Ma guarda un po’ che combinazione: ora che alla Casa Bianca è arrivato Donald Trump Facebook vuole lavorare con il nuovo presidente contro la censura…

Evviva Facebook, evviva la democrazia, evviva la coerenza. Siamo curiosi di sapere cosa ne pensa il nuovo presidente americano

Volete sorridere? Il ‘leader maximo’ di Facebook, Mark Zuckerberg, ora è contro la censura. “Lavoreremo col presidente Trump per respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore”. Ragazzi, da non crederci. Facebook, che nel Giugno del 2020 censurava Donald Trump (qui un articolo), allora presidente USA uscente e ricandidato contro il Democratico Joe Biden, adesso vuole lavorare con Trump per “respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore” (qui un articolo). Zuckerberg, leggiamo su Il Fatto Quotidiano, “ha annunciato lo stop al fact-checking sulle sue piattaforme“, ovvero stop all’eliminazione dei post sgraditi. Insomma, basta con le “licenze” ai fact-checkers nazionali che fino ad oggi hanno esercitato il controllo dei post. Chissà cosa ne pensa il nuovo presidente Trump della svolta di Zuckerberg. Chissà cosa ha pensato Trump nel 2020, quando era in piena campagna elettorale per le elezini presidenziali americane ed è stato censurato. Alla fine, la censura è anche una forma di solitudine: una solitudine da parte di chi la pratica e una solutidine da parte di chi la subisce.

I mirabolanti “standard” di Facebook

Chi in questi anni, come dire?, si è confrontato con gli “standard” di Facebook copisce di cosa stiamo scrivendo. Quando nel 2021 imperversava il ‘presunto’ vaccino contro il Covid ho potuto misurare personalmente la solitudine che veniva ‘comminata’ a chi osava sollevare qualche dubbio sul ‘rimedio’ trovato dalle multinazionali farmaceutiche celebrato come gli alchimisti celebravano “l’elisir di lunga vita”. Allora la censura era la regola del cosiddetto Occidente industrializzatto dove l’America del Democratico Biden dettava legge insieme con le multinazionali farmaceutiche. Guai a contraddirli. Se rifiutavi la ‘vaccinazione’ contro il Covid eri additato al pubblico ludibrio, ti sospendetavo dal lavoro e dallo stipendio. Se avevi la famiglia a carico ti dovevi ‘vaccinare’ sennò non si mangiava. Non solo ti imponevano, di fatto, il ‘vaccino’, ma dovevi anche firmare il consenso informato per tutelare chi ti vaccinava. La solitudine imposta nell’uno (se ti vaccinavi) e nell’altro caso (se dicevi no). “Sarei forse più sola, senza la mia solitudine”, scriveva la poetessa Emily Dickinson…

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano

P. s.

Questo articolo sarà in linea con gli “standard” di Facebook?

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