Giorgia Meloni e il suo Governo puntano ad elezioni anticipate approfittando dell’insofferenza dei cittadini italiani per i migranti magari con l’appoggio di Trump e Musk?

Sarebbe un’opzione perfettamente in linea con la nuova amministrazione americana. I tre elementi che potrebbero favorire il voto anticipato

Giorgia Meloni (foto sopra tratta da Avvenire) punta sulle elezioni anticipate? La domanda è legittima con l’aria che tira. Quando facciamo riferimento all’aria che tira non pensiamo solo all’Italia, ma all’Unione europea ormai in disfacimento e, soprattutto, all’America di Donald Trump. In questo articolo proveremo a illustrare perché la leader di Fratelli d’Italia, sfruttando il momento favorevole provocato dall’insofferenza diffusa verso i migranti, amplificata da fatti di cronaca, potrebbe serrare le fila del centrodestra e optare per lo scioglimento delle Camere per andare alle elezioni anticipate. Gli elementi che potrebbero favorire il ricorso al voto anticipato sono grosso modo tre: i fatti di cronaca che riguardano la gestione dei migranti, la riforma della Giustizia e gli errori grossolani commessi dalle opposizioni della finta sinistra italiana. Quando scriviamo finta sinistra italiana sottolineamo un punto di debolezza che potrebbe diventare cruciale in una prospettiva di elezioni anticipate. Il Partito Democratico ha sostituito i diritti sociali con i diritti civili e, in più, sostiene l’arrivo di migranti in Italia: e tale atteggiamento, oggi, unitamente al fatto che il PD è il partito vicino all’Unione europea, non porta voti, semmai li fa perdere.

La vicenda Ramy e l’autogol del centrosinistra

Anche il centrodestra targato Meloni si è avvicinato all’attuale Unione europea. Ma i voti che Fratelli d’Italia ha perso per l’avvicinamento alla fallimentare Ue stanno rientrando grazie a fatti di cronaca che il centrosinistra ha gestito con superficialità. La vicenda di Ramy, il ragazzo morto durante l’inseguimento da parte di un’auto delle forze dell’ordine, è stata gestita malissimo dal centrosinistra, che ha abbracciato la tesi della sinistra estrema. Il dispiacere per un ragazzo morto è unanime. Ma affermare che gli uomini delle forze dell’ordine hanno sbagliato ad inseguire una moto con due giovani a bordo che non si sono fermati all’alt è uno scivolone. Se sei in moto e non ti fermi all’alt delle forze dell’ordine può succedere di tutto: anche che finisci fuori strada e muori. Che è quello che è accaduto, per giunta in una città, Milano, che è al centro di aspre polemiche per la gestione dell’ordine pubblico. Un caos che viene addebitato ai migranti non integrati. Il ragazzo caduto dalla moto e morto, peraltro, è egiziano e questo ha ulteriormente inasprito le polemiche. Se poi in televisione c’è chi apostrofa in malo modo le forze dell’ordine che hanno effettuato l’inseguimento, ebbene, la ‘frittata’ è fatta. Questa vicenda, unita alle manifestazioni di protesta violente, hanno portato acqua al milino del centrodestra, che oggi si erge come il difensore dell’ordine pubblico e delle forze dell’ordine, di fronte a un centrosinistra confuso ed incerto.

Anche il ‘caso’ Almasri sta portando acqua al mulino del Governo Meloni e dei partiti che lo sostengono

