L’Italia nel mondo è tra il settimo e l’ottavo posto come longevità della popolazione con un’età media di 81 anni circa per gli uomini e 85 anni circa per le donne

di Nota Diplomatica 

In realtà, i dati andrebbero aggiornati alla luce dei danni che l’Unione europea dell’euro ha provocato all’Italia tra tagli alla sanità pubblica frutto delle politiche restruttive ‘europeiste e il cibo-spazzatura che invade l’Europa grazie alla globalizzazione avallata dalla Ue per fini affaristici

Siete ancora in vita: è una ragionevole presunzione, se state leggendo qui. L’Italia è effettivamente un Paese particolarmente longevo. Dopo la temporanea ‘scivolata’ legata alla pandemia Covid, l’attesa di vita alla nascita nel Belpaese è tornata a 81,1 anni per gli uomini e a 85,2 anni per le donne. L’ulteriore ‘resistenza’ femminile rispetto ai maschi è un costante in tutto il mondo. La collocazione precisa nella classifica internazionale della durata media della vita vede l’Italia al settimo o ottavo posto. L’eventuale variabilità del posizionamento non dipende dal dato, ma piuttosto da come si definisce il termine ‘Paese’. I primi in classifica sono ‘città-stato’ come Macao e Hong Kong. Al livello planetario il valore medio di sopravvivenza secondo dati ONU è di 73,3 anni (70,8 anni per i maschi e 75,9 anni per le femmine). Il Paese più disgraziato di tutti dal punto di vista della longevità dovrebbe essere lo stato africano del Lesotho, i cui abitanti hanno una vita media di 50,7 anni: 47,7 anni per i maschi e 54,2 per le femmine.

Nessuno di noi è una ‘media staststica’

Tutto questo è interessante, ma nessuno di noi è una ‘media statistica’. Vogliamo piuttosto sapere quanto a lungo possiamo personalmente sperare di campare. Lì la questione si complica, perché il bersaglio è mobile. La persona che raggiunge una ‘veneranda’ – o almeno rispettabile – età è già un sopravvissuto, presumibilmente di ‘sana e robusta’ costituzione e di abitudini sufficientemente morigerate. È un soggetto che presenta dunque quelle caratteristiche che permettono di allungare ulteriormente la vita. Questi traguardi potenziali sono desumibili con difficoltà dai dati Istat, ma possono essere trovati qui in forma già ‘digerita’, partendo dall’età attuale. Così, la ‘speranza’ di vita – la dicitura preferita dall’Istat – di un uomo già di 75 anni è di 85,46 e di una donna della stessa età è di 87,26 anni.

I 100 anni

Disgraziatamente, c’è un limite a tutto e a cent’anni l’ulteriore attesa di vita si accorcia a 101,93 per i maschi e a 102,23 anni per le femmine. Ad oggi, gli ultra novantenni costituiscono in Occidente il 4,7% della popolazione di quella degli oltre 65enni, un valore che dovrebbe raggiungere il 10% entro il 2050. Comincia però a serpeggiare tra i ricercatori il sospetto che ci stiamo avvicinando a un limite praticamente invalicabile. Comunque sia, il record mondiale di anzianità è di una francese, Jeanne Calment, morta nel 1997 all’età di 122 anni e 164 giorni. Nei 28 anni intercorsi da allora, nessuno ha seriamente sfidato il suo primato…

Foto tratta da Wikipedia

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