottogamba. In America l’autonomia dei 50 Stati è una cosa seria: ogni Stato ha un proprio Parlamento, un proprio Governo e Tribunali statali. La Giustizia, negli USA, può cambiare da Stato a Stato. Ciò significa che Fauci, all’epoca Direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), punto di riferimento del Governo federale americano durante la stagione della pandemia, è finito sotto inchiesta in sette Stati diversi. Non è una cosa di poco conto: anzi. Il dubbio, terribile, è che nel nome dell’emergenza sanitaria persone sane siano state costrette a inocularsi un siero sperimentale che non è un vaccino ma che è stato fatto passare come vaccino da un’informazione distorta all’ombra delle multinazionali farmaceutiche. Il dubbio è che la presenza di tanti morti e le tantissime persone colpite dagli effetti avversi che si porteranno dietro per tutta la vita menomazioni più o meno gravi possano essere legate alla controversa stagione delle vaccinazioni anti-COVID-19. Ribadiamo: per ora sono solo dubbi ma ora ci sono le Magistrature di sette Stati americani che stanno indagando. In più c’è l’aumento di morti improvvise e di patologie cardio-vascolari del periodo che stiamo vivendo. Con il dubbio che anche queste paologie possano essere legate alla stagione del COVID-19.

Le accuse, se verranno provate, costituirebbero gravi violazioni dei diritti umani. Attenzione, perché in America con la salute non si scherza. Sullo sfondo l’ipotesi di risarcimenti

In questa fase, ovviamente, si parla di “presunti reati”. Le denunce si basano sulle testimonianza delle famiglie di 80 vittime. Vengono contestati i protocolli ospedalieri, le cure effettuate e la coercizione. I presunti reati contestati sono omicidio colposo involontario, aggressione, maltrattamenti agli anziani, sequestro di persona, violazioni delle leggi statali. Tutte accuse che dovranno essere provate ma che ci dicono che negli Stati Uniti d’America la già citata controversa stagione del COVID-19 e delle ‘vaccinazioni’ di massa non sono state dimenticate. Ci sono anche segnalazioni dei whistleblower (circostanze che possono portare a ipotizzare irregolarità e illeciti) e il Rapporto 2024 Camera dei Rappresentanti del Dicembre 2024. “La presentazione di richieste di rinvio a giudizio in sette Stati – si legge nelle conclusioni dell’articolo – rappresenta un significativo sforzo nazionale per ottenere giustizia per coloro che hanno sofferto durante la pandemia di COVID-19. Le accuse, se verranno provate, costituirebbero gravi violazioni dei diritti umani. Con l’avanzare del processo legale, l’opinione pubblica seguirà attentamente l’iter per verificare se questi funzionari di alto profilo saranno ritenuti responsabili delle loro azioni. La crociata per la giustizia continua, con famiglie e attivisti determinati a garantire che la verità venga alla luce e che i responsabili siano assicurati alla giustizia”. In America con la salute non si scherza. Ricordiamo che per gli effetti del glifosato sulle persone sono stati comminati risarcimenti miliardari. Ed è proprio quello che fa tremare i potenti che hanno gestito la pandemia in America: l’apertura di una stagione di risarcimenti che porterebbe al fallimento chi si è arricchito nel nome del virus COVID-19.

Le inchieste non hanno alcunché a che vedere con l’impegno assunto dal presidente Trump in campagna elettorale di fare luce sulla pandemia e sulla pedofilia

Le inchieste in sette Stati diversi prescindono dall’azione politica. Ci riferiamo all’impegno assunto in campagna elettorale dall’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, di fare luce sui punti oscuri della gestione della pandemia. Di questo si sta occupando il Segretario della Salute-Sanità (l’equivalente di un Ministro in Europa), Robert Kennedy junior. Da quello che intuiamo, in questo momento l’attuale amministrazione americana è impegnata a dare una bella ‘strigliata’ ai Paesi che hanno approfittato del mercato libero per esportare negli USA merci senza fine. Una ‘strigliata’ è in corso anche per i ricconi di Wall Streat che non sono né amici di Trump né, tanto meno, suoi elettori. Con molta probabilità, per sistemare il deficit federale americano la vicenda dei dazi doganali si protrarrà per almeno un altro mese, tra alti e bassi. Il tempo di trovare gli accordi con gli Stati che dovranno o ridurre le esportazioni in America o cominciare ad acquistare beni americani. Non si sa se poi l’amministrazione americana affronterà prima la questione pedofilia, altra piaga dell’Occidente di oggi, o la gestione del COVID-19 e relativi affari sui ‘vaccini’. Noi aspettiamo con fiducia e siamo certi che il ‘bordello’ che scoppierà in America sul COVID-19 si trasferirà, per dirla alla siciliana, ‘paro paro’ anche in Europa, dove fino ad ora hanno ‘insabbiato’ tutto.

Se negli Stati Uniti scoppierà il ‘bordello’, state certi che gli effetti arriveranno anche in Europa dove fino ad ora hanno ‘insabbiato’ tutto

Noi non dimentichiamo la terapia genica sperimentale imposta come ‘vaccino’, non dimentichiamo il Green pass totalmente privo di basi scientifiche, non dimentichiamo l’imposizione di un ‘presunto’ vaccino ai lavoratori, che venivano sospesi dallo stipendio se lo rifiutavano. Insomma, ‘cure’ in stile ‘cinese’, Paese al quale, non a caso, l’attuale Unione europea sta cercando di accompagnarsi nell’illusione di salvare la globalizzazione. Per non parlare della farsa del ‘consenso informato‘ per la vaccinazione anti-COVID-19. O la limitazione delle libertà personali senza una legge dello Stato ma sulla base di provvedimenti amministrativi! E che dire degli strafalcioni andati in scena in televisione, con il grottesco invito di politici di regime ai cittadini che si rifiutavano di portare i propri cervelli all’ammasso ad avere “fiducia nella scienza”, come se la scienza fosse una religione? Così come non abbiamo dimenticato i due morti al giorno post vaccinazione anti-COVID-19 tra il 27 Dicembre 2020 e il 27 Luglio 2021 che venivano giustificati con la formula della mera “correlazione temporale”, come se la correlazione temporale fosse una cosa da nulla! Non abbiamo dimenticato nulla. Continuate pure a celebrarvi e a premiarvi tra di voi, cari politici e ‘scienziati’ italici. Ma sappiate che la verità arriverà. Alla Giustizia crediamo un po’ meno, perché quanto avvenuto è veramente incredibile. Ma sappiate che la verità e lo sputtanamento arriveranno: è solo questione di tempo. Con l’elezione di Trump alla Casa Bianca, anche per la sceneggiata macabra della pandemia, “la scure è ai piedi dell’albero, l’albero cadrà”.

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