A questo si è aggiunto il ‘trappolone’ che il centrodestra ha teso alle opposizioni con il ‘caso’ del generale libico Osama Almasri. Il Governo Meloni ha sfruttato con maestria l’inadeguatezza della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia che ha combinato un mezzo pasticcio. La Magistratura internazionale non è interventa quando questo generale libico si è recato in Germania, in Belgio, in Francia e in Inghilterra. E’ intervenuta invece dopo che Almasri ha messo piede in Italia. Non sappiamo se questo sia stato fatto apposta o meno. Ma le cose sono andate così. Appena giunto in Italia il generale libico è stato arrestato, il Governo Meloni è rimasto a guardare e la Magistratura ha rilasciato Almasri. A questo punto il Governo è intervenuto e ha accompagnato al suo Paese il militare libico, adducendo motivazioni legate alla “ragione di Stato”. Il Governo Meloni avrebbe dovuto dire subito la verità: signori, se non rimandiamo questo militare in Libia, beh, qui ci ritroviamo con 20 mila migranti tra Lampedusa e Porto Empedocle nel giro di due, tre giorni. Invece l’attuale Governo ha atteso l’esplosione delle polemiche per governarle mediaticamente. L’operazione sta riuscendo perfettamente, sempre perché in Italia è ormai oggettiva l’insofferenza di tantissimi cittadini per il caos provocato dai migranti, soprattutto in tante città del Nord.

L’impropria associazione tra i migranti che Trump blocca al confine con il Messico e i migranti che arrivano in Italia sta favorendo il Governo Meloni

La morale della vicenda Almasri è che le motivazioni illustrate dal Governo per giustificare il rimpatrio di questo alto militare libico sono più forti delle polemiche sollevate dall’opposizione, anche perché sostenute da una campagna mediatica che risulta vincente. Se in questa come in altre vicende facciamo un raffronto tra i protagonisti dei media, soprattutto televisivi, che sostengono le ragioni del centrodestra e i protagonisti dei media che sostengono le ragioni del centrosinistra ci accorgiamo che non c’è partita: i primi prevalgono nettamente. Anche perché, lo ribadiamo ancora una volta, la questione in sé favorisce le ragioni del centrodestra. Nelle ultime ore è arrivato il pronunciamento dei giudici della Corte d’Appello di Roma. I magistrati hanno sospeso il trattenimento di 43 migranti bengalesi ed egiziani che erano stati portati in Albania nel centro di Gjader allestito dal Governo italiano. E’ la solita storia dei Paesi sicuri e ora si attende la pronuncia della Corte europea di Giustizia. Nel frattempo questi migranti sono stati portati a Bari. Ciò avviene mentre il presidente americano Trump ha cominciato a bloccare i migranti che entrano negli Stati Uniti dal Messico. Va detto, come proveremo a illustrare in un altro articolo, che Trump blocca i migranti in arrivo dal Sudamerica non tanto per il caos che provocano, ma per fermare l’arrivo di droga da Colombia, Perù e Bolivia dove si concentrano le più estese piantagioni del mondo di arbusti di Coca. I migranti che arrivano negli USA e quelli che arrivano in Italia hanno storie diverse. Ma l’impropria associazione sta favorendo l’attuale Governo italiano.

La probabile vittoria della destra AfD di Alice Weidel in Germania potrebbe dare il via alle elezioni anticipate in Italia

Lo scontro tra Governo e Magistratura sui migranti che per la terza volta sono stati portati in Albania e poi sono stati fatti tornare in Italia dalla Giustizia gioca ancora una volta in favore dello stesso Governo Meloni, sempre per la solita storia, ovvero la stanchezza dei cittadini italiani verso i migranti. Di più: l’amministrazione Trump è in campo con Elon Musk per sostenere alle elezioni politiche, che si svolgeranno in Germania il 23 Febbraio, il partito di destra AfD di Alice Weidel. Con molta probabilità, Trump non ha ancora appioppato dazi doganali all’Unione europea (come ha già fatto con Canada, Messico e Cina) perché ciò avrebbe favorito gli avversari della Weidel, in testa il candidato Cancelliere dell’Unione Cdu-Csu, Friedrich Merz. I sondaggi, a nostro avviso farlocchi, danno quest’ultimo come favorito; noi invece sosteniamo che le elezioni tedesche le vinceranno la destra della citata Weidel – che prenderà una barca di voti e sarà la nuova Cancelliera – e la sinistra di Sahra Wagenknecht, a capo del partito filorusso Bsw. I fatti di qieste ore ci stanno dando ragione (come potete leggere qui). Se la Weidel diventerà Cancelliera o, comunque, se avrà un grande successo elettorale, la Meloni e tutto il centrodestra potrebbero decidere di andare ad elezioni anticipate con l’appoggio di Trump e Musk.

 

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