Trump vuole le terre rare ucraine e fa finta di non sapere che in buona parte sono sotto il controllo russo. Zelensky fa finta di non sapere che l’80-90% della Regione russa di Kurks è già nelle mani di Putin

In queste ore tra Trump, Putin, Zelensky, NATO e Unione europea va in scena una commedia degli inganni

Circolano sulla rete due notizie un po tragicomiche. Sono due notizie che riguardano l’Ucraina. La prima è una dichiarazione del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump. Che in cambio del proseguimento del sostegno economico e militare a Zelensky ha chiesto in cambio l’equivalente di 500 miliardi di dollari in terre rare che oggi nel mondo, per il 90% circa, si trovano nella Cina. C’è, però, un piccolo problema, un dettaglio, per così dore: e cioè che oggi il 50% circa delle terre rare dell’Ucraina è passato sotto il controllo della Russia. Ciò non significa che il restante 50% delle terre rare ancora oggi controllate dall’Ucraina non possano essere cedute agli americani. Ciò posto, non sfugge una contraddizione: Trump, in auesti giorni, ha detto di aver èarlato con il presidente della Federazione Russa, Vladìmir Putin. Obiettivo: porre fine alla guerra. Ma se il presidente statunitense vuole lo stop alla gierra in Ucraina perché chiede a Zelensky terre rare per un valore di 500 miliardi di dollari per continuare ad appoggiare l’Ucraina nella guerra contro la Russia? Insimma, Trump vuole lo stop alla guerra in Ucraina o il proseguimento della stessa guerra?

La sensazione è che Trump e Putin, che sottobanco sono d’accordo, stiano prendendo per i fondelli Zelensky, l’Unione europea e la NATO

Seconda notizia. Zelensky offre alla Russia uno scambio: i territori della Regione russa di Kurks occupati da Ucraini (con il supporto di mercenari e della NATO) in cambio delle Regioni ucraine conquistate sul campo dalla Russia (qui un articolo). Anche in questo ci sono die piccoli dettagli. In primo luogo va detto che i russi, rmi alla mano, si sono ripresi dall’80 al 90% del territori della Regione di Kurks. Militari ucraini, mercenari e NATO controllano una piccola porzione di Kurks rispetto a quanto questo territorio è stato attaccato e conquistato da ucraini e, in generale, occidentali. In questa fase i militari russi sono concentrati a completare la conquista del Dombass e a bombardare ‘a random’ l’Ucraina. Dell’angolo della Regione russa di Kurks dove sono stati confinati gli ‘invasori’ si occupano in questa fase i militari della Corea del Nord, che si limitano a tenere ‘a bagnomaria’ ucraini, mercenari occidentali e NATO. L’invasione della Regione russa di Kurks avrebbe avuto valenza militare se gli invasori fossero riusciti a colpire cottà e infrastrutture russe. Ma i militari russi prima hanno bloccato gli attacchi degli invasori e poi li hanno confinati in una parte della Regione di Kurks, limitandosi e renderli inoffensivi. Morale: manca l’oggetto dello scambio da parte ucraina, perché i russi si sono già ripresi quasi tutta la Regione di Kurks. In ogni caso Putin mai e poi mai avrebbe accettato un simile scambio: i russi, dall’invasione di Napoleone in poi, passando per l’assedio di Leningrado, i propri territori li difendono e se li riprendono con le armi, non certo con le trattative. Leggendo certe notizie che non hanno né capo, né coda, si ha la sensazione che Trump e Putin, che sottobanco sono d’accordo, stiano prendendo per i fondelli Zelensky, l’Unione europea e la NATO… Come il presidente americano dall’altra parte dell’Oceano, anche Putin aspetta l’esito delle elezioni politiche in Germania, limitandosi a contribuire alla lenta crescita del prezzo del gas per finire di ‘incaprettare’ l’economia europea.

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