INCHIESTA/ I sistemi criminali che stanno dietro i migranti che arrivano negli Usa e in Europa. Perché con la rotta turca e mediorientale il Piano Mattei del Governo Meloni non basta più

In America il grande affare dei migranti che arrivano dal Sudamerica è legato alla droga. In Europa il ‘gioco’ si regge’ sui soldi che ogni migrante paga ai criminali che gestiscono il trasporto via mare. In entrambi i Continenti c’è l’interesse della politica (leggere denaro)

Può anche non piacere ma oggi è sotto gli occhi di tutti l’immagine di un Occidente assediato dai migranti. Negli Stati Uniti d’America il flusso di migranti che arriva dal Sudamerica sembra inarrestabile. Ed è così pure in Europa. Anche se esistono profonde differenze tra i migranti sudamericani che entrano negli USA dal Messico e i migranti che arrivano nel Vecchio Continente passando soprattutto dall’Italia. I migranti che oggi il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta provando a bloccare costituiscono un problema oggettivo per i ceti medio bassi americani, perché la loro presenza riduce i salari (cosa che avviene anche in Europa); i migranti sono il mezzo con il quale i grandi trafficanti di droga fanno arrivare in America il Fentanyl e la cocaina. Il Fentanyl, che ogni anno uccide circa 60 mila cittadini americani, stando a quanto ha affermato Trump, arriverebbe dalla Cina, dal Messico e dal Canada (qui un approfondimento). Poi c’è la questione della cocaina che, secondo Dipartimento di Stato americano, arriva quasi tutta dal Sudamerica (90%), passando per il Messico. Per la cronaca, la Colombia è il maggiore produttore al mondo di cocaina; al secondo posto c’è la Bolivia, al terzo posto il Perù. Nel grande affare della cocaina entra il Venezuela, che si occupa del trasbordo (leggere Cosa nostra). Quando Trump venne eletto per la prima volta nel 2016, la sua amministrazione iniziò la costruzione del muro tra Messico e Texas proprio per provare a bloccare i trafficanti di cocaina e oppioidi sintetici. Ma venne travolto da una campagna di stampa internazionale di denigrazione. Non è difficile immagimare chi cìera dietro la dispendiosa battaglia mediatica condotta dai media contro Trump.

Il demenziale programma di meticciamento dell’Europa per eliminare le guerre

Molto diverso lo scenario dei migranti che arrivano in Europa. I soggetti interessati a questo traffico umano sono tanti. I migranti servono in primo luogo, come negli USA, a ridurre i salari e, soprattutto, per eliminare i diritti dei lavoratori europei. In più, nei programmi di un certo ‘europeismo’ fondamentalista, c’è la lenta sostituzione della popolazione europea per eliminare le differenze tra le stesse nazioni dell’Europa. Grazie a questo demenziale programma di ‘meticciamento’ della popolazione europea dovrebbero scomparire le guerre che hanno insenguinato l’Europa nei secoli passati. Così la pensavano gli ‘europeist’ massoni sin dagli anni del Secondo dopoguerra. Da allora l’idea di sostituzione della popolazione europea va avanti senza interruzione. Ora, a parte la guerra in Ucraina, che sta dovidento l’Europa, il problema è che, sempre più frequentemente, si manifestano problemi di mancata integrazione tra europei e migranti. In tanti Paesi dell’Europa cresce l’insofferenza verso i migranti. Il sentimento è vicendevole, se è vero che tanti migranti manifestano insofferenza verso gli abitanti dei Paesi europei dove vivono. I recenti fatti di Milano ne sono testimonianza. E non si tratta di un caso isolato.

L’Italia, Paese con identità culturale debole, manifesta evidenti segni di cedimento: basti pensare alle scuole che eliminano i simboli della cristianità

In Germania, dove si voterà il 23 Febbraio, la vecchia politica tedesca rappresentata da Socialdemocratici, Popolari-Csu, Liberali e Verdi potrebbe perdere le elezioni a causa dell’insofferenza della popolazione verso i migranti. In Belgio è stato formato un Governo contro gli ‘europeisti’ che plaudono ai migranti. La stessa cosa è avvenuta in Svezia, in Slovacchia e in Ungheria. Idem in Romania dove l’Unione europea ha annullato le elezioni con la ridicola scusa delle influenze russe. Come potete notare, gli ‘europeisti’ che definiscono la Russia un Paese non democratico, in Romania non hanno esitato a mettersi sotto i piedi la democrazia. Ridicoli! Non è da escludere che in Romania, quando si rivoterà, esplodano polemiche per possibili brogli elettorali. In prospettiva, in tutta l’Europa la mancata integrazione tra popolazione residente e migranti è destinata a diventare un problema con effetti elettorali. In Italia, Paese con identità culturale debole frutto del grande equivoco del Risorgimento, si cominciano a togliere dalle scuole presepi, simboli di Natale e, in generale, simboli della cristianità. Non mancano i casi di scuole che chiudono in certi giorni dell’anno, per rispettare le ricorrenze culturali o religiose di altri Paesi. Sono fatti di cronaca. Il risultato è la crescita delle tensioni tra popolazione residente e migranti. Il fenomeno non coinvolge tutta la popolazione e tutti i migranti. Ma i disordini che si manifestano – in Italia soprattutto nelle città del Nord – generano insofferenza e paura tra la popolazione italiana. Sono fatti che la trasmissione televisiva Fuori dal coro racconta ormai da tempo.

