Gli invasi artificiali sono tutti colmi di acqua e procedono i lavori sulle reti idriche della nostra Isola. Estate in anticipo? No. Avremo ancora piogge. Il successo delle aziende agrumarie siciliane

Consueto appuntamento mensile con Mario Pagliaro per fare il punto della situazione idrica in Sicilia. La messinscena della siccità è stata archiviata. Lo stato degli invasi artificiali della nostra Isola. Ci aspettano tante altre piogge primaverili. Gli agrumi siciliani, oltre che imbattibili a tavola, stanno alimentando la crescita delle industrie

Superata la prima metà di Marzo, siamo tornati a sentire Mario Pagliaro per quello che è diventato un appuntamento mensile con cui fare il punto sulla situazione meteorologica ed economica della Sicilia, in particolare con riferimento all’agricoltura. Esattamente come da noi anticipato nelle precedenti interviste con il chimico del Cnr, la messinscena della siccità nella nostra Isola è stata archiviata, anche perché in Sicilia hanno capito che a Roma non ci sono soldi: insomma cercare soldi dalle parti del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, per dirla alla siciliana, è comu arripararisi unni chiove... La Regione siciliana, in materia idrica, ha dovuto prendere atto della realtà, comunicando i dati: solo a Febbraio risultavano invasati quasi 350 milioni di metri cubi di acqua nei 30 malandati ma enormi invasi siciliani all’1 di Marzo 2025. 

Lei a metà Gennaio ci aveva detto che “il volume di acqua contenuto in 30 invasi siciliani era “in rapidissimo recupero. A fine Dicembre la Regione registrava nel complesso 195 milioni di metri cubi invasati rispetto ai 171 rilevati di fine Novembre” sottolinenando come, “da allora, sono cadute nuove enormi quantità di pioggia e neve”. Adesso arriva questo dato: 345 milioni di cubi invasati all’1 Marzo. Siamo governati da pasticcioni che continuano a blaterare di “siccità” e “dissalatori”?

“No. La carenza di precipitazioni fra Settembre 2023 e Luglio 2024 ha messo a nudo la situazione di grave dissesto delle reti idriche siciliane e una serie di ritardi gestionali per cui, ad esempio, l’enorme Lago di Lentini, capace di contenere 134 milioni di metri cubi d’acqua dolce e regolarmente pieno d’acqua veniva lasciato inutilizzato, nonostante la breve distanza tanto dalla pianura di Catania che dall’agro Siracusano. In breve tempo, questo invaso è stato rimesso in esercizio portandovi le pompe necessarie al prelievo dell’acqua. Al contempo sono partiti interventi di riparazione delle condotte ammalorate in moltissime aree della Sicilia, in alcuni casi sostituite integralmente. Sono anche stati rimessi in funzione numerosi pozzi abbandonati da anni. In breve, il forte calo delle precipitazioni dell’Autunno-Inverno 2023-24 ha determinato un significativo e diffuso miglioramento delle fatiscenti ma imponenti infrastrutture idriche della Sicilia. Miglioramento che deve proseguire, continuando a risanare le reti idriche per poi passare agli invasi, partendo da quelli più bisognosi di interventi di manutenzione. Come sta avvenendo”.

C’è chi continua a parlare di siccità in Sicilia. Può darci qualche numero? Quanta acqua c’è nell’Ancipa? Quanta acqua c’è nella diga Rosamarina? Qual è la situazione nel lago di Piana degli Albanesi e nel lago Poma? 

“I numeri li pubblica regolarmente la Regione siciliana. Il lago Ancipa è praticamente pieno: a fronte di una capacità di 30 milioni di metri cubi, l’1 Marzo invasava quasi 26 milioni di metri cubi. Il lago Rosamarina a Caccamo ne conteneva 18,6 milioni a fronte di una capacità di 100. Il lago di Piana degli Albanesi, quasi 9 milioni. Il lago Poma conteneva l’1 Marzo 26,3 milioni di metri cubi a fronte di oltre 72 di capacità. Oltre ai valori assoluti, occorre guardare al tasso di crescita, che è fortemente positivo per tutti gli invasi. Il Lago Arancio, a Sambuca, conteneva a inizio Febbraio 4,91 milioni di metri cubi di acqua, che 28 giorni dopo erano diventati 8,26. Il Lago di Lentini conteneva a inizio Febbraio 75 milioni di metri cubi di acqua che a fine mese sono diventati oltre 91 milioni. Il Poma è passato da 20 a 26 milioni. E così via”.

