Il Parlamento europeo si ‘inchina’ alla prepotenza di Germania e Francia che vogliono (o s’illudono?) salvarsi gestendo gli 850 miliardi di euro di commesse per l’Europa armigera. Ma…

Niente voto il piano che avrebbe potuto ‘inchiummare’ in Aula Ursula von der Leyen: solo la sceneggiata del voto su un parere non vincolante

Il Parlamento europeo si ‘inchina’ davanti alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Invece di imporre un dibattito con voto finale sul programma di riarmamento dell’Ue pari a circa 850 miliardi di euro (che ancora non si sa da dove prendere), un mega-fondo che i governanti di Germania e Francia pensano di utilizzare per sostenere le proprie traballanti economie, il Parlamento di Strasburgo si è limitato e esprimere un parere su una sorta di ‘Libro bianco’ della difesa europea. Una sceneggiata ridicola, degna in tutto e per tutto di un’Unione europea tragicomica ormai allo sbando. La differenza tra il voto sul programma di spesa da 850 miliardi di euro e il voto sulle fumose chiacchiere del ‘Libro’ più o meno bianco è sostanziale. Il voto del Parlamento sul programma di spesa sarebbe stato vincolante e la von der Leyen temeva di cadere in Aula. Il voto espresso sul parere, peraltro non vincolante per l’esecutivo europeo, ha eliminato il rischio, per la presidente della Commissione europea, di essere ‘impiombata’ in Aula.

Ora parte la ricerca dei minchioni che dovranno ‘cacciare’ 850 miliardi dii euro: va pigghiali…

Resta una pessima figura di un’istituzione – il Parlamento europeo – che ha dimostrato ancora una volta di contare poco o nulla e di essere solo lo ‘sbabello’ della Commissione europea. Restano anche le divisioni: il parere sulle ‘chiacchiere è stato approvato con 419 voti a favore e 204 contrari. Più i ‘Ponzi Pilati’ che in questi casi non mancano mai: gli astrenuti, che sono stati 46. Se andate a leggere la notizia su altri giornali vi divertirete con le divisioni tra le forze politiche. Noi invece vi raccontiamo gli aspetti ‘concreti’ di questo ennesimo mangia-mangia ‘europeista’: dove trovare i soldi e come spenderli. Come già accennato, non lo sanno nemmeno loro dove trovarli. L’unica cosa chiara è che nessuno dei 27 Paesi Ue si vuole indebitare. Morale: bisogna trovare i minchioni che ‘cacceranno la moneta’, come si usa dire a Roma. E qui arriva la parte divertente. Vediamola.

Una parte di questi soldi la pagherannogli agricoltori dell’Europa mediterranea, più una mezza ‘sforbiciata’ a quello che resta del Fondo di Sviluppo e Coesione

Cominciamo con i soldi da trovare. Una parte di questi 850 miliardi (e non 800: c’è stato un ritocco all’insù) dovrebbero essere presi dai fondi destinati agli agricoltori dell’Europa mediterranea, che sono considerati l’ultima ruota del carro dell’economia europea. Quanti ne scipperanno? Non si sa. L’unica cosa che si sa è che verranno colpiti i produttori di grano, di agrumi e di altri frutti. Succederà un ‘casino’ ma alla fine ci riusciranno. In ogni caso, saranno numeri importanti ma minimi rispetto agli 850 miliardi di euro che servono. Così la von der Leyen e compagni proveranno a scippare soldi al Fondo di Sviluppo e Coesione. Non saranno grandi ‘numeri’, perché una parte di questi soldi sono giù finiti in Ucraina tra armi e foraggiamenti vari insieme con una parte dei soldi del Pnrr.

Sapete come finirà alla tirata delle somme? Che cercheranno di mettere le mani sul risparmio privato dei cittadini europei: che è sempre stato il sogno proibito degli ‘europeisti’

Stiamo arrivando al cuore di questa operazione ‘europeista-banditesca’. L’Italia, con il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, capeggia la schiera di chi dice che bisogna ricorrere ai soldi dei privati. Idea che è piaciuta a tutti. Sempre come accennato, bisognerà trovare i minchioni che, come si usa dire a Palermo, c’hannu a mettiri a pila, ovvero debbono scucire i denaro. Si parla di fondi che mobilitano altri fondi che mobilitano ulteriori fondi e bla bla bla. Tutte minchiate. Nessuno mette i propri soldi per ‘parare il culo’ dei sistemi economici tedeschi e francesi. Come abbiamo scritto stamattina, alla fine proveranno a scippare il risparmio privato ai cittadini europei (qui l’articolo). Attenzione: non è un’idea nuova. Gli ‘europeisti’, con una ventina di anni di ritardo (questi sono i loro tempi), hanno capito che la ‘monetazione a credito’ del sistema euro non funziona più, soprattutto ora che i sistemi economici tedeschi e francesi stanno franando. Già da tempo si parla di ‘valorizzare’ il risparmio privato degli ignari cittadini europei che, è noto, nella cosiddetta “Europa dei popoli” contano quanto il due di coppe con la briscola a denari. Ora non è più tempo di discussione perché i soldi servono. Insomma, mettiamo nel contro un prelievo forzoso ‘europeista’. Fantasie? Vedremo.

Germania e Francia cercheranno di gestire questi fondi trasformando le proprie industrie, per esempio automobilistiche, in industrie delle armi. Ma scoppierà un casino perché altri Paesi europei vorranno partecipare al ‘banchetto’

Tutto risolto? No. Sono tanti i governanti europei che hanno capito il gioco di tedeschi e francesi. Ovvero? Semplice: trasformare gli apparati industriali, a cominciare dalle industrie automobilistiche tedesche e francesi, in aziende che producono armi. Non diteci che avete dimenticato quando durante la èpandemia certe industrie hanno iniziato a produrre mascherine ‘ingrasciandosi’ (leggere riempendosi) di denaro pubblico. Ma non tutti sono stupidi. Già gli esponenti di alcuni Paesi Ue hanno messo le mani avanti: anche loro potrebbero produrre armi e c’è anche chi potrebbe puntare sui servizi per il mondo militare. Insomma, la ‘torta’ andrà divisa almeno in parte. Ovviamente questo non piacerà ai Governi tedeschi e francesi che hanno organizzato questa ‘bordelliata armigera’ pi futtisi a munita, cioè per gestire le commesse militari miliardarie. Cosa stiamo cercando di dire? Che appena la Commissione europea avrà ‘alleggerito’ le tasche dei minchioni che dovranno pagare la stragrande maggioranza di questi 850 miliardi di euro, ebbene, esploderà, per dirla alla siciliana, un’enorme sciarra p’a cutra, ovvero una baraonda per arraffare questi denari. Germania e Francia faranno comunque la parte dei leoni. Ed è anche logico: la Francia ha perso quasi tutte le colonie in Africa e l’uranio ‘a gratis’ e deve almeno ritardare il crollo in attesa di improbabili soluzioni strutturali; mentre le auto tedesche ‘non le vogliono più nemmeno i cani’ e non è pensabile che la Germania diventi come l’Italia: non scherziamo! In più c’è l’America di Donald Trump che sta iniziando a smantellare il sistema ultra-liberista e globalista e questo ridurrà drasticamente le esportazioni Ue. Un altro casino. E non stiamo considerando le altre azioni che America e Russia metteranno in atto per affondare l’Unione europea. Noi prevediamo ‘augelli senza zucchero’…

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