In Europa lo stupido spauracchio che chi non vota per i partiti ‘europeisti’ è fascista o nazista non funziona più

Da cosa nasce l’insofferenza verso i migranti in crescita in Europa? C’è chi parla di razzismo ma è oggettivo che non tutti i migranti che arrivano in Europa si integrano. In alcune città europee ci sono quartieri occupati da migranti che fanno vita per i fatti propri. I governanti dell’Unione europea, al soldo del sistema ultra-liberista e globalista, per agevolare il livellamento verso il basso dei salari hanno volutamente ignorato il problema. E oggi ne pagano le conseguenze. Lo stupido spauracchio che chi non vota i partiti ‘europeisti’ sostiene i partiti fascisti e nazisti non funziona più. La realtà è che i cittadini europei non ne possono più dell’Unione europea e votano chiunque si impegna ad affrontare in modo radicale la questione migranti e ad eliminare il cosidetto Green Deal, tra insetti a tavola, cappotti termici alle abitazioni e stupidaggini varie. A voler essere precisi, per ciò che riguarda i migranti, sono stati i Democratici americani che, a partire dagli anni ’90 del secolo passato, hanno quasi imposto a tutte le sinistre occidentali il citato credo ultra-liberista e globalista con l’apertura delle frontiere per avere manodopera a basso costo. Sullo sfondo, nel trasporto di migranti dal Nord Africa in Europa, passando da Lampedusa e, in generale, dalla Sicilia, ma anche dalla Calabria e dalla Puglia, ha giocato e continua a giocare un ruolo importante la grande criminalità organizzata che, con molta probabilità, ha addentellati con la politica in Europa.

Nel sistema che governa il flusso di migranti dall’Africa verso l’Europa non c’è solidarietà ma un giro impressionante di denaro. Una ‘greppia’ che coinvolge molti soggetti

Per comprendere il ‘gioco’ criminale che sta dietro l’arrivo in Europa di migranti dal Nord Africa basta una semplicissima considerazione. Se fosse vera la solidarietà di una certa politica europea verso i migranti, ebbene, sarebbe sufficiente organizzare dei voli dal Nord Africa verso l’Europa, senza fare pagare ad ogni migrante da 2 mila e 500 a 8 mila euro (qui un articolo). Ma il grande affare si regge proprio su questo: ovvero sui soldi che ogni migrante paga per partire dal Nord Africa e arrivare in Europa. Trattandosi di centinaia di migliaia di essere umani, il flusso di denaro è impressionante. Denaro contante, non moneta elettronica. Impossibile tracciare i percorsi di questo fiume di soldi. Solo un ingenuo può pensare che la politoca non sguazzi in questo sistema irrintracciabile. La Sicilia, con Lampedusa, svolge un ruolo importante. Ma non è la sola Regione utilizzata da chi gestisce questo traffico umano. Poco meno di un anno fa, leggiamo in un articolo di Avvenire, “Frontex, l’agenzia per l’immigrazione della Ue, riferisce che nel 2022 lungo la rotta turca e mediorientale sono approdati sulle coste europee 42.831 immigrati (la metà in Italia), il 108% in più rispetto al 2021. Un incremento più che doppio rispetto alla rotta del Mediterraneo centrale (quella libica) cresciuta ‘solo’ del 51% e arrivata a 102.529 persone. Il record è della rotta balcanica terrestre, con 145.600 immigrati e un incremento del 136%”. Ridurre i flussi di migranti in arrivo da Libia e Tunisia, come sta provando a fare il Governo di Giorgia Meloni con il Piano Mattei, non è risolutivo, perché i migranti arrivano in Italia da un’altra parte.

I due fattori che possono fare crollare il sistema migrati in Europa

Facendo arrivare in Europa i migranti con voli organizzati crollerebbe il sistema: niente più migranti da ‘spremere’, niente più piccole imbarcazioni cariche di migranti accompagnate dalla navi-madri, niente più navi delle Ong. Il sistema che abbiamo conosciuto fino ad oggi scomparirebbe di colpo. Ma questa prospettiva in Europa, almeno fino ad oggi, non esiste. Negli Stati Uniti Trump sta invece provando per la seconda volta a bloccare il sistema criminale imperniato sui migranti che portano la droga nel suo Paese: non a caso anche per questo, con molta probabilità, hanno provato ad ammazzarlo. Ma se negli Stati Uniti d’America è in corso il tentativo di bloccare il sistema criminale imperniato sui migranti, tra l’Africa e l’Europa il sistema regge ancora perfettamente e, da qualche tempo, alle rotte Libia-Sicilia, Tunisia-Sicilia e, in minima parte, Algeria-Sardegna si è aggiunta anche la rotta turca e mediorientale in grande crescita. Considerato che a ‘mangiare’ con questo sistema sono in tanti, lo smantellamento oggi appare difficile, anche perché la vecchia politica ‘europeista’, anche se a fatica, regge. La vecchia Commissione europea che ha tenuto in piedi il sistema migranti e il Green Deal è stata riconfermata. Solo due fattori possono fare crollare il sistema migranti in Europa. Il primo fattore è il proseguimento della guerra in Ucraina che potrebbe disgrerare la Ue. Il secondo è il voto dei cittadini europei. Non sappiamo come finirà la guerra in Ucraina, mentre nutriamo qualche dubbio sul voto in Europa. Il caso delle citate elezioni in Romania annullate dalla Ue è un bruttissimo campanello d’allarme. Gli ‘europeisti’ sono capaci di tutto. Ci sarebbe anche un terzo fattore che potrebbe far tremare l’Europa: gli imbrogli sulla pandemia ai quali lavora in America Robert Kennedy junior. Ma questa è un’altra storia.

Foto tratta sopra tratta da Wikipedia

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