Siamo alle soglie della Primavera. Qual è il quadro meteorologico per la Sicilia? Siamo reduci da 2 giorni di intenso scirocco, cui ha fatto seguito una bellissima Domenica 16 Marzo, cioè ieri, soleggiata e sferzata dai venti freddi di tramontana. Avremo nuove piogge o ci avviamo verso giornate calde e asciutte?

“Avremo ancora a lungo freddo e pioggia anche in Sicilia. Il quadro meteorologico in Europa resta dominato dal riscaldamento troposferico che fa affluire sul Mediterraneo continui afflussi di aria gelida di origine artica o artico-russa, e non ‘dai Balcani’, che ne sono semplicemente attraversati. L’aria gelida ha già raggiunto il Nord Est: nevica sulle Dolomiti, così come nevica in Spagna, ad esempio a Segovia. Martedì 18 tornerà la neve in quota sui rilievi siciliani più alti. Le piogge, saranno abbondanti e diffuse. Ecco quelle previste dal modello previsionale del Centro meteo europeo di previsioni a medio termine entro la mezzanotte di Mercoledì 19 Marzo. Ciò che conta, al di là dell’andamento di pochi giorni, è che il quadro meteorologico in tutta Europa resta dominato dal riscaldamento stratosferico. La Russia continua ad essere sotto la neve anche nelle sue regioni europee. L’Italia ha ricevuto nei 3 mesi invernali enormi quantità di neve e pioggia. I rilievi continuano ad essere tutti profondamente innevati. In settimana, hanno dovuto rinviare la gara di Coppa del Mondo in Val d’Aosta per la forte e prolungata nevicata. L’Arno ha rischiato di esondare, ed ovunque si registrano invasi stracolmi di acqua. Nella piccola Lucania, ad esempio, l’invaso del Camastra che già conteneva 9 milioni di metri cubi a fine Febbraio è stata autorizzata ad invasarne oltre 11 milioni”.

Un’ultima domanda, in attesa di tornare a sentirci ad Aprile. Cambiamo argomento: dalla meteorologia all’agricoltura. Lei è stato il primo a parlarci dell’olio essenziale di arancia come pesticida e fungicida a vasto spettro. La Sicilia è di gran lunga il primo produttore nazionale di olio di arancia e di altre essenze di agrumi grazie alle sue numerose aziende agrumarie. Come va l’economa di queste aziende? 

“Trainata prima dall’aumento elevatissimo del prezzo dell’olio di arancia e poi da quello del succo di arancia, l’industria agrumaria siciliana cresce da anni a ritmi eccezionali. Il prezzo dell’olio di arancia aumenta senza sosta grazie alle nuove applicazioni dell’olio e del suo componente principale, il limonene, che oggi vanno molto al di là dei settori cosmetico ed alimentare. Fra essi, appunto, l’uso dell’olio di arancia come biopesticida a vasto spettro. Oltre ad avere una storia affascinante, l’industria agrumaria siciliana è una grande realià economica e tecnologica il cui fatturato, pari ad oltre 300 milioni di euro, cresce senza sosta. Ci sono singole aziende siciliane che hanno visto crescere il fatturato fra il 2022 e il 2023 del 42%, raggiungendo i 59 milioni di euro di ricavi. E’ un’economia che va conosciuta da vicino e meglio da parte di tutti gli italiani, specie perché sono molte e di grande rilievo sociale ed economico le recenti scoperte relative ai prodotti e ai sottoprodotti di questa industria. Per questo, fra l’altro, abbiamo pubblicato lo scorso anno uno studio internazionale aggiornato sull’economia agrumaria in Sicilia”